Dopo l’ottimo Life is Strange: True Colors Deck Nine, ormai al timone della serie principale, è pronta a tornare con un nuovo capitolo. In Life Is Strange: Double Exposure una vecchia conoscenza della serie, farà il suo attesissimo ritorno. Max Caulfield, protagonista del primo Life is Strange, ora cresciuta, è alle prese con un nuovo omicidio dai contorni come sempre misteriosi e da un nuovo potere che la accompagnerà durante le sue indagini.
Grazie a un codice fornito da Square Enix abbiamo potuto provare in anteprima i primi due capitoli di questa nuova avventura in uscita il prossimo 29 ottobre su PlayStation 5, Xbox Series, Nintendo Switch e PC. Un assaggio in esclusiva del tanto atteso sequel delle disavventure di Max, ambientato anni dopo la tempesta che colpì Arcadia Bay nel primo, indimenticabile capitolo. Questa volta la serie di Life is Strange ci porta nel freddo Vermont, dove ha sede la Caledon University, prestigioso collegio d’arte frequentato dalla nostra Max.
Life Is Strange: Double Exposure esplora la fine dell’adolescenza di Max e il suo passaggio all’età adulta, dove la tragica e sconvolgente scomparsa di un’amica la porterà a lottare nuovamente per la verità saltando tra una realtà e l’altra. Due mondi apparentemente uguali, dove però il corso degli eventi si è svolto in maniera radicalmente diversa. Ecco quindi le nostre prime impressioni sulla nuova fatica di Deck Nine, in attesa dell’uscita della versione completa, in questa anteprima dei primi due capitoli Life Is Strange: Double Exposure!
Adulthood is Strange
Gli anni sono passati, ma Max Caulfield sembra essere rimasta la stessa ragazza ambiziosa e sognatrice di sempre. Questa volta si trova nell’università di Caledon, nella meravigliosa cornice innevata di Lakeport, nel Vermont. Qui, Max sta affinando le proprie abilità nella fotografia, imparando da alcune delle menti più brillanti del paese. Max non ha però perso tempo nel farsi nuovi amici e fra questi c’è Safi, un prodigio della scrittura pronta per sfondare nel mondo della poesia.
Il destino sembra però aver riservato alla giovane ragazza un finale ben più amaro, e perciò Max dovrà fare i conti con l’ennesimo, dolorosissimo lutto. Safi viene infatti ritrovata senza vita dai suoi amici e compagni di studio, un evento che sconvolgerà l’intero istituto di Caledon e i suoi studenti. Memore delle vicende di Arcadia Bay, Max cercherà di fare luce sulla tragedia scoprendo un nuovo e incredibile potere. Attraversando uno squarcio nella propria realtà, la giovane protagonista finirà infatti in una Lakeport alternativa, dove il crimine non è mai avvenuto e la sua amica Safi è ancora viva.
Nei primi due capitoli familiarizzeremo con questo nuovo potere, ben diverso da quello conosciuto nel primo Life is Strange che permetteva invece di riavvolgere il tempo. In questo caso potremo saltare da una realtà all’altra, passando da quella in cui Sefi è morta a quella invece dove è rimasta viva. Questo ci permetterà di scoprire dettagli celati in una o nell’altra realtà, per far luce sul delitto ed evitare che la stessa sorte non capiti anche alla Sefi del mondo dove la sua presenza illumina ancora le giornate della protagonista.
Come sempre Life is Strange affronta tematiche importanti, come appunto la perdita e il lutto, in maniera intelligente e con la dovuta serietà. Il gioco si apre infatti con i consueti avvisi per i temi trattati e altri più specifici che potranno essere attivati dalle opzioni qualora foste particolarmente sensibili a un certo argomento. Life Is Strange: Double Exposure è però anche un’avventura che sa offrire momenti di spensieratezza e questi primi capitoli ne sono un perfetto esempio, capaci di raccontare uno spaccato della gioventù odierna molto realistico e credibile, anche grazie alla presenza di riferimenti alla cultura pop e al mondo dei social.
La trama, almeno per quanto riguarda l’incipit narrato in questi primi due capitoli, non si discosta molto rispetto a quanto già visto nei vari Life is Strange e la presenza di Max e di eventi reali e sovrannaturali simili a quelli del primo capitolo lo rendono quasi più simile a un reboot. Giocare al Life is Strange originale rimane comunque caldamente consigliato, non a caso Double Exposure andrà a leggere gli eventuali salvataggi del primo capitolo presenti sulla console di gioco in modo da rendere coerenti i dialoghi di questo sequel con le scelte compiute nell’avventura ambientata ad Arcadia Bay.
I primi passi alla Caledon University
Non sembrano esserci, almeno per adesso, grossi stravolgimenti nemmeno sul fronte del gameplay. Life Is Strange: Double Exposure è infatti la più classica delle avventure narrative dove l’interazione è ridotta alle semplici scelte nei dialoghi, più alcune fasi esplorative nei quali è richiesto raccogliere indizi e svolgere qualche compito secondario che potrebbe influenzare il corso della trama. A tal proposito, i compiti visti nei primi due capitoli giocati ci sono parsi piuttosto lineari, con classiche fetch quest dove è necessario “rimbalzare” da un mondo all’altro per risolvere alcune piccole questioni, ma ci auguriamo che i prossimi capitoli possano ospitare anche enigmi più complessi.
Come sempre le nostre azioni avranno ripercussioni sulla trama, starà a noi scegliere quindi se optare per una strada più diretta verso il proprio obbiettivo o dedicarsi agli obbiettivi secondari per avere un quadro più completo della situazione. Forse a spiazzarci sono state le prime scelte da compiere decisamente troppo “a freddo” per l’eventuale peso sulla trama, senza che il gioco ci abbia permesso di familiarizzare con i nostri interlocutori e quindi di comprenderne la loro psiche, nonostante essi siano amici di lunga data di Max.
Se dal punto di vista narrativo è ancora presto quindi per dare un giudizio positivo o negativo, i problemi maggiori di questa prova in anteprima di Life Is Strange: Double Exposure sono da individuare invece sull’aspetto tecnico del gioco. Graficamente il nuovo titolo di Deck Nine presenta infatti diverse lacune, a partire dai numerosissimi effetti popup, fino ai problemi di stuttering, passando per la qualità non sempre eccelsa delle texture. Problemi certamente risolvibili, ma comunque un peccato vista la carta d’identità dello studio di sviluppo.
Qualche problemuccio riguardo il comparto sonoro, con improvvise discontinuità del volume in alcuni frangenti che spesso rendono impercettibili i dialoghi, nonché di interfaccia, con sottotitoli spesso poco chiari in caso di parlati sovrapposti. Parlando del character design, Life Is Strange: Double Exposure sembra proseguire sulla strada intrapresa con True Colors, anche se non sempre i modelli 3D di alcuni protagonisti ci hanno convinto appieno, forse fin troppo cartooneschi e morbidi, quasi “Pixariani”, se considerati i temi adulti e drammatici affrontati nel gioco.
L’impressione è che la versione da noi provata fosse ancora una build non definitiva, come dimostrato ad esempio anche dalla schermata piuttosto scarna, quasi da placeholder, della selezione dei vestiti di Max, e dai menù, tutti fin troppo spartani per essere quelli che vedremo quando il gioco raggiungerà gli scaffali. Insomma, molti interrogativi ma anche tanta curiosità di scoprire come proseguiranno le avventure nel Vermont di Max, sperando che possa trattarsi di un sequel con tutti i crismi e non di un semplice more of the same.