Mortal Kombat I, il capitolo che funge da rinascita per la saga di picchiaduro trentennale, si è mostrato con più gameplay che evidenziano tanti aspetti di gioco. Già qualche settimana fa Mortal Kombat I aveva fatto parlare di sé con un teaser trailer che annunciava tutto ciò che ci si sarebbe aspettato: pugni, calci e tantissimo sangue.
Da sempre, è questa la filosofia di Mortal Kombat, e con questo nuovo titolo in arrivo a settembre, Netherrealm Studio non sembra aver affatto idea di cambiare direzione. Scopriamone insieme i dettagli con l’analisi dei gameplay trailer di Mortal Kombat I.
Gameplay
La base del gameplay è la stessa che la saga segue dal reboot del 2011, ovvero un picchiaduro un due dimensioni. Dai primi gameplay, il fulcro di questo Mortal Kombat I sembrano essere i personaggi Kameo, si tratta di altri personaggi, non utilizzabili a pieno in combattimento, che svolgono la funzione di personaggi di supporto.
Nel trailer infatti si vede come i Kameo, mostrati come versione ”Classiche” di Sub-Zero, Sonya, Jax e Kano, subentrino in combattimento per lanciare un attacco in fase neutrale di gioco, estendere combo, effettuare delle prese all’apparenza speciale e perfino interrompere le combo del proprio avversario.
Questi personaggi non fanno parte del roster principale, seppur Ed Boon ha già confermato che alcuni personaggi Kameo saranno anche utilizzabili normalmente, come dimostrato con Sub-Zero, che per ora è stato mostrato nei gameplay sia come Kameo in versione classica che come membro del cast di personaggi giocabili.
Altra novità al sistema di gioco ”base” sono le combo aeree che si vedono in più occasioni all’interno del trailer. Non si tratta del solito juggle mentre l’avversario è in aria, ma bensì saltando, i personaggi sembrano avere delle brevi combo da eseguire. Non si è visto molto di profondo oltre a qualche attacco concatenato a mezz’aria, ma vedremo quanto approfondite saranno stringhe volanti con qualche altro gameplay.
La base per ora non sembra discostarsi troppo dal Mortal Kombat 11, tuttavia all’apparenza Mortal Kombat I sembra essere più dinamico rispetto al predecessore.
Personaggi
All’interno di questi gameplay sono stati mostrati molti membri che andranno a comporre il roster del gioco principale, tuttavia, in maniera quasi curiosa, tutti i personaggi mostrati sono vecchie conoscenze, e non ci sono volti nuovi. Tra le principali novità c’è Liu Kang, ormai Dio del Fuoco, e questo nuovo status si riflette sul suo stile di gioco mostrando un personaggio quasi nuovo, più incentrato sui poteri speciali che sul combattimento corpo a corpo.
Percorso diametralmente opposto è quello di Raiden, che essendo una versione giovane del Dio del Tuono mai vista prima, è nel pieno dei suoi anni da monaco Shaolin, e quindi il suo playstile sembra essere orientato più sulle tecniche di combattimento ravvicinato che sullo sparare fulmini. La grossa novità di questo trailer è il ritorno di Kenshi, qui visto come una sua versione giovane e che dispone ancora della vista. Nel gameplay si vede combattere sia dalla distanza che utilizzando lo spirito che gli era di supporto in Mortal Kombat X. Questo aspetto risulta interessante poiché gli attacchi a distanza e lo spirito nel decimo capitolo erano disponibili in due versioni separate del personaggio, mentre in questo Mortal Kombat I pare essere sul singolo e non su diverse varianti.
Non mancano ovviamente all’appello, seppur con ancora molto da mostrare Scorpion, Sub-Zero, Kitana, Mileena, Kung Lao e Johnny Cage. Manca Shang-Tsung tra i personaggi annunciati nel teaser, ma da quanto visto il roster del gioco di lancio dovrebbe essere di 24 combattenti principali, affiancati da 16 personaggi Kameo.
Dinamicità e brutalità
Ancora una volta Netherrealm Studio ci tiene a tenere i giocatori sempre all’interno del combattimento, questa volta con una meravigliosa transizione tra selezione del personaggio e combattimento. In breve, quando si scelgono i personaggi, il caricamento è rimpiazzato da un dialogo tra i due sfidanti, che poi sfocia appunto nell’introduzione vera e propria del combattimento.
Fanno ritorno le Brutality, dei modi di finire il match se si soddisfano determinate condizioni come mostrato con Kenshi e il suo montante in uno dei gameplay.
E ovviamente non possono mancare le Fatality. Sembrano esserci Fatality classiche per i personaggi Kameo, come Jax che diventa gigante e schiaccia l’avversario o l’iconica Spinal Rip del Sub-Zero classico, mentre tutta la fantasia dello studio di rivede nelle fatality dei personaggi principali. Ad aver attirato l’attenzione è quella di Kitana, un vero spettacolo dell’orrore.