Naughty Dog ritiene di aver commesso un errore, in passato, annunciando con troppo anticipo i suoi progetti videoludici. Lo ha dichiarato Neil Druckmann, aggiungendo che proprio per questo motivo le informazioni sui prossimi lavori dello studio verranno rilasciate con il contagocce e comunque più a ridosso del lancio.
Le parole di Druckmann sono state estrapolate da un’intervista con ComicBook.com nella quale l’argomento principale era l’imminente debutto della serie TV su The Last of Us (di cui si è anche sottolineata una delle prime differenze rispetto al gioco). Proprio in questo contesto il boss di Naughty Dog ha sottolineato come, in passato, la fretta di condividere con i fan dettagli su Uncharted 4: Fine di un ladro e The Last of Us Parte II si sia rivelata deleteria.
“Hai ragione, abbiamo annunciato Uncharted 4 e The Last of Us Parte II molto in anticipo, ma a dire il vero questo ha provocato alcuni problemi di equilibrio lavorativo all’interno dello studio“, ha detto Druckmann. “Ritardando quegli annunci di poco avremmo potuto gestire meglio le scadenze. Adesso siamo più consapevoli di come approcciare la produzione.”
Non è tutto, perché approfittando di queste dichiarazioni sul cambio di rotta, Druckmann ha ricordato che sono due i principali progetti a cui Naughty Dog sta lavorando. Il primo è il già noto multuplayer stand-alone di The Last of Us, di cui a dire il vero si parla da diversi mesi, anche se effettivamente con una povertà di informazioni che risulta coerente col cambio di rotta dello studio. Ma c’è anche un altro gioco confermato, di cui però non si sa assolutamente nulla e che probabilmente resterà segreto fino a poco prima del lancio.
Il nuovo modus operandi dello studio è volto anche alla tutela dei suoi dipendenti. Naughty Dog vuole evitare periodi di crunch, che sono probabili quando si hanno scadenze da rispettare e promesse da mantenere. Tutti ricordiamo il rinvio di The Last of Us Parte II, e di moltissimi altri giochi a dire il vero, e la dura reazione del pubblico di fronte a queste difficili ma necessarie decisioni degli studi di sviluppo.