Secondo quanto affermato da Christopher Dring, direttore della testata GameIndustry.biz, in un tweet riportato qui sotto, i prossimi due anni vedranno nuovi licenziamenti all’interno del settore videoludico e la chiusura di ulteriori studi e team di sviluppo, superando i numeri raggiunti durante il 2023. Per ora, Dring non ha argomentato la sua dichiarazione, lasciando spazio alle supposizioni degli utenti.
“Il 2024 sarà peggiore del 2023 per quanto concerne i licenziamenti e, in particolare, la chiusura di aziende, Molto peggiore”, scrive Dring nel suo post sui social. “E le cose andranno avanti così anche nel 2025“. La causa di tutto ciò, secondo alcuni commenti, sarebbe dovuta a un ritorno a uno status quo più mite dopo l’enorme incremento delle vendite del settore avvenuto nel corso della pandemia, tra il 2020 e gli anni successivi, obbligando gli studi a tagliare i costi.
Altri, invece, affermano che la situazione economica attuale, divenuta insostenibile, derivi proprio dalle strategie di marketing, aggressive e costose, e i metodi che vengono applicati oggigiorno nello sviluppo di videogiochi, i quali attualmente richiedono budget molto alti e tempi dilatati. Tuttavia, bisogna ricordare che non è solo l’industria videoludica a presentare un periodo di licenziamenti, ma anche altre aziende del settore IT, come Google, sembrano aver deciso che tagliare il proprio personale sia il modo migliore per poter raggiungere gli obiettivi prefissati.
2024 will be worse than 2023 when it comes to layoffs, and (specifically) business closures. Much worse. And things will stretch into 2025, too.
— Christopher Dring (@Chris_Dring) January 18, 2024