Siamo arrivati a metà 2023 e Milestone torna alla carica con l’ultima edizione del videogioco del Motomondiale. Il Campionato di motociclismo al quale gli amanti delle due ruote si rifanno durante i weekend ottiene nuovamente la sua trasposizione virtuale, colma di novità interessanti. MotoGP 23 è ufficialmente disponibile su PC, PS4, PS5, Xbox One, Series X e Nintendo Switch, per la gioia degli appassionati su console e non solo.
Dopo l’anteprima di MotoGP 23 servitavi su un piatto di argento (o di bitume, per rimanere sull’asfalto calcato dalle moto), ecco a voi la recensione di MotoGP 23.
Le novità: scatenate l’inferno su MotoGP 23!
Esplorando la build preview abbiamo già potuto assaggiare un antipasto di ciò che MotoGP 23 vuole offrire al pubblico, e di ciò parleremo in primis. Il meteo dinamico è forse la feature più desiderata dalla community di aficionados: finalmente le gare possono subire sorprendenti variazioni a causa dei preoccupanti cumulonembi sospesi sopra il tracciato, che lentamente si riempie di pozzanghere pronte a costringere i piloti ai box. Il sole può smettere di splendere, trovandosi coperto da una pioggia incessante e forzando la trasformazione della gara applicando la regola Flag to Flag.
Il regolamento introdotto nella realtà nel lontano 2017, approdato solo sei anni dopo su MotoGP 23, rende molto più realistico il weekend su due ruote e domanda al giocatore di dimostrare le sue abilità – in singolo giocatore o multiplayer che sia – passando dall’assetto per asciutto a quello per bagnato, richiedendo l’applicazione della strategia giusta affinché si mantenga la migliore posizione possibile in classifica. Se siete fan di lunga data del Motomondiale, apprezzerete senza ombra di dubbio questa necessaria aggiunta, pezzo che mancava al puzzle del realismo.
A proposito di realismo, in MotoGP 23 arrivano anche i nuovi circuiti di Kazakistan e India e le gare Sprint, aggiunte nel Campionato tra 2022 e 2023 e ora approdate nella controparte videoludica. Sulle seconde non c’è molto da dire, se non che le regole vengono applicate correttamente; sui tracciati, invece, bisogna lodare il lavoro di Milestone nella modellazione di scenari 3D fedeli alla realtà in così poco tempo, in maniera tale che i giocatori possano emulare le mirabolanti gesta dei piloti professionisti su piste mai esplorate prima d’ora.
Una carriera rivista
La Modalità Carriera l’abbiamo approfondita proprio in occasione della recensione, essendo prima non disponibile. I giocatori potranno cimentarsi in un’ascesa dalla Moto3 alla MotoGP con il proprio pilota personalizzato, fino alla vittoria della serie massima. Dopo avere creato un alter ego più o meno fedele a sé stessi, è possibile anche modificare la livrea della moto, il casco, il design del numero e la tuta, scegliendo tra kit ufficiali prodotti da marchi del settore e ispirandosi all’estetica già portata in MotoGP dai piloti con i loro soprannomi e i loro caschi all’avanguardia.
Dopodiché, durante la campagna si dovranno affrontare rivalità e missioni per spiccare rispetto alla concorrenza, aggiudicandosi un posto nelle scuderie più blasonate in ciascuna divisione. Il Campionato scorrerà tra un weekend e un altro, e non mancheranno battibecchi con altri piloti tramite un social fittizio, accordi con sponsor, lo sviluppo del bolide interfacciandosi con il reparto ingegneria del proprio team e l’aggiustamento dell’assetto della moto a seconda del circuito e delle condizioni meteorologiche, accertandosi di avere tutte le carte in regola per arrivare sul podio – o guadagnare comunque il maggior numero di punti possibile.
L’ottima esperienza imbastita dalla casa di sviluppo milanese ci fa immergere direttamente nella vita del paddock, facendoci assaporare la complessità della carriera di un motociclista. Gli amanti della simulazione apprezzeranno questo sforzo di Milestone, che si avvicina alle Modalità Carriera disponibili anche su FIFA o F1. Dalle soluzioni targate EA potrebbe forse attingere di più, ampliando le possibilità di risposta sui social per dare vita a rapporti più complessi tra i piloti, o magari introducendo dinamiche più complicate tra giocatore e scuderia. Si tratta, ad ogni modo, di una revisione gradita di questa modalità di gioco, un primo passo notevole nella direzione giusta.
MotoGP 23 è per veterani e neofiti
Ovviamente non possono mancare le tradizionali modalità alternative come Grand Prix – per simulare un singolo weekend di gara con il proprio pilota preferito – le Prove a Tempo e la MotoGP Academy per imparare i circuiti prima di corrervi contro altri rivali, gestiti da IA o giocatori in cross-play. L’intelligenza artificiale è un altro componente cruciale modificato da Milestone per migliorare MotoGP 23.
Gli Aiuti Neurali si confermano, come nell’anteprima, eccezionali affinché i nuovi giocatori possano beneficiare di una lenta introduzione alla guida marcatamente simulativa del titolo. Con quattro configurazioni differenti, le nuove leve potranno via via disabilitare agevolazioni legate al cambio, al controllo di freno e acceleratore e dello sterzo. Come promesso da Milestone, a seconda delle impostazioni attivate il sistema agisce in maniera più o meno evidente su tali dinamiche di guida, addestrando il giocatore e portandolo lentamente verso la loro disattivazione, una volta appresi i trucchi del mestiere.
Se da un lato il percorso di crescita graduale offerto dagli aiuti IA va lodato, dall’altro l’intelligenza artificiale dei piloti avversari risulta leggermente sbilanciata. All’impostazione base i nostri avversari risultano eccessivamente aggressivi e resistenti durante la bagarre di metà classifica, diventando infine incapaci di recuperare il vantaggio accumulato quando ci si trova in prima posizione e si registrano ottimi tempi sul tracciato.
Qualche incidente di percorso
L’esperienza in sella alla moto rimane soddisfacente: la precisione degli input è inoppugnabile e, con il giusto bilanciamento tra Aiuti Neurali e abilità personali, è impossibile ritenersi insoddisfatti mentre si percorrono le colline del Mugello o il Ring austriaco. Tuttavia, la corsa viene minata, allo stato attuale, da uno stuttering piuttosto evidente e fastidioso. Questo problema si verifica durante le prove libere, le qualifiche e le gare in maniera indiscriminata dopo avere completato almeno tre giri. Più si continua a correre sul tracciato, più lo stuttering si manifesta a prescindere dalle impostazioni selezionate: muniti di RTX 3070 e AMD Ryzen 5 5600X siamo riusciti a superare agilmente la barriera dei 60 FPS con i settaggi più esigenti, per poi notare un crollo dei frame tra i 30 e i 50 FPS pur modificando le impostazioni.
Il risultato? Ora come ora, almeno nella build per PC, MotoGP 23 dopo un weekend di gara nella Carriera o una sessione multigiocatore risulta noioso e invita il giocatore a prendersi una pausa per la giornata, sperando che l’inferno scatenato alla riaccensione del gioco sia meno cattivo. Perdere la voglia di giocare a un titolo dalla presentazione visiva ottima – eccetto per la somiglianza delle star virtuali con le controparti reali e per i modelli 3D dei piloti, non così piacevoli da osservare – e dalla giocabilità squisita è un grande peccato. Speriamo nell’introduzione delle opportune modifiche con alcune patch post-lancio.
La recensione in breve
Guido Meda dice “Vietato fumare”, ma MotoGP 23 è in realtà leggermente fumoso. La software house milanese ancora una volta delizia il palato degli amanti delle due ruote, raffinando il modello di guida e garantendo ai neofiti un approccio graduale all’esperienza più simulativa disponibile. Peccato che, tra le importanti novità di quest’anno, lo stuttering si inserisca come evidente problema tecnico pronto a compromettere l’intero weekend di gara. L’IA dei piloti avversari, invece, beneficerebbe di qualche aggiustamento. Il potenziale nell’insieme c’è, ma il fumo va diradato.
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Voto Game-Experience