L’acquisizione di Activision-Blizzard da parte di Microsoft potrebbe essere stata rallentata dai risultati provvisori e dai dubbi espressi ieri dalla CMA inglese. In realtà, alcuni analisti sostengono che proprio la mossa dell’antitrust britannica sia un segnale che l’affare è prossimo alla chiusura.
A portare avanti questa tesi sono Nick McKay e Michael Pachter. Come riporta GamesIndustry, i due analisti ritengono che la mossa della CMA sia stata fatta non tanto per bloccare l’acquisizione, quanto per costringere Microsoft ad accettare alcuni compromessi per avere il via libera.
Leggiamo la dichiarazione odierna come un segnale che il Regno Unito sa di avere argomenti non efficaci in termini legali. A nostro parere, la FTC ha capito la stessa cosa un po’ troppo tardi lo scorso anno e si è affrettata a fare causa per bloccare l’acquisizione, nella speranza di essere la prima a ottenere concessioni da Microsoft.
Crediamo che la CMA sia giunta alle stesse conclusioni nel corso delle sue indagini e che abbia accelerato la pubblicazione delle sue obiezioni all’accordo e proposto rimedi per passare davanti alla FTV e ottenere per prima il merito.
La FTC non ha ancora proposto possibili compromessi a Microsoft, mentre la CMA è su questa strada. Tra le concessioni chieste a Microsoft potrebbe esserci la permanenza di Call of Duty su tutte le piattaforme per un certo numero di anni, promessa peraltro già ribadita più volte da Phil Spencer.
È molto probabile che Microsoft accetti di scendere a patti su alcuni aspetti, in una logica di apertura e di dialogo espressa ieri anche da Activision. Ed è altrettanto probabile che la chiusura dell’acquisizione possa realizzarsi come previsto entro la fine dell’anno fiscale di Microsoft, quindi entro maggio.