Nel caso Activision-Blizzard la FTC ha dimostrato di non volersi arrendere, anche se le sue ultime mosse sembrano colpi di coda disorganizzati di un animale agonizzante. E nelle ultime risposte date dagli avvocati di Microsoft si percepisce il disappunto, quasi il fastidio, per il tentativo di prolungare ancora un processo che ha già fatto perdere abbastanza tempo.
In particolare, in un passaggio, ripreso anche da The Verge, notiamo come la FTC venga attaccata in modo molto violento. Si parla di un “peccato capitale” da parte dell’ente antitrust, che è andata contro alla sua etica per difendere uno specifico concorrente. La stessa Sony viene citata apertamente, in una guerra che ora sembra arrivata allo scontro corpo a corpo finora diplomaticamente aggirato.
Così recita un documento:
La FTC persevera nell’affermare che il beneficio per i consumatori derivante da un accesso ampliato a Call of Duty sarebbe anticompetitivo perché solo un servizio in abbonamento, Xbox Game Pass, potrà ospitare Call of Duty dopo la fusione. Ma si tratta comunque di un servizio in più rispetto a quello che i giocatori avrebbero se non ci fosse la fusione. Nel definire questo risultato indubbiamente a favore dei consumatori come anticompetitivo, la FTC si macchia del peccato capitale degli antitrust: confondere uno svantaggio a uno specifico concorrente (e in particolare il leader di mercato, Sony) con uno svantaggio alla concorrenza e ai consumatori.
Dal canto loro, gli avvocati Microsoft possono gioire per la sentenza che ha dato torto alla FTC, per il rifiuto da parte della Corte del Nono Distretto e per la fine dell’ordine restrittivo, tutti elementi che spianano la strada all’acquisizione. Molto meno rosea è la situazione della FTC, che sembra allo sbando e che ha subito anche un importante taglio dei fondi governativi.