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Home»Articoli»Recensioni»Mario Kart World – Recensione: Una corsa senza fine

Mario Kart World – Recensione: Una corsa senza fine

Mario Kart World rappresenta una delle esperienze più solide, divertenti e complete disponibili su Nintendo Switch 2. La nostra recensione.
Alberto DestroBy Alberto Destro13 Giugno 2025
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I personaggi di Mario Kart World sui propri kart
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Diciamoci la verità: ogni generazione Nintendo ha avuto il suo Mario Kart di riferimento, ed è raro che la Grande N sbagli un colpo quando si tratta di fondere il suo talento per il game design con l’adrenalina delle corse arcade. Eppure, con Mario Kart World, l’ambizione di fondo è diversa, più audace, e per certi versi anche più fragile. Non più soltanto un “nuovo episodio” della serie, ma un manifesto evolutivo. Il tentativo, esplicito, di far fare alla saga quel passo oltre che molti fan chiedevano da anni — e che Nintendo, con i suoi tempi e la sua visione sempre così peculiare, ha scelto di proporre secondo regole tutte sue. Il risultato? Un gioco che affonda le radici nella tradizione, ma che prova a rivoluzionare la sua formula con un piglio coraggioso. A volte riesce alla grande, a volte meno. Ma quando funziona, Mario Kart World è semplicemente irresistibile.

La linea di partenza non è mai stata così ricca

mario kart world

Sarebbe facile liquidare Mario Kart World come il “solito” gioco di corse firmato Nintendo, infarcito di personaggi iconici, tracciati folli e oggetti sbilanciati al punto giusto. Ma bastano pochi minuti per rendersi conto che questa volta l’approccio è più ampio, stratificato. L’ossatura centrale è sempre quella, ma viene potenziata da un hub esplorabile in stile open world, dalla nuova modalità Eliminazione e da un sistema di progressione che sembra pensato per trattenere il giocatore più a lungo del solito. In questo senso, World è il punto d’incontro tra l’immediatezza di Mario Kart 8 Deluxe e una struttura a metà tra il live service e l’avventura single player, pur senza mai perdere il senso ludico che ha sempre contraddistinto la serie.

Come già raccontato nel dettaglio nel corso della nostra recente anteprima, il cuore pulsante dell’esperienza resta comunque la corsa. Anzi, la corsa all’ennesima potenza. Il level design dei tracciati rasenta la perfezione, con layout che alternano percorsi nostalgici – riveduti e corretti con la consueta cura maniacale – a circuiti inediti capaci di stupire per varietà, ritmo e trovate meccaniche. Le nuove introduzioni, come l’uso avanzato del drift dinamico, dei booster ambientali e dei cambi di superficie, aggiungono una profondità inedita al gameplay. Ma è nella Modalità Eliminazione che la formula subisce la trasformazione più marcata: una battaglia all’ultima curva in cui l’ultimo classificato viene progressivamente tagliato fuori. È una modalità tesa, spettacolare, e che riesce a fondere l’adrenalina del karting arcade con la tensione tattica del battle royale.

Mario Kart World e l’Open World solo “a metà”

mario kart world

L’altro grande punto di svolta è l’introduzione del cosiddetto “Mario Kart Hub”, un mondo semi-aperto attraverso il quale il giocatore può muoversi liberamente, accedere alle varie coppe, scoprire missioni secondarie e interagire con NPC. Sulla carta, l’idea è intrigante. E nelle prime ore di gioco, c’è un certo fascino nello sfrecciare tra ambienti tematici che richiamano i mondi di Super Mario, Donkey Kong, Yoshi’s Island e persino Luigi’s Mansion. Ma è un’illusione destinata a sgonfiarsi. Alla lunga, l’hub risulta spoglio, poco interattivo, quasi un grande menù camuffato da overworld. Il level design qui si fa generico, la verticalità poco sfruttata, e il sistema di attività secondarie non riesce davvero a motivare l’esplorazione. Si ha come l’impressione che Nintendo abbia voluto tastare il terreno, sperimentare un formato nuovo senza però investirvi appieno.

Non è un fallimento, ma nemmeno un successo completo. È un’idea interessante, che sicuramente verrà espansa e arricchita ulteriormente nei mesi a venire, ma che allo stato attuale rimane incastonata in un gioco che funziona meglio quando fa ciò che sa fare: correre, competere, divertire.

Il parco piloti, finalmente

mario kart world

Dove invece Mario Kart World centra pienamente il bersaglio è nella gestione del roster. Mai così vasto, mai così vario. Si spazia dai classici – Mario, Luigi, Peach, Bowser – fino ad arrivi più sorprendenti come Pauline, Diddy Kong e perfino alcuni personaggi ospiti provenienti da altri universi Nintendo. Ma la vera svolta è la personalizzazione: ogni pilota può essere modificato con skin, veicoli alternativi e accessori estetici, tutti sbloccabili in game con un sistema di valuta interna che evita fastidiosi grind. È un sistema generoso, intelligente, e che dona una sensazione costante di progressione, anche dopo decine di ore di gioco.

La varietà dei kart, poi, è accompagnata da una fisica rifinita, precisa. Ogni mezzo ha il suo peso, la sua reattività, e il feeling alla guida cambia sensibilmente tra un kart e l’altro. Il risultato è una sensazione di controllo che resta accessibile anche per i neofiti, ma che offre margini tecnici sorprendenti per i veterani.

Online: luci e ombre, ma si ride lo stesso

Sul versante online, Mario Kart World è il classico esempio di “Nintendo Style”: divertente, immediato, ma ancora troppo ancorato a un’architettura arcaica. Le lobby sono basilari, il matchmaking è efficace ma poco personalizzabile, e le opzioni social risultano limitate. La GameChat soffre di evidenti problemi di framerate e compressione audio, costringendo spesso i giocatori a disattivarla o cercare alternative esterne. Eppure, nonostante i limiti tecnici, l’esperienza online diverte. Le corse con altri utenti mantengono una fluidità più che buona, le sfide sono equilibrate, e il netcode – pur non perfetto – si comporta con una sorprendente stabilità.

Le modalità competitive settimanali, poi, rappresentano una gradita aggiunta: ogni sette giorni viene proposta una “Coppa Evento” con regole speciali e premi esclusivi. È un modo furbo per dare freschezza all’endgame, senza dover per forza passare dalla monetizzazione aggressiva.

Tecnica e stile: un gioiello da cartolina

Tecnicamente, Mario Kart World conferma il talento visivo dei team Nintendo. Il gioco gira in maniera impeccabile su Switch 2, sia in modalità handheld che docked. I 60 fps sono una costante granitica, le texture risultano più definite rispetto al predecessore e le animazioni sono ancora una volta magistrali. Non mancano piccoli tocchi di classe, come i riflessi sui gusci, le particelle d’acqua nei livelli subacquei o le variazioni atmosferiche nei tracciati in tempo reale.

L’art direction resta uno degli elementi più ispirati: ogni tracciato è un mondo vivo, colorato, pulsante. E la colonna sonora, orchestrata con passione, alterna remix di brani classici a inediti capaci di rimanere in testa per ore. C’è una coerenza estetica che solo Nintendo sa garantire: tutto è riconoscibile, tutto è perfettamente a fuoco.

Chiude il quadro un piano di supporto post-lancio già delineato: nuovi tracciati, personaggi e modalità arriveranno nei prossimi mesi, alcuni gratuiti, altri sotto forma di espansioni. Nintendo sembra intenzionata a trattare Mario Kart World come un progetto vivo, in continua evoluzione, il che lascia ben sperare per la longevità del titolo.

In Conclusione

9.0 Incredibile

Mario Kart World rappresenta una delle esperienze più solide, divertenti e complete disponibili su Nintendo Switch 2. Non è perfetto, e il tentativo di costruire un hub open world resta parzialmente inespresso. Ma quando tutto gira – e accade spesso – il gioco cattura, esalta, fa sorridere. E ci ricorda, ancora una volta, che non serve reinventare la ruota per farci divertire. Basta saperla far girare bene.

  • Voto Game-eXperience 9
  • User Ratings (0 Votes) 0
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