L’acquisizione di Activision-Blizzard da parte di Microsoft è tornata al centro delle discussioni sui siti specializzati a livello internazionale dopo gli ultimi sviluppi legati al confronto con la Commissione Europea e agli accordi con Nintendo e con NVIDIA per portare Call of Duty su Nintendo Switch e GeForce Now. Ora un approfondimento coinvolge diversi avvocati per provare a predire l’esito finale della fase processuale che coinvolge anche la FTC americana e gli enti antitrust internazionali.
L’approfondimento è firmato da IGN, che ripercorre l’intera storia dal momento dell’annuncio dell’acquisizione a oggi. In particolare, è da segnalare come l’intervento della FTC americana non rappresenti una novità, visto che è la normale routine di questo ente mettere al vaglio le operazioni che possono comportare il rischio di monopolio sul mercato. Molto aggressiva, semmai, è la causa che la FTC ha intentato contro Microsoft e che in molti ritengono legata alle pressioni di Sony per la questione di Call of Duty.
Passando alle opinioni degli esperti sentiti da IGN, il primo è l’avvocato Sam Castree della Sam Castree Law. La sua idea è che la FTC possa seguire due tattiche: la prima è dimostrare che Microsoft non voglia mantenere tutti i giochi Activision anche sulle altre piattaforme, o che pensi di eseguire volontari downgrade per le versioni della concorrenza; la seconda è dimostrare che l’acquisizione porterebbe a un monopolio limitatamente alla specifica nicchia di mercato delle console next-gen, quindi includendo solo PlayStation 5 e Xbox Series X|S.
In ogni caso, l’avvocato è convinto che la causa verrà vinta da Microsoft. Spetta alla FTC, infatti, dimostrare la veridicità dei suoi timori, mentre Microsoft potrà portare le obiezioni già emerse in questi mesi e ribadire la sua volontà di estendere la fruizione dei videogiochi Activision, anziché limitarla. Castree ritiene comunque che il processo andrà avanti per molto tempo, addirittua per anni: anche se l’udienza è fissata per agosto, la parte sconfitta potrà fare appello ripetutamente fino ad arrivare alla Corte Suprema. Molto più semplice e veloce sarebbe trovare un accordo tra le parti.
Un secondo avvocato, Mark Lemley, si trova d’accordo con Castree solo nell’idea che Microsoft andrà fino in fondo alla questione senza rinunciare alle sue intenzioni. Nella sua opinione, però, a vincere la causa sarà proprio la FTC. Secondo Lemley, il rischio che i giochi Activision oggi multipiattaforma diventino esclusivi per Xbox e PC nel futuro è concreto.
Microsoft si è mostrata disponibile a lasciare alcuni giochi come Call of Duty aperti per tutte le console, ma non è chiaro quanto questa promessa sia affidabile. Esperienze passate con promesse del genere suggeriscono che non sono affidabili quanto rimedi strutturali applicati a questo tipo di acquisizioni.
Per non farsi mancare niente in questo quadro già molto complesso, un altro avvocato, David Hoppe, si posiziona su un parere intermedio. La sua opinione è che i costi di questa operazione, a causa della causa intentata dalla FTC e delle procedure legate agli enti antitrust internazionali, stiano diventando troppo alti per Microsoft. Da qui si potrebbe arrivare al caso limite per cui la casa di Redmond deciderà di rinunciare alla fusione, pagando addirittura eventuali penali previste dall’accordo preliminare con Activision-Blizzard.
Un’ultima opzione era quella di separare Activision da Blizzard o addirittura da Call of Duty, ma proprio ieri Brad Smith ha confermato che questa è una strada non percorribile. Vista la confusione che regna anche tra gli esperti di cause legali, non possiamo che aspettare che gli eventi facciano il loro corso per capire quale sarà il reale futuro di Activision-Blizzard.