Con MOBIUZ EX240, Benq si conferma protagonista del mercato dei monitor da gaming ad alte prestazioni, garantendo tuttavia una fascia di prezzo assolutamente abbordabile.
Quando si parla di postazioni di gioco, difficile non sentire quel sottile brivido che, dalla spina dorsale, si avvicina pericolosamente alla tasca in cui è nascosto il portafogli. Tra PC avveniristici, tastiere e mouse tecnologicamente più avanzati dei razzi NASA, microfoni, webcam e diavolerie varie sempre più usate nella content creation beh, “cavarsela a buon mercato” e “flexare una postazione da far slogare l’altrui mascella” sono due affermazioni che, con scarsissima probabilità, potremo trovare nella stessa frase. In quest’equazione tutto tranne che lineare trova spazio un’ulteriore incognita: il monitor. Tra 4K e HDR10, latenze nulle e perché no, VRR, HDMI 2.1 e chi più ne ha più ne metta, quella dello schermo è un’altra di quelle avventure in cui gran parte dell’utenza si imbarca con un “ma sì, è un monitor, capirai il dramma” per poi finire con ingenti strisciate di carte di credito e diete a base di pane e acqua fino al duemilaemai. Perché sappiamo tutti che la qualità ha il suo prezzo: e, nel caso dei top tier – dove l’asticella viene spedita a calci in orbita – beh, sappiamo ancor di più dove si va a parare. Per nostra fortuna, gli amici di Benq si sono ricordati di quella frangia di utenti che sì, vorrebbero posare il proprio sguardo su un monitor di tutto rispetto che, tuttavia, non implichi automaticamente la vendita di un rene: ed eccoci a parlare di MOBIUZ EX240, interessante 23.8 pollici che, ad un biglietto d’ingresso a dir poco ragionevole offre un set di caratteristiche che, a molti giocatori, faranno drizzare le antenne.
MOBIUZ EX240: Stile e sostanza
3.7kg per 344.9x540x76.7mm: estratto dalla confezione, MOBIUZ EX240 non si discosta di molto dalle numeriche standard dei “quasi 24 pollici”, confermando da subito un ottimo senso di robustezza e stabilità. I materiali costruttivi, al famoso primo impatto, appaiono di sicuro pregio, piacevoli al tatto senza lesinare in solidità, corroborati da una scelta stilistica che conferisce al monitor un design piacevole e quel giusto pizzico di aggressività. La scelta di ridurre al minimo la “cornice” (ad esclusione, per ovvi motivi, del lato inferiore) è azzeccatissima, e porta un senso di leggerezza e di eleganza all’interno dispositivo – senza contare che sì, le cornici troppo spesse sono ormai il ricordo di una discutibile moda passata. Il piedistallo spezza poi la monocromaticità del monitor con una doppia tinta bianco-rossa che ben si comporta nella resa visiva complessiva. Spigoloso e aggressivo, conferisce al MOBIUZ EX240 un look moderno e accattivante, senza risultare posticcio o eccessivamente plasticoso.
Collocato sulla scrivania, il monitor di casa Benq fa la sua figura. Sarà possibile montare il dispositivo a parete sfruttando un supporto VESA 100×100, ma la possibilità di modificare l’altezza del piedistallo (con elongazione massima di 10cm) o di inclinare lateralmente il tutto di 15 gradi (da ambo i lati) e di 5 e 15 gradi, rispettivamente, verso il basso o l’alto, rendono questo MOBIUZ EX240 versatile e pratico anche per la soluzione più tradizionale. Al netto del supporto al semplice HDMI2.0, con cavo incluso nella confezione, lo schermo Benq offre una connettività di tutto rispetto: due porte HDMI, una DisplayPort 1.2 e due USB 3.0. C’è tutto quello che serve, e forse pure qualcosina di più, per iniziare.
Ma veniamo ora alla parte più interessante, le specifiche tecniche più spinte. È bene chiarire da subito che MOBIUZ EX240 è un monitor 1920x1080p: il classicissimo Full HD insomma, che inesorabilmente finisce per catalizzare l’ira e le malelingue di tutti quei giocatori master Race che sì, “o è 4K o non se ne parla”. La realtà dei fatti è tuttavia ben diversa, e se da un lato il device Benq porta con sé l’inesorabile rinuncia alle risoluzioni più apprezzate di questa generazione, dall’altro offre alcune feature di elevata caratura che permettono vivere al meglio i cari 1080p sotto diversi punti di vista.
Partiamo dai tempi di risposta, pari a 2ms per il GtG e 1ms in MPRT: se queste sigle dovessero dirvi poco o nulla, sappiate che il GtG (letteralmente, Gray to Gray) misura il tempo richiesto da un pixel per passare da un valore di grigio all’altro – l’indicazione del tempo di risposta più precisa e vicina al livello hardware. Discorso diverso per il MPRT (moving picture response time) che, dal canto proprio, misura quanto impiega un pixel ad apparire e rimanere visibile sullo schermo: più alto sarà questo valore e, per intenderci, maggiore sarà la comparsa di strascichi, trail o effetti sfocati. Un pannello discreto presenta tempi di risposta non superiori a 4ms – soglia psicologica sopra la quale conviene guardare da altre parti; un ottimo pannello, invece, scende tranquillamente a 1 o 2ms in ambo le misurazioni. Il che dovrebbe bastare a darvi un’idea sulla reattività di questo MOBIUZ EX240.
Secondo aspetto, ancor più interessante del primo, è la frequenza di aggiornamento del pannello IPS di MOBIUZ EX240: 165HZ. Un valore che possiamo tranquillamente definire eccellente in ottica gaming, in quanto garantisce una gestione ottimale delle immagini in movimento con un effetto fluido estremamente piacevole. L’assenza di effetti di blurring indesiderati, unita ad una maggiore armonia e fluidità delle animazioni di gioco rappresentano uno dei punti di forza del dispositivo Benq, che (per propria stessa natura) risulta compatibile anche con tutte le console dell’attuale generazione. I più pignoli, anche in questo frangente, lamenteranno che il 4K su uno schermo OLED è tutto un altro pianeta, ma è pressoché superfluo sottolineare quanto il paragone sia fuorviante, specie nell’ottica del segmento di mercato a cui MOBIUZ EX240 fa riferimento.
Il pannello IPS, dal canto proprio, gioca nel complesso un’ottima partita: al netto dei tempi di risposta fulminei, stiamo comunque parlando di un monitor a retroilluminazione LED con una luminosità di 350 nit, supporto ad HDR10 e contrasto nativo di 1000:1. Il che basta ampiamente ad affermare che i 16.7 milioni di colori visualizzabili dal MOBIUZ EX240 non solo appariranno ragionevolmente brillanti ed intensi, ma potranno beneficiare di una gamma complessiva che raggiunge il 99% sull’sRGB. La possibilità di alternare tra nove modalità cromatiche (molto interessanti, per dovere di cronaca, la Cinema HDRi e la Gioco HDRi) garantisce un’ulteriore livello di personalizzazione all’esperienza di utilizzo, fattore che rende ulteriormente appetibile e versatile, specie al prezzo proposto, il dispositivo.
Tempo di giocare
Nonostante le specifiche lascino presupporre un utilizzo a 360 gradi, è evidente come la vocazione del MOBIUZ EX240 sia, prima di tutto, il gaming. Tempi di risposta fulminei, matrice IPS e HDR di nuova generazione non sono del resto casuali, ma il monitor di casa Benq ha ancora un paio di carte buone nella propria mano – prima su tutte, il FreeSync Premium. Qualora fosse un concetto poco chiaro, vi basti sapere che un monitor che supporta il FreeSync base può regolare in autonomia la propria refresh rate, in base al massimo valore gestibile dalla GPU, per evitare screen tearing e garantire uniformità alla frequenza dei fotogrammi in game. Esempio banale: se la scheda video raggiunge i 120Hz a fronte di 144Hz ipotetici dello schermo, grazie al FreeSync quest’ultimo si auto-regola a 120Hz.
Nel caso di FreeSync Premium sarà inoltre disponibile l’LFC (low frame-rate compensation), tecnologia che interviene quando la frequenza della GPU scende al di sotto di quella minima: a titolo d’esempio, se la refresh del monitor è compresa tra 60 e 120Hz e la GPU dovesse scendere sotto i 60Hz, FreeSync Premium aggiunge i fotogrammi mancanti per evitare eventuali problemi di fluidità delle immagini.
La presenza dell’HDRi, versione proprietaria di Benq dell’arcinoto standard, ottimizza poi il dettaglio cromatico delle immagini e la nitidezza generale. Anche il contrasto complessivo ne esce migliorato, grazie al bilanciamento della saturazione dei colori e all’adattamento automatico del dispositivo alla luce ambientale. A questi poi si aggiungono altre tecnologie interne del colosso di Taiwan, come Light Tuner e Black eQualizer: il primo, detto in parole povere, analizza l’illuminazione globale in game e decide quanti e quali dettagli scoprire, illuminando maggiormente aree dello schermo che avrebbero dovuto essere più luminose ma che, per qualche ragione, sono state rese troppo scure. Il secondo utilizza una logica affine per equalizzare le zone più scure: analizza le aree più buie e valuta quali risultino troppo oscurate, modificandone l’illuminazione locale per garantire una resa visiva realistica.
Serve un occhio molto allenato per notare le sottili differenze apportate da queste tecnologie, ma possiamo garantirvi che se l’approccio di Light Tuner si fa notare soprattutto in titoli esplorativi con frequenti cambi di illuminazione (Uncharted o gli ultimi Tomb Raider, ad esempio), quello di Black eQualizer si fa evidente in titoli dal ritmo più veloce e frenetico, come gli sparatutto in prima persona.
Pad alla mano, è difficile restare delusi dalle prestazioni di MOBIUZ EX240. Su PC sfruttando la massima refresh disponibile, ma anche con PS5 e Xbox Series X a 1080p e 120Hz, il comportamento del device Benq ci ha lasciato un’ottima impressione, forte di una fluidità ineccepibile e di una resa cromatica completa e appagante. Al prezzo richiesto, poco meno di 230€ da listino ufficiale, ci risulta difficile chiedere qualcosa di più ad un monitor che, nel proprio “piccolo” (e le virgolette sono d’obbligo in questo caso), gioca una partita memorabile.
E che non si tira indietro nemmeno quando si scende nel terreno dell’audio, grazie ad un sistema integrato con due casse da 2.5W: nulla di lontanamente paragonabile ad una soluzione surround più professionale, questo è lampante, ma il sistema True Sound di treVolo integrato in questo MOBIUZ EX240 riesce comunque a regalare un leggero senso di spazialità, permettendo inoltre all’utente una personalizzazione dell’esperienza tutto sommato ragionevole – grazie all’utilizzo di appositi preset, progettati appositamente per specifiche tipologie di gioco, e alla configurazione manuale di bassi e medio/alti. Nulla che possa competere con un sistema hi-fi spazializzato, ma per chi si sa accontentare di carne al fuoco ce n’è a sufficienza
La recensione in breve
MOBIUZ EX240 è senza dubbio uno dei monitor col miglior rapporto qualità/prezzo non solo di Benq, ma dell’intero mercato. La rinuncia ai 4K a favore dei “soli” 1080p è una di quelle conditio sine qua non che farà storcere molti nasi, specie ai giocatori più perfezionisti che esigono il massimo da ogni singola periferica. Ma contestualizzato nella propria fascia di mercato, l’ultimo nato del colosso di Taiwan gioca una partita dannatamente interessante, permettendo a chiunque (anche a chi, per ovvi motivi, non possegga un PC super carrozzato) di godersi il meglio dell’esperienza Full HD grazie a tempi di risposta istantanei, HDR di nuova generazione e refresh rate elevate. Un ottimo compromesso, insomma, che paga abbondantemente (e la prova sul campo lo dimostra) la grossa rinuncia in termini di risoluzione.
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Voto Game-Experience