Le schede grafiche, non è un mistero, sono da anni l’oggetto del desiderio non solo di noi gamer ma, anche e soprattutto, dei minatori di criptovalute, impossibilitati ad accontentarsi di un solo hardware dalla mole d’energia necessaria affinché le operazioni di mining fruttino bene.
Per ovviare alla carenza di GPU pensate per i gamer che affliggono gli stessi videogiocatori, con compagnie come MSI spintesi fino ad aumentare i prezzi, Nvidia ha progettato una linea di schede grafiche appositamente pensate per loro, denominate Cryptocurrency Mining Processor, abbreviato in CMP. Ciò che forse non sapete, ma parimenti potrebbe non sorprendervi affatto, è come questi hardware siano già divenuti oggetto di contrabbando; quantomeno sul territorio cinese.

TVB News ha riportato il recupero di ben 300 schede grafiche Nvidia CMP 30HX, effettuato dal dipartimento delle dogane e delle accise di Hong Kong. Un peschereccio dal comportamento sospetto è stato individuato, ancorato a breve distanza dall’aeroporto di Hong Kong. Tenendolo d’occhio, si è assistito allo scarico, eseguito da contrabbandieri, di diverse casse passate dalla stiva del peschereccio a un motoscafo nel primissima mattina (02:00 AM circa).
Quando i contrabbandieri si sono resi conto di essere scoperti, questi hanno tentato la fuga, a bordo del motoscafo, dirigendosi verso le acque continentali. Da qui è scaturito un inseguimento su acqua ad alta velocità che, baciati dalla sorte, ha visto i contrabbandieri raggiungere la libertà. Non è andata cosi bene al proprietario del peschereccio, immediatamente tratto in arresto.
Si è confiscata una gran varietà di prodotti, che spaziano dai cetrioli di mare e le pinne di squalo, cibi esotici che difficilmente superano le dogane, e prodotti di tecnologia come smartphone e componentistica PC. Tra le altre cose sono saltate all’occhio delle autorità ben 300 schede grafiche anonime, nascoste in dello scatolame. Il solo lotto di prodotti tecnologici è stato stimato valere la bellezza di 2 milioni di dollari di Hong Kong, pari a circa 216.000 euro.

Le schede erano anonime, ed è stato dunque inizialmente difficile identificarle, poiché prive di marchi stampati, adesivi o di altra natura, che aiutassero a identificarle. Il dispositivo di raffreddamento delle GPU, di colore nero e grigio, monta una doppia ventola. Essendo mancante l’uscita video tuttavia non è stato difficile identificarli come prodotti della linea CMP. Il prezzo di vendita di queste schede grafiche Nvidia è ancora ignoto, ma sul mercato si è vista la comparsa di alcune CMP 30HX con prezzi che raggiungono i 608 euro.
Le stesse Nvidia CMP 30HX non sono il massimo per il mining, fornendo un hash rate su Ethernum stimato fino a circa 26MH/s, ma la carenza di ogni altro tipo di GPU potrebbe essere la ragione del loro traffico.