Nel corso di un’intervista con il portale GamesRadar, il co-fondatore di Naughty Dog noto come Jason Rubin ha rivelato alcuni dettagli sul periodo in cui il team di sviluppo abbandonò Crash Bandicoot a favore della serie Jak and Daxter.
Ricordiamo infatti che il vero salto di popolarità effettuato dallo studio americano lo dobbiamo alla serie di Crash Bandicoot uscita sulla prima console PlayStation. Naughty Dog ha così curato i primi tre capitoli della serie principale e lo spin-off dedicato alle corse, ossia Crash Team Racing.
Nonostante il successo e la popolarità, gli sviluppatori abbandonarono per sempre la serie in questione, a quanto pare per via di rapporti professionali ostili e acidi nei confronti dell’Universal Interactive, azienda proprietaria dell’IP.
Nel corso dell’intervista a GamesRadar, Rubin ha spiegato che la relazione del team con Universal Interactive era arrivata ormai a un punto critico in cui non era più possibile continuare a sviluppare videogiochi di Crash Bandicoot.
Secondo lo sviluppatore “non aveva più senso economico continuare a lavorare con loro“, in quanto i proprietari dell’IP esercitavano un tipo di ostilità “veramente brutale” nei confronti del team americano.
Jason Rubin ha comunque spiegato che Naughty Dog amava sia Crash Bandicoot che il lavoro svolto in collaborazione con Sony, ma questa era purtroppo una situazione che non poteva di certo andare oltre.
Sappiamo poi come sono andate le cose in seguito al divorzio, ossia che Universal diede lo sviluppo di nuovi capitoli per la serie ad altri team di sviluppo, fino a far diventare il gioco multipiattaforma cambiando gli accordi di esclusività presi in origine con Sony.
Ultima considerazione importante, per chi non lo sapesse, è che Universal Interactive si chiama ora Vivendi Games e si è fusa con Activision portando alla nascista della nuova Activision Blizzard (Blizzard Entertainment è infatti uno dei team del gruppo Vivendi Games).