Lo scandalo sulla privacy di Cambridge Analytica di Facebook continua a far parlare di sé oltre quattro anni dopo che è esploso per la prima volta. Difatti è novità di queste ore che la società madre del social network, Meta, ha accettato di pagare 725 milioni di dollari per risolvere una causa legale collettiva di lunga data che accusa Facebook di consentire a Cambridge Analytica e ad altre terze parti di accedere alle informazioni private degli utenti.
Come ha rivelato Reuters, l’accordo in questione va quindi a porre un freno alle dichiarazioni degli utenti secondo cui il celeberrimo social network americano ha violato le leggi federali e statali consentendo ai fornitori e ai partner preferiti dell’azienda di raccogliere i propri dati personali senza alcun tipo di consenso.
Secondo quanto riferito dal noto portale online di cui sopra, si tratta nientemeno che di un patteggiamento storica per quanto riguarda una cosa basata sulla privacy dei dati negli Stati Uniti, con Meta che non ha mai pagato una cifra così alta per risolvere un’azione legale collettiva.
È però bene specificare come la compagnia americana non abbia ammesso alcun illecito nell’ambito della transazione, che è ancora soggetta all’approvazione di un giudice federale.
Qui di seguiti trovate una dichiarazione di Meta:
“Negli ultimi tre anni abbiamo rinnovato il nostro approccio alla privacy e implementato un programma completo sulla privacy, con l’accordo che era nel migliore interesse della nostra comunità e degli azionisti”.
Cambridge Analytica, ora defunta, ha lavorato per le campagne presidenziali del 2016 di Ted Cruz e Donald Trump. Ha avuto accesso ai dati personali di un massimo di 87 milioni di persone tramite un’app (thisisyourdigitallife) e ha utilizzato le informazioni raccolte per indirizzare le persone con messaggi personalizzati. Lo scandalo è stato denunciato dal New York Times e dal Guardian nel 2018, grazie in gran parte all’informatore Christopher Wylie.
Nel 2019, Facebook ha accettato di pagare una multa di $ 5 miliardi a seguito di un’indagine della Federal Trade Commission e $ 100 milioni per risolvere i reclami della Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti. Ha anche pagato £ 500.000 (circa $ 644.000) di multa al Regno Unito.
