La notizia che vi abbiamo riportato ieri ha trovato conferma: Nvidia acquista ARM Limited per ben 40 miliardi di dollari, come annunciato dalla stessa Nvidia e da SoftBank Group Corp. (attuale proprietaria di ARM).
Per il momento, una parte di ARM rimane di proprietà di SoftBank Group Corp, probabilmente inferiore al 10%. Il pagamento sarà effettuato con una miscela di contanti e azioni, cosa piuttosto comune in questo tipo di operazione.
Affinché tutto fili liscio sarà necessario attendere l’ok delle autorità regolatorie di Regno Unito, Cina, Unione Europea e Stati Uniti. Nvidia stima che il processo dovrebbe giungere a conclusione entro 18 mesi all’incirca.
“Questo accordo unisce la piattaforma AI di Nvidia con il vasto ecosistema ARM, creando cosi la più importante società di computing per l’era dell’Intelligenza Artificiale” dichiara il comunicato stampa rilasciato.
L’acquisizione sembra prevalentemente focalizzata proprio sull’Intelligenza Artificiale, che nel comunicato viene definita la tecnologia più portentosa della nostra epoca e che porterà “alla nascita di una nuova generazione di computer”, come pare abbia dichiarato Jensen Huang in persona, CEO di Nvidia.
“Negli anni futuri miliardi di computer dotati di Intelligenza Artificiale daranno vita a un nuovo internet-delle-cose, migliaia di volte più grande dell’attuale internet-delle-persone”.
ARM rimarrà di sede a Cambridge, dove vedrà sorgere una nuova struttura di ricerca interamente focalizzata sulle Intelligenze Artificiali, ove Nvidia realizzerà un nuovo supercomputer dotato di CPU ARM, grazie al quale dovrebbero riuscire ad attrarre nuovi ricercatori nel quartier generale.
“ARM e Nvidia condividono una passione e un’idea, qualla di un calcolo ubiquo ed energicamente efficiente che aiuterà a risolvere i problemi più pressanti del mondo, dal cambiamento climatico alla salute, dall’agricoltura all’istruzione” ha dichiarato Simon Segars, attuale CEO di ARM.
ARM comunque non smetterà di compiere anche il lavoro che ha svolto fino a oggi, continuando dunque a fornire le proprie tecnologie su licenza, con un modello open, e a garantire equilibrio e concorrenza tra aziende che realizzano CPU e SoC con tecnologia ARM. Tra queste rientrano Samsung, Qualcomm, Mediatek e Huawei, solo per fare qualche nome.
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