I licenziamenti per Nintendo non sono mai la soluzione a periodi di crisi economica. In un momento particolarmente difficile da questo punto di vista sono tornate a galla parole di dieci anni fa pronunciate dal presidente Satoru Iwata.
Il 2023 è stato un anno funesto per l’industria videoludica e il 2024 è iniziato anche peggio. Non sembrano esserci eccezioni tra le grandi compagnie del settore, che stanno eseguendo tagli al personale per ritrovare lo slancio necessario a proiettarsi nel futuro. Ma da Nintendo non si sentono voci di licenziamenti.
Proprio su questo aspetto è tornato un utente su Resetera, andando a ripescare una dichiarazione del presidente Iwata risalente al 2013. Dalle sue parole si comprende come l’importanza degli sviluppatori e del loro lavoro per Nintendo venga prima delle esigenze degli azionisti.
In un periodo di difficoltà come quello del lancio di Wii U, Nintendo non tagliò il personale, ma ridusse gli stipendi dei manager. In questo modo realizzò un contenimento dei costi senza impattare sulle vite dei suoi collaboratori, ritenuti persone di valore e non semplici dipendenti di passaggio.
A proposito del fatto che non abbiamo ridotto il personale, è vero che il nostro business conosce alti e bassi a momenti alterni. Naturalmente la situazione ideale sarebbe ottenere profitti anche nei periodi scarsi, dividerli con gli investitori e tenere alto il valore delle azioni. Ovviamente dobbiamo tagliare i costi in eccesso e raggiungere l’efficienza nelle operazioni.
So anche che qualcuno punta a migliorare le performance finanziarie licenziando alcuni dipendenti, ma in Nintendo i dipendenti portano contributi importanti nei loro rispettivi campi, quindi credo che licenziare un gruppo di lavoratori non possa rafforzare la compagnia sul lungo termine.
Se riducessimo il numero di dipendenti per migliorare i risultati finanziari a breve termine, il morale degli altri calerebbe e dubito fortemente che sviluppatori che temono di poter essere licenziati riescano a realizzare prodotti capaci di impressionare i giocatori di tutto il mondo.
Parole molto attuali che marcano la differenza di approccio di Nintendo rispetto ad altre grandi compagnie e che dovrebbero essere studiate con attenzione da chi scrive con troppa leggerezza che i licenziamenti sono “dolorosi ma necessari” senza probabilmente pensarlo davvero.