Solo due giorni fa, sul web è comparso un presunto leak di matrice italiana riguardante quella che vorrebbe essere la box-art di Nintendo Switch 2, la nuova console targata Grande N, e una pagina del relativo manuale delle istruzioni che tratterebbe i nuovi controller, chiamati Joy-Con 2. Tuttavia, le immagini presentano un certo numero di dettagli fuori posto che fanno pensare che si tratti di un grande falso.
Ciò che ha fatto storcere il naso fin da subito a molti fan Nintendo è stato proprio il nome della console. Nonostante la Wii U fosse ufficiosamente nota come Wii 2, la Grande N non ha mai rilasciato alcuna piattaforma “sequel” che contenesse esplicitamente il numero 2, forse per evitare confusioni con le precedenti, per cui appare strano iniziare proprio ora. Tuttavia, altrettanti utenti hanno tranquillamente passato sopra a questo dettaglio: dopotutto, nessuno si aspettava che Pokémon Bianco e Nero 2 si sarebbero chiamati così.
Sono altri, però, i dettagli che fanno pensare che tutto ciò potrebbe essere un falso. Tralasciando la stranezza che sarebbe, per Nintendo, presentare due modelli di Nintendo Switch 2 allo stesso momento (standard e Max) in pieno stile Xbox, ci sono notevoli incongruenze ortografiche all’interno dei contenuti mostrati che, se fossero veri, porterebbero non ironicamente a più di un licenziamento all’interno dell’azienda.
Ciò che è saltato all’occhio di molti giocatori è stata la presenza di “Joy-con” piuttosto che “Joy-Con” all’interno di alcuni punti della presunta pagina del manuale. Allo stesso modo, le immagini delle nuove console mostrano l’UI principale della console e i giochi al suo interno, i quali presentano diversi problemi: Tears of the Kingdom mostra la “o” di “of” scritta erroneamente in maiuscolo, Super Mario Bros. Wonder è chiamato semplicemente “Super Mario Wonder” e l’icona di Xenoblade Chronicles: Definitive Edition usa l’immagine del titolo Wii e omette la parola “Chronicles”.
Seppur possano sembrare errori di poco conto, tutto ciò viene preso molto sul serio dalle aziende, che esigono che i nomi dei loro prodotti sotto copyright vengano scritti nel modo corretto all’interno dei contenuti ufficiali. Tuttavia, è sempre possibile che la persona che ha realizzato questo finto leak abbia deciso di inserire volutamente questi dettagli, così da far comprendere al pubblico che si tratta di un semplice scherzo.
In ogni caso, si tratterebbe comunque di un falso di buona qualità, probabilmente un esercizio personale che si è poi trasformato nella possibilità di riderci un po’ su. Uno degli indizi che fanno pensare al falso, però, è proprio la qualità davvero troppo elevata: che fine hanno fatto le foto sfocate, mosse e realizzate con telefoni di almeno dieci anni fa in magazzini oscuri e polverosi in cui è difficile capire se è tutto vero o se è il nostro cervello che vuole vedere qualcosa che non c’è?