Nintendo si è unita a Microsoft nella risposta all’aumento shock dei prezzi della PlayStation 5 di questa settimana e ha dichiarato di non avere “alcun piano” per aumentare allo stesso modo il costo della Nintendo Switch. In una dichiarazione rilasciata a la scorsa mattina, Nintendo ha confermato che “non ha intenzione di aumentare il prezzo commerciale del suo hardware”.
La risposta va oltre quella di Microsoft, che qualche giorno fa ha preso atto della drastica decisione di Sony dichiarando semplicemente di voler “offrire ai nostri fan grandi opzioni di gioco”, prima di ribadire il prezzo di lancio delle Xbox Serie X e S.
Il Commento di Nintendo
La dichiarazione completa di Nintendo include una citazione del presidente dell’azienda Shuntaro Furukawa, pronunciata durante l’assemblea generale di giugno, e ribadisce che i prezzi di Nintendo rimarranno invariati per il momento. Ecco la dichiarazione completa:
“Come ha dichiarato il nostro presidente Furukawa all’82° Assemblea Generale degli Azionisti di giugno:
“Sebbene non possiamo commentare le strategie di prezzo, al momento non abbiamo in programma di cambiare il prezzo del nostro hardware a causa dell’inflazione o dell’aumento dei costi di approvvigionamento in ogni paese. Determineremo le nostre future strategie di prezzo attraverso attente e continue riflessioni”.
“Sebbene il prezzo finale per i consumatori sia sempre determinato dai rivenditori, come ha dichiarato il signor Furukawa, Nintendo non ha in programma di aumentare il prezzo commerciale del suo hardware”.
Qualche giorno fa Sony ha stupito l’industria dei videogiochi annunciando un aumento di prezzo senza precedenti per il modello base e la versione discless della PlayStation 5, che ora 50 euro in più in Europa. Nel resto del mondo, anche Giappone, Cina, Australia, Messico e Canada subiranno un aumento dei prezzi. Gli Stati Uniti, invece, non subiranno alcun aumento di prezzo per il momento.
Jim Ryan, capo di PlayStation, ha attribuito l’aumento dei prezzi agli “elevati tassi di inflazione globale, nonché alle tendenze valutarie avverse, che hanno un impatto sui consumatori e creano pressioni su molti settori” e ha dichiarato che si è trattato di una “decisione difficile”. La mossa è stata ampiamente criticata dal pubblico, soprattutto in un momento in cui molti si trovano ad affrontare difficoltà economiche.