Abbiamo già segnalato la volontà di Warner Bros. di registrare un brevetto ufficiale per il sistema Nemesis già visto nei videogiochi La Terra di Mezzo: L’Ombra di Mordor e La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra.
Ebbene, l’ufficio brevetti americano chiamato US Patent and trademark Office ha già approvato la richiesta di Warner Bros. che diventerà effettiva e attiva a partire dal 23 febbraio, ma molti sviluppatori non hanno preso particolarmente bene questa notizia.
Innanzitutto, ricordiamo che il sistema in questione, come descritto nel brevetto, coprirebbe “un sistema che include NPC generati in maniera procedurale e che coesistono in una gerarchia, interagendo e ricordando le azioni del giocatore“.
Inoltre, il publisher potrebbe ora utilizzare questa meccanica di gioco e tecnologia in altri suoi titoli, ipoteticamente in videogiochi come Batman: Gotham Knights, in maniera esclusiva.
Mentre la decisione di brevettare in maniera precisa una propria invenzione potrebbe risultare decisamente legittimo, gli sviluppatori hanno criticato questa mossa per il suo potenziale di limitare la concorrenza, non solo di team grandi ma anche di team piccoli che non potrebbero pagare un’eventuale licenza.
Mike Bithell, designer che ha lavorato a John Wick Hex e Thomas Was Alone, ha descritto questa operazione come “disgustosa“, in modo particolare riferendosi al fatto che lo stesso gioco La Terra di Mezzo si sia basato prevalentemente su meccaniche replicate da altri giochi. Lo sviluppatore si riferisce infatti al sistema di movimento e parkour preso pari pari da Assassin’s Creed e al sistema di combattimento corpo a corpo preso altrettanto chiaramente da Batman: Arkham.
Questo però non deve essere visto per forza come una cosa negativa, in quanto praticamente tutti i videogiochi vengono fatti così. Spesso vengono replicate idee di altri nei propri giochi, magari limandole e migliorandole significativamente. Bithell spiega che è proprio così che funziona lo sviluppo di videogiochi e l’innovazione stessa del settore.
Anche Cat Manning, responsabile della narrazione all’interno di Riot Games, ha definito questa operazione come qualcosa di “assurdo“, in grado di bloccare l’innovazione e la creatività di tanti sviluppatori. In pratica, la maniera in cui sarebbe scritto il brevetto è così rigorosa e allo stesso tempo ampia da poter escludere dal mercato qualsiasi altra cosa di relativamente simile.
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