L’esplorazione spaziale ha da sempre affascinato grandi e piccini, portando tutti noi a sognare, un giorno o l’altro di essere protagonisti, o per lo meno spettatori passivi, dell’approdo prima nello spazio e poi, eventualmente su altri pianeti. Ed è appunto in nome di questa fascinazione, che ci fa tenere sempre il naso volto all’insù, per esplorare almeno con lo sguardo una immensità di cui siamo parte e di cui conosciamo relativamente poco, che i ragazzi di Intercept Games rilasciano, Kerbal Space Program 2.
Consapevoli (e fieri) del successo del diretto predecessore, è così che si è deciso, in collaborazione con la ESA (European Space Agency) di realizzare il secondo capitolo di questo franchise, badando a correggere, ove possibile, il tiro di un primo episodio di grande successo. Scopriamo dunque se la strada tracciata dai ragazzi di Intercept Games per questa nuova iterazione ci porterà lontano dalla nostra galassia, replicando il successo passato, nella nostra anteprima di Kerbal Space Program 2, provato in Early Access.
Novità nel segno della continuità
La premessa del primo Kerbal Space Program, quella di mettere alla portata di tutti una simulazione iperdettagliata della esplorazione spaziale, rimane valida anche per questo secondo episodio. Avremo dunque la possibilità di costruire la nostra aeronave personalizzata, scegliendo noi componentistica e materiali mediante un editor paurosamente onnicomprensivo, ma senza la “paura” di un frustrante fallimento critico.
Si perché, seguendo la linea di quanto visto nel diretto predecessore, avremo la possibilità di organizzare una vera missione spaziale, sin dall’addestramento degli astronauti, fino all’approdo su pianeti differenti dal nostro, il tutto in maniera “divertente”, a volte caricaturale.
A dispetto, infatti, di una complessità di base che ha del paradigmatico per l’enorme quantità di dati da prendere in considerazione, a differenza di Kerbal Space Program, si è deciso di “addolcire” la pillola, permettendo un approccio più blando e meno punitivo sin dai primi vagiti della nostra imminente missione aerospaziale.
Divertimento e facilità di accesso
L’approccio scelto, infatti, per rendere più accessibile un prodotto la cui curva di apprendimento sarebbe, altrimenti, livellata verso l’alto, è stato quello di renderlo tremendamente divertente. Sin dai primi istanti del nostro addestramento spaziale, qualsivoglia tutorial sarà infatti infarcito di gag e di battute che contribuiranno a tenere vivo l’interesse, nonostante una difficoltà leggermente sopra la media.
Non solo avanspettacolo, sia chiaro: lo strumento dell’ironia viene infatti utilizzato come shortcut comunicativa capace di spiegare e far apprendere in maniera immediata, schematica e semplice, concetti di fisica spaziale che di intuitivo avrebbero, altrimenti, ben poco.
E questo parrebbe essere, per quel poco che abbiamo potuto provare da questa versione early access disponibile su steam da qualche giorno, il principale miglioramento di Kerbal Space Program 2 rispetto al suo diretto predecessore: rendere fruibile delle meccaniche di gioco complesse anche a chi sa poco o nulla di fisica, stimolando però, al contempo, la voglia di apprendere.
Un apprendimento che, è bene ricordarlo, spesso e volentieri verrà fatto sulla nostra pelle: perché se è vero che la divulgazione nozionistica permetterà la fruizione di Kerbal Space Program 2 ad una platea ben più ampia di quella del diretto predecessore, è anche vero che fisica e microfisica spaziale non sono giochi da ragazzi. Una errata progettazione del nostro modulo risulterà, infatti, in un perentorio fallimento.
Costruire, simulare, testare – questo è Kerbal Space Program 2
Ad evitare o, per lo meno, a diminuire la cadenza di questi “game over” mascherati, interverrà comunque il sistema di valutazione dinamico, una specie di help desk contestuale, capace di simulare in tempo reale l’effetto delle nostre modifiche sulla resa della missione.
Parallelamente al gameplay del primo capitolo, spetterà a noi avere a che fare con l’editor di gioco ed il simulatore fisico, i due elementi cardine dell’ultimo nato in casa Intercept Games. Seguendo le orme di ardimentosi esploratori, coadiuvati da altrettanto visionari ingegneri, dovremo infatti provvedere ad assemblare le nostre aeronavi ma anche le rampe di lancio e tutto ciò che gira attorno al mondo della navigazione interspaziale.
Toccherà poi verificare la fattibilità e la effettiva utilità del prodotto da noi assemblato per iniziare, pieni di speranze ed aspettative, missioni sempre più complesse e difformi. Per far ciò ci “scontreremo” con i limiti imposti dalla fisica, qui rappresentati e ravvisati dal sistema di simulazione che, in barba alla facilità di accesso, ci riporterà “con i piedi per terra” (mai affermazione fu più giusta…) costringendoci a perentorie revisioni e ri-progettazioni.
La versione Early Access, al momento disponibile in esclusiva PC su Steam, mette a nostra disposizione un totale di circa trecentocinquanta parti, utilizzabili per assemblare i nostri bolidi interstellari e per sottoporli al giudizio, veritiero ma implacabile, del modello fisico inerente il volo extra-atmosferico.
Early access… per modo di dire
La disponibilità di Kerbal Space Program 2 in early access non deve però ingannare: pur essendo di fronte ad un prodotto tutt’ora work in progress, la maggior parte delle opzioni che troveremo all’interno del prodotto finito sono disponibili, seppure in fase embrionale, in questa versione di “prova a pagamento”.
Novità principale di questo secondo capitolo, infatti, sarà la disponibilità della modalità multiplayer, qui presente in nuce, mediante la possibilità di scegliere la propria “fazione” ed i propri colori, arrivando a definire status e tipologia della propria agenzia spaziale di pertinenza.
Questo elemento, apparentemente estetico, rappresenterà la base, invece, per la collaborazione tra agenzie spaziali differenti, andando a replicare, di fatto, le dinamiche collaborative già in atto, pur con tutti i problemi del caso, in questi giorni sulla stazione spaziale internazionale.
Ogni agenzia sarà composta da un massimo di quattro giocatori che, una volta attivata la possibilità del viaggi interstellari, si troveranno a dover far fronte ad una fase “gestionale” per far crescere colonie ed insediamenti, arrivando, anche in questo caso, a collaborare tra loro replicando, inoltre, la famosa “corsa allo spazio” che da oramai quasi un secolo vede protagoniste le varie nazioni antagoniste, qui, sulla terra.
Per andare dove nessuno è mai stato prima
Kerbal Space Program 2, disponibile per PC in Early Access su Steam, pone le basi per un prodotto interessante e ben più raffinato del già eccelso predecessore.
La maggiore facilità di accesso, indirizzata all’ampliamento del parco utenti, ci consegna un prodotto che, al netto della sua endemica settorialità, rischia di fare il botto, grazie ad un approccio casual-oriented che non mette, però, in secondo piano il rigore scientifico della fisica extra-atmosferica.
Attendiamo dunque, con ansia, i costanti aggiornamenti che i ragazzi di Intercept Games apporteranno a questa versione preliminare, pronti a tornare, quanto prima, ad assemblare, sperimentare e testare i nostri mezzi volanti e, perché no, ad imparare qualcosa di più su quel favoloso mondo che è lo spazio.