Siamo di nuovo in quel periodo dell’anno, l’E3 è alle porte, i rumor infiammano le discussioni nei social e si comincia a sentire quel formicolio tipico dell’hype da grandi eventi. Anch’io, solitamente più distaccato e insensibile alla macchina del marketing, ammetto di aver cominciato a sentire quel “friccico”, i motivi tuttavia sono ben diversi da quel che potreste pensare.
DISCLAIMER: All’interno dell’articolo troverete diversi confronti tra Sony e Microsoft, inutile dire non c’è intento di fare Console War. Chi vi scrive ama i videogiochi, non importa di quale piattaforma. La tifoseria la lasciamo volentieri agli stadi, una tifoseria sana, fatta di valori e passione. Il contenuto dell’articolo è frutto di un’analisi e non vuole in nessun modo spingere gli utenti verso una o l’altra parte della barricata immaginaria che spesso di erge tra i possessori di console, ostacolando la passione per i videogiochi.
Sebbene l’E3 coinvolga l’industria del videogioco nella sua integrità, dagli sviluppatori indipendenti ai colossi di settore, quest’anno la mia attenzione è rivolta soprattutto verso Microsoft. L’E3 di Microsoft è importante, vitale, non soltanto per i possessori della console di casa Redmond ma per tutti i videogiocatori al di là delle tifoserie. Il giocatore-tifoso esulta ad ogni fallimento, appuntamento mancato o delusione del fantomatico avversario eppure, l’E3 di Microsoft sarà cruciale anche per coloro che disdegnano Halo e compagnia.
L’anno scorso abbiamo avuto l’opportunità di saggiare una carrellata piuttosto ben fornita di titoli in cantiere, tra progetti ancora in fasi embrionali e scivoloni come quello di Halo: Infinite. Sta di fatto, con buona pace degli estimatori di Xbox, che Microsoft è entrata in questa generazione con l’offerta più povera della storia. Tra il fallimento totale e la salvezza, possiamo aggrapparci soltanto al Game Pass che resta il servizio più fornito, supportato ed amato tra le varie proposte che possiamo trovare nella concorrenza.
Il Game Pass non può però salvarci dalla penuria di titoli esclusivi, nuove IP e progetti ambiziosi e purtroppo, al momento, Microsoft sta soffrendo immensamente da questo punto di vista. Aggrappata ad un mediocre The Medium, la Next-Gen targata Xbox brancola ancora nel buio dei rumors, dei teaser trailer e delle fantasiose congetture degli specialisti di settore. L’E3 di Microsoft dovrà necessariamente concretizzare le acquisizioni, i progetti e le promesse fatte nel corso degli anni, proponendo una line-up davvero esplosiva.
Microsoft quest’anno è davvero in bilico, da una parte abbiamo la Next-Gen che avanza e con Xbox Series X come console di punta non c’è davvero nulla da temere, dall’altro invece abbiamo un deserto fatto di aspettative infrante. Questo articolo non vuole essere un semplice “cosa ci aspettiamo da Microsoft quest’anno”. Da Microsoft io mi aspetto tutto, negli anni ha saputo nascondere bene i segreti, sfuggendo a leak ed eludendo i rumor ma è davvero innegabile che negli ultimi 4 anni l’offerta di Microsoft sia stata a dir poco penosa. Perché non basta un capolavoro come Ori per tenere in piedi la baracca se poi dobbiamo fare i conti con produzioni imbarazzanti come State of Decay 2 e Crackdown 3 mentre la triade Gears of War, Halo e Forza va via via stiracchiandosi. Dall’altro lato abbiamo invece un periodo sfavillante di produzioni di immensa caratura, da Ghost of Tsushima a The Last of Us 2 proseguendo per Death Stranding e Returnal e, credetemi, sto facendo una lista con le prime cose che mi vengono in mente.
Tutte le acquisizioni di Microsoft, da Obsidian a Bethesda, vanno dunque concretizzate. Io sono contentissimo di vedere progetti come Starfield crescere sotto l’insegna di Microsoft ma ho anche bisogno di vedere qualcosa di vero. Il 2021 non deve essere necessariamente un anno da buttare, l’uscita di Halo Infinite è praticamente certa ed i rumor su Forza Horizon 5 diventano ogni giorno più insistenti, tutto questo è sicuramente un bene ma serve di più. Serve una presentazione bruta fatta di giochi, gameplay e date di rilascio, serve dare concretezza ad una line-up fatta di vaporware e tanto hype. Voglio vedere Starfield, Avowed, Everwild, nuove IP capaci di trascinare il pubblico e Microsoft non può assolutamente fallire in questo, non quando l’ultimo tripla A di rilievo è stato Gears 5 nel 2019.
In fase di apertura ho accennato a quanto il successo di Microsoft in questo E3 sia vitale per l’intero settore, molti si chiederanno perché un possessore di Playstation 5 dovrebbe sperare nel successo di Microsoft, il motivo è presto detto: la concorrenza fa bene, sempre. Ne abbiamo testimonianza con il recentissimo rinvio di God of War al 2022, fermo restando che prendersi più tempo per lavorare su un progetto sia comunque un bene sempre e comunque, Sony di fatto non ha alcuna fretta nel rilasciare il titolo, perché mai dovrebbe averne? Quest’anno tra Returnal, Ratchet and Clank e Horizon: Forbidden West, la copertura è più che soddisfatta se dall’altra parte si trova, almeno per ora, soltanto un “timido” Halo Infinite. Perché mai Sony dovrebbe rischiare di competere con sé stessa rilasciando due titoli importanti in una finestra di tempo troppo ravvicinata se dall’altra parte non c’è lo stesso assortimento? Meglio mettere da parte e sfruttare il tempo in più per migliorare ulteriormente il progetto. Quindi si, la concorrenza fa sempre bene, spinge due o più parti a competere tra loro dando il meglio e per questo tutti coloro che amano i videogiochi a prescindere dalle bandiere dovrebbero sperare in un E3 di successo per Microsoft. Questo vorrebbe dire nuovi giochi, nuove esperienze e nuove avventure, tutte cose che fanno bene al videogiocatore, un po’ meno al portafogli.