Durante i giorni della Milan Games Week 2023 abbiamo avuto modo di parlare a “tu per tu” con Sebastian Kalemba, il Game Director della nuova saga di The Witcher, produzione di una serie di videogiochi targata CD Project Red. In questa occasione abbiamo voluto conoscere questa grande persona e il suo percorso lavorativo, non facendoci mancare l’occasione di parlare di Cyberpunk 2077 e sulla nuova serie dello strigo. Aspettatevi retroscena sulla sua vita, curiosità del personaggio e altre chicche inerenti ai famosi brand di CDP. Ecco la nostra intervista a Sebastian Kalemba.
Curiosando sul tuo profilo linkedln, ho notato che tu sei partito come freelance nel settore dell’animazione. Cosa ti ha portato a scegliere di intraprendere questa carriera e in che modo ti sei formato per poter iniziare a lavorare?
All’inizio puntai sulla base della modellazione, come la creazioni ambientali, la modellazione dei personaggi e la realizzazione di texture applicate alle mie creazioni. Queste cose, però, non mi piacevano, perciò cercai di provare a fare qualcosa di nuovo e stimolato dalla curiosità iniziai a dedicarmi alla pura animazione. Ricordo ancora che il mio primo lavoretto personale fu quello di realizzare uno swing, ossia nel golf battere la pallina muovendo la mazza con un movimento continuo. Detta così sembra una cosa banale… era uscito un lavoro così brutto che non hai idea! Chiamai mia madre chiedendogli cosa ne pensasse e ovviamente lei rispose tutta contenta “è bellissimo“. Da quel momento compresi che non avrei mai dovuto chiedere un feedback a mia mamma perché le piaceva tutto quello che facevo.
L’animazione mi piace perché è semplice: ogni fotogramma conta, un’immagine in costante movimento che si evolve e si adatta. Se applichi i concetti dell’animazione al mondo reale, puoi prendere come spunto la tua vita o quella degli altri in questo lavoro. Sta di fatto che dopo i complimenti della mamma e altri lavoretti, mi iniziai ad appassionare. Ho comprato un libro da Amazon, seguii dei corsi su Youtube e altre piccole cose trovate nel web che mi hanno permesso di capire che io volevo fare questo genere di cose. A un certo punto ho creato il mio primo demo reel di un minuto e l’ho inviato ad alcune aziende in tutta la Polonia, ricevendo poche offerte di lavoro nell’immediato.
Compresi che mi mancava qualcosa, così ho costruito un portfolio e l’ho arricchito nel tempo; in sei/dieci mesi ho trovato il mio primo lavoro nel settore dei videogiochi in una società chiamata Sodigital. Il mio lavoro si svolgeva dietro allo sviluppo di un gioco 3D per browser chiamato Gilfor’s Tales. Ho lavorato in altri posti che mi hanno portato poi nel Regno Unito per conto di RealtimeUK, dove lavorai in alcuni giochi di Microsoft e Disney, come Disneyland Adventure, Kinectimals, lavoro per i giochi Gusto per Dj Hero.
Alla fine, dopo anni da quella mazza da golf animata male, sono tornato in Polonia e mi sono unito a Platgie Image, una realtà importante del settore che mi permise di lavorare ai filmati per The Witchers, sulle animazioni dell’uccisone dei mostri e poi, dopo neanche molto tempo, fui contattato da CD PROJECT e ho ricevuto un’offerta per la quale sono diventato il capo animatore di Cyberpunk 2077.
Quanto iniziasti da CD Project, tu ti occupasti anche di The Witcher o il tuo focus era su Cyberpunk?
Io dovevo lavorare unicamente per Cyberpunk. Adoro The Witcher, adoro Sapkowski, adoro tutto ciò che c’era dietro, ma Cyberpunk era il mio lavoro. Quando ero un bambino io e un mio amico giocavamo a ogni fine settimana, per circa dodici anni, a vari giochi da tavolo. L’appuntamento era fisso e abbiamo giocato a un sacco di giochi come Cyberpunk, Vampire Masquerade e addirittura Warhammer. Tra questi Cyberpunk è quello che mi piaceva di più e che più mi affezionai (anche se metto subito dopo Vampire Masquerade). Generalmente il mondo dell’oscuro e del macabro è qualcosa che mi fa impazzire
E per quanto riguarda il tuo ruolo di Leader Animator, cosa è stato per te nella tua esperienza lavorativa?
Sapete, ogni azienda ha un approccio leggermente diverso all’animazione, l’azienda che è più orientata al gameplay si concentra semplicemente su funzionalità, reattività, meccanica e design. Quindi l’animazione diventa un po’ secondaria rispetto ad essa e un team deve necessariamente seguire dei principi di progettazione. In CDP la cosa più importante è la personalità del personaggio, quindi deve essere coerente, quindi non deve stonare con il mondo di gioco.
Perciò nel team vi è una costante “lotta” tra designer e animatori perché cercano di creare qualcosa che sia funzionale e reattivo. Dal mio punto di vista, l’animatore vuole realizzarlo il più personale possibile, rendendolo credibile e coerente con la sua personalità. Quindi penso che il ruolo del leader animatore in CDP sia seguire il principio della storia che deriva dal personaggio e rendere ogni singola mossa coerente sia con la storia che con i tratti della personalità.
Come hai vissuto il lancio di Cyberpunk 2077?
È stata dura, questa non è una domanda facile ma è risolvibile. È stata dura perché prima di tutto Cyberpunk è stato il progetto più impegnativo di tutta la mia vita, ho messo così tanta passione e sudore per realizzarlo e l’uscita è stata un singhiozzo. Ma sai, come dirlo… sono uno di quei ragazzi che tratta tutti gli ostacoli nella vita come una lezione e semplicemente il giorno dopo stavo facendo il mio lavoro. È stato difficile, ma concentrarsi per ricucire la relazione con i nostri giocatori, ricostruire e perfezionare questo gioco in modo da avere un impatto nella comunità di chi non ci voleva più bene, era il mio scopo principale. Penso che Cyberpunk 2077 sia un’esperienza davvero unica, un gioco davvero unico, non puoi paragonarlo a nient’altro.
Parliamo adesso del presente e del tuo ruolo nella saga di The Witcher: come è accaduto l’annuncio di questa novità?
Da un giorno all’altro seppi che sarei diventato Game Director da una discussione interna nei nostri uffici. Più volte espressi il mio desiderio di assumere quel ruolo, un pò per scherzo anche, ma come un fulmine a ciel sereno mi dissero che io sarei diventato il Game Director della nuova saga di The Witcher. Le circostanze sono state molto particolari… probabilmente hai guardato Il Padrino, giusto?
Beh si…
Ecco, mi hanno fatto una proposta che non potevo rifiutare (segue una gioiosa risata tra l’intervistatore e l’intervistato).
Per quanto riguarda questa nuova saga di The Witcher, quali saranno i punti chiave che vorrai seguire nello sviluppo?
Sai ci sono alcuni principi che noi di CDP seguiamo con tutti i nostri titoli. Voglio creare un gioco che sia innovativo, un mondo aperto e ambizioso, che paghi così tanto rispetto per tutto ciò che è accaduto nel passato… ma non aspettatevi un “more of the same” perché su alcune cose si parla di ristrutturazione. Questo è uno dei punti di forza e ci sono altri nuovi pilastri che saranno coerenti con ciò che ho appena detto, ma non posso rivelarti quali sono perché è segreto.
Per concludere, questa nuova saga di The Witcher sarà influenzata dalla serie di Netflix?
Oh no no, non seguiremo la serie Netflix. Loro stanno facendo del loro meglio con quello che è il mondo di The Witcher applicato nel mondo del cinema, ma noi seguiamo il nostro canone principale. Per precisare, il canone è tutto il gioco che abbiamo realizzato finora e i libri di Sapkowski. Questo è il canone e noi operiamo in questa cornice.