In questa nuova declinazione videoludica Mobile Suit Gundam ha trovato un modo per soddisfare due tipologie di giocatori molto diverse tra loro: da un lato gli amanti della serie animata, in cerca di fanservice e citazioni, dall’altro quelli più esigenti, che vogliono una giocabilità valida e magari anche un’esperienza PvP ben calibrata per intrattenere a lungo con partite competitive: è proprio di questa ultima tipologia di gioco che parleremo oggi nella nostra recensione di Mobile Suite Gundam Extreme VS Maxiboost ON.
Mobile Suit Gundam Extreme Fanservice…
Dopo molti capitoli musou e action più studiati per il mercato console, questo Mobile Suite Gundam Extreme VS Maxiboost ON si rifà invece ad una tipologia molto diversa: gli arena fighter, ovvero quei giochi basati sul combattimento in uno spazio tridimensionale, che ibridano la formula di un picchiaduro con quella di un action puro. Il titolo di Bandai Namco in questa occasione sembra quasi rifarsi alla serie Virtual On di Sega, con scontri ricchi di azione e dove ogni colpo è scambiato in modo dinamico e dove una partita di una manciata di minuti risulta densa ed avvicente. Il ritmo in questo caso è tuttavia più lento, quanto basta per mantenere invariato l’effetto della serie originale.
Lo scopo del gioco è quello di battere la squadra avversaria sconfiggendo ogni membro sino a quando non sono più disponibili rientri in partita. Ogni giocatore può selezionare un Mobile Suit scegliendolo sulla base della sua potenza, con un valore che spazia dai 1500 ai 3000 punti. Maggiore sarà la potenza del MS, maggiore il costo, introducendo un sistema di bilanciamento atipico ma efficace. Ogni qual volta si viene abbattuti, dal massimale dei punti squadra viene decurtato il punteggio corrispondente alla potenza del proprio robot, costringendo quindi ad una scelta oculata. I giocatori meno esperti possono si selezionare i mech più potenti, ma non necessariamente questo corrisponderà ad un vantaggio qualora li utilizzino male, così come un veterano potrà trarre vantaggio dallo schierarne uno meno forte sulla carta, ma ottenendo più rientri a sua disposizione.
Le arene sono composte da grandi spazi aperti, dove schizzare a suon di propulsori in ogni direzione, onde evitare di essere colpiti da laser, proiettili e quant’altro. Salvo qualche sporadica copertura, peraltro abbattibile, sono quasi assenti le zone franche, mantenendo l’azione elevata per tutta la durata dell’incontro. Le manovre evasive sono utilizzabili con parsimonia, erogate tramite uno scatto direzionale. Questo è l’aspetto che frena quanto basta la frenesia in partita, al posto delle tipiche corse costantemente attive. Tale dettaglio è alla base del rallentamento di Extreme VS Maxiboost (il cui titolo suona forse leggermente ironico per questa ragione), il quale si pone come una via di mezzo tra gli arena fighter più convulsi e un gioco di mech incentrato su di una fisica pesante. Ogni Mobile Suit selezionabile è dotato di alcuni attacchi, alcuni dei quali necessitano di condizioni di attivazione o di ricarica dopo l’utilizzo, mantenendo i colpi più potenti come risorsa non spammabile. A grandi linee la demarcazione è tra attacchi ravvicinati e attacchi a distanza (avendone come a disposizione diversi per ciascun tipo), talvolta gestiti in modo differente a seconda del mezzo selezionato. Andando a toccare una grande varietà di modelli di mech, si aprono quindi molte possibilità con cui gestire due principi tanto semplici di combattere, quanto interpretabili in modo elastico, a tutto vantaggio della giocabilità e della varietà complessiva. La meccanica di evasione invece passa attraverso l’utilizzo del propulsore (il boost del titolo), il quale va impiegato dosandolo con cura, onde evitare di ritrovarsi sprovvisti di carica. Qualora si abusi di tale movimento, si incorrerà nel sovraccarico, con relativa penalità nello schivare o inseguire i nemici.
In aggiunta si può selezionare un Ex Burst, specificatamente tarato sul potenziare ciascuno di questi tre aspetti, combattimento ravvicinato, a distanza e movimento. Il giocatore deve quindi combinare bene la selezione del proprio Mobile Suit, con l’ex burst più adatto a valorizzarlo. Quest’ultimo aspetto conferisce uno spessore non indifferente alla giocabilità, aggiungendo la possibilità di effettuare diverse variazioni per potenziare una specifica caratteristica oppure livellare pregi e difetti. Come non bastasse, trattandosi di un arena fighter 2vs2, la composizione della squadra consente un’ulteriore livello di spessore al tutto, permettendo di formare la squadra dividendosi i compiti a seconda delle peculiarità del proprio mech (surrogando un sistema di classi e cooperativa all’interno del competitivo alla Overwatch o Dissidia NT, per intenderci). Considerando l’ampio numero di combinazioni possibili, c’è tantissimo materiale da provare e una varietà di scelta talmente elevata da garantire sempre qualche novità con cui riempire mesi e mesi di gioco continuo. Un pregio non da poco per conferire uno stimolo longevo.
Extreme Multiplayer Maxi PvP
La quantità di mech selezionabili è appunto molto elevata. Inevitabilmente alcuni robot finiscono per assomigliarsi, dato che si parla di quasi 200 selezionabili, e alcuni sono varianti di personaggi più famosi, tuttavia l’impegno profuso per dare ad ciascun il suo tocco peculiare è innegabile ed è a tutto vantaggio della giocabilità. Una cifra così corposa farà sicuramente sobbalzare agli amanti di anche solo una della miriade di serie tv dedicate a Mobile Suit Gundam, in quanto da ciascuna stagione televisiva è stata tratta una manciata di personaggi con relativo mecha in rappresentanza. Il livello di fanservice è dunque consistente e permette a chiunque di ritrovare un volto noto, un nome selezionabile che provenga dalla sua stagione preferita. Da questo punto l’appagamento è notevole, anche grazie ad una cura nel rifinire i modelli dei singoli mobile suit, i quali sono definiti da un effetto metallizzato di ottima qualità. Discorso inverso per i fondali, anche questi presenti in numero molto corposo, quasi quaranta, ma graficamente spogli, privi di dettagli e qualitativamente molto insufficienti. Lo stacco tra la qualità dei personaggi e la rozzezza dei fondali è tale da creare un contrasto elevato, che non fa che confermare come l’impegno profuso nella cosmesi grafica sia spesso carente in molti titoli su licenza anime pubblicati da Bandai Namco. Un peccato, perché la conversione su console poteva essere l’occasione per dare almeno una mano di “vernice” poligonale alle arene e allinearle agli standard dei personaggi, cosa che avrebbe reso Extreme VS Maxiboost ON il gioco di Mobile Suit Gundam graficamente più bello sino ad ora.
La frequenza di fotogrammi rimane comunque solida e capace di reggere l’azione delle partite, le quali risultano molto divertenti e ben strutturate, proprio per via della varietà di utilizzo dei mobile suit, i quali possono essere impostati per valorizzare gli attacchi ravvicinati, a distanza o uno stile intermedio, a seconda della propria scelta. In tal modo si crea un sistema di classi essenziale, ma sufficiente per un buon assortimento generale. Come arena fighter Mobile Suite Gundam Extreme VS Maxiboost ON richiede di seguire poche cose e tutte le tecniche sono di facile utilizzo. Al massimo bisogna spostare il bersaglio in modo rapido tra un avversario e l’altro, ma questa funzione è garantita da un pulsante di aggancio che muove automaticamente e in modo efficiente la telecamera, senza alcun problema. Anche il netcode si è dimostrato affidabile , garantendo prestazioni in grado di valorizzare la forte componente online, con cui affacciarsi per battaglie in rete contro altri giocatori. Non mancano comunque modalità per il gioco in singolo, come le Missioni e le Branch Battles. Le prime sono un contenitore misto tra un tutorial, per imparare i rudimenti del gioco e una campagna vera e propria, con boss giganti e un numero di incontri davvero consistente e longevo. Le seconde invece sono una variante della classica Arcade con cui sfidare il computer in una serie di scontri offline. La cosa interessante è che le Branch Battles possono essere affrontate da soli, in cooperativa locale o in cooperativa online, ampliando quindi l’offerta anche ad una sorta di multigiocatore amichevole. L’unico appunto è che manca un tutorial più dettagliato e approfondito (alcune guide in rete o video tutorial sono consigliati), che aiuti a sviscerare per bene il modo di utilizzare i vari modelli di Mobile Suit, dato che non tutti sono di immediata chiarezza di utilizzo. Sovente infatti sarà necessario fare pratica per bene con un nuovo mech, prima di lanciarsi nelle battaglie in rete, segnando una curva di apprendimento leggermente più ripida, ma comunque mai proibitiva data la semplicità dei comandi, che risultano adatti a qualsiasi giocatore.
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La recensione in breve
Gundam Extreme VS Maxi Boost ON è un titolo che eccelle nel fanservice per gli amanti della serie, ma non trascura di essere avvincente da giocare e ben studiato nelle sue meccaniche. Il nuovo titolo di Bandai Namco è decisamente solido come esperienza multigiocatore, risultando uno dei migliori titoli dedicato ai Mobile Suit da diversi anni a questa parte, in grado di soddisfare due categorie di giocatori molto distanti tra loro. Le molteplici opzioni per comporre una squadra e i numerosi personaggi disponibili garantiscono una longevità elevata nelle sfide online o in locale. La curva di apprendimento è leggermente in salita, mancando un tutorial più approfondito, tuttavia vale lo sforzo, trattandosi di un'eccellente gioco competitivo.
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Voto Game-Experience