Monster Menu: The Scavenger’s Cookbook si basa su un tema semplice quanto fondamentale per i giochi di ruolo: il cibo.
In tutti i videogiochi di questo genere il cibo copre il ruolo della vita per il videogiocatore, ovvero ciò che lo separa dalla morte, che gli rifornisce energia, e che, di conseguenza, permette di continuare a lottare contro qualunque sfida ci si pari davanti, che sia una gallina di livello 1 nelle aree iniziali, o un re drago livello 99 delle fasi endgame.
Ed è proprio qui che Monster Menu: The Scavenger’s Cookbook si fa spazio e si mostra come un vero gioco di ruolo che riconosce l’importanza del mettere qualcosa nello stomaco e ne fa il vero epicentro del gioco, in tutti gli aspetti. Vi lasciamo alla recensione di Monster Menu: The Scavenger’s Cookbook.
Gameplay
Monster Menu: The Scavenger’s Cookbook si presenta come un gioco di ruolo basato su turni, che pone l’accento sul posizionamento e che accorpa i vari elementi sotto uno schema Rogue-like.
Gli elementi fondamentali del sistema di gioco sono fondamentalmente due: Velocità e Posizionamento.
La Velocità è, molto banalmente, in che ordine attaccano o effettuano le azioni a disposizione i partecipanti al combattimento, e di conseguenza organizzare la strategia conoscendo la sequenza e i membri a disposizione.
Il Posizionamento è un elemento su cui Monster Menu: The Scavenger’s Cookbook pone molta attenzione. Ogni attacco segue una determinata traiettoria in un sistema di movimento ”a scacchi” che spazia tra un attacco singolo che colpisce lo spazio direttamente avanti a chi effettua l’azione, o uno sparo magico che opera in una traiettoria obliqua che ha come obiettivo tre spazi più avanti.
Seguendo il posizionamento bisogna quindi creare strategie durante il combattimento, e infatti il videogioco offre la possibilità di decidere all’infuori del combattimento in che posizione devono cominciare a combattere gli avventurieri su uno schema quadrato.
Il titolo offre quindi la possibilità di entrare a fondo in uno schema strategico sulla carta, che tuttavia non è esplorato quanto dovrebbe a causa della mancanza di profondità nel sistema di gioco.
C’è molto spazio per il pensiero e la tattica, ma Monster Menu: The Scavenger’s Cookbook pecca di abilità, sinergie, elementi di squadra che avrebbero giovato al gameplay, mentre allo stadio attuale il titolo si riassume al semplice schema che affligge molti giochi di ruolo, ovvero il sistema superficiale di conoscere l’elemento di debolezza dell’avversario e attaccare con l’intento di fare un danno critico.
Fuori dal combattimento
L’esplorazione in Monster Menu: The Scavenger’s Cookbook ricopre un ruolo molto importante. Saccheggiare all’interno dei piani permette di trovare quelli che, banalmente, sono gli elementi cardine della sopravvivenza, ovvero cibo e materiali.
Le stanze sono generate casualmente, ma il valore degli oggetti e dei nemici all’interno di queste è ovviamente proporzionale al piano che si sta esplorando.
Lo scopo esterno al combattimento è quindi quello di pulire le stanze, affrontare nemici e ripetere lo schema, diventando pian piano più forti e andando a provare sfide sempre più ardue.
Il sistema è semplice, e funziona, ma tuttavia è forse un po’ troppo scarno e che risulta ripetitivo anche dopo qualche piano se non si è trovato il ritmo giusto all’interno della partita.
Cucina
Il cibo, che può essere ottenuto sia cercando in giro nelle varie aree o sconfiggendo i nemici, svolge due compiti. Il primo è quello semplice, recupera la salute come fa il cibo in qualsiasi altro gioco di ruolo. Il secondo invece è lo sblocco delle abilità.
Mangiare le razioni giuste aiuta ottenere abilità aggiuntive e attacchi molto potenti. Si possono perfino mangiare i nemici appena sconfitti, e se si è fortunati proprio grazie a questo atto di voracità si può ottenere il potere giusto. Meccanica davvero insolita ma disperata è la possibilità di mangiare perfino i corpi dei propri alleati una volta che questi sono caduti in battaglia.
Una meccanica particolare che aggiunge sicuramente profondità, e che permette di vedere le strategie attuabili in combattimento su un ottica più ampia.
Roguelike
Il gioco segue uno schema di stampo Roguelike. Ogni volta che si raggiunge il game over, bisogna ricominciare di nuovo dal primo piano. Tuttavia, Monster Menu: The Scavenger’s Cookbook separa nettamente gli elementi e i potenziamenti che superano il Game Over, e quelli che non lo fanno.
Le abilità che si ottengono salendo di livello, vengono conservate tra una partita e l’altra, in modo da non dare mai al giocatore la sensazione di aver perso tutto che quello che ha sudato precedentemente. Stesso discorso non vale per i livelli, poiché in Monster Menu: The Scavenger’s Cookbook ogni partita comincia dal primo piano, al primo livello.
Differentemente, le abilità che si ottengono nutrendosi in ogni modo, quindi sia dal cibo cucinato che dalla carne dei nemici o quella degli alleati, non persiste tra una partita e l’altra, e bisogna quindi riottenere quelle abilità. Può essere utile al giocatore segnare determinate ricette, poiché ottenendo delle abilità nei momenti giusti si può rompere facilmente l’equilibrio del gioco in poco.
Le classi
Monster Menu: The Scavenger’s Cookbook presenta ben 8 classi selezionabili che ricoprono i ruoli più conosciuti dei, ovvero Spadaccino, Cavaliere, Berserker, Arciere e Mago per dirne qualcuno.
La personalizzazione offerta per la costruzione dell’avatar è veramente scarna, e i personaggi da costruire si limitano quasi solo agli avatar già presenti nel gioco. Infatti si possono cambiare al massimo gli occhi e i capelli, le armature restano quelle iniziali poiché i pezzi d’equipaggiamento non variano l’estetica dei personaggi.
Tra loro le classi non sono neanche così diversificate, e anzi all’interno delle varie partite si è percepito un grosso squilibrio che rende alcuni ruoli molto più forti di altri.
Inoltre la scelta iniziale perde valore col tempo, poiché con la progressione, tutte le classi entreranno nel party.
Narrativa
Il gioco non presenta alcun tipo di narrazione. Durante l’apertura ci sono delle linee di dialogo che hanno lo scopo di dare un vago accenno di contesto, ma al seguito di questo momento non ci sono altri dialoghi.
Monster Menu: The Scavenger’s Cookbook è un videogioco che non fa della trama o della narrativa la sua priorità.
Lato tecnico
Monster Menu: The Scavenger’s Cookbook utilizza il Cel-Shading che porta a un risultato decente, poiché con questo stile artistico si può fare molto di più.
Inoltre, parentesi molto grave, più volte è capitato di imbattersi in crash del gioco, distruggendo totalmente la partita che si stava giocando.
In conclusione
Monster Menu: The Scavenger's Cookbook è un videogioco discreto che non osa in quasi nessun aspetto. Offre un sistema di gioco che fa in maniera soddisfacente quello che intende fare, ma oltre questo non lascia molto, e in poco tempo si è già affrontato tutto quello che il titolo ha da offrire. Inoltre è parecchio scalfito da gravi problemi di ottimizzazione, che spero saranno risolti con una futura patch.
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Voto Game-Experience