Sono passati quarant’anni dall’uscita di Terminator, il film di James Cameron che ha mostrato al mondo un futuro in cui le intelligenze artificiali avrebbero intrapreso una missione per schiacciare la razza umana, e il regista pensa che siamo arrivati al punto in cui la presa di posizione delle macchine potrebbe essere più vicina di quanto si pensasse.
Durante un episodio del podcast di Will Arnett, Jason Bateman e Sean Hayes SmartLess, e come riportato da Unilad, Cameron ha parlato della possibilità di una rivoluzione delle IA, affermando, considerato il miglioramento tecnologico della società negli ultimi decenni, di essere “piuttosto preoccupato per il potenziale uso sbagliato delle IA”.
“Penso che le IA possano essere fantastiche, ma che potrebbero essere letteralmente la fine del mondo”, ha dichiarato il regista, in quanto “non c’è tecnologia che non sia poi stata utilizzata come arma“, per poi aggiungere: “Vogliamo davvero combattere qualcosa di più furbo di noi ma che non è noi e nel nostro mondo? Io non penso”.
È possibile che questa posizione sia stata esasperata dalla recente tecnologia di ChatGPT, il nuovo chatbot rilasciato a novembre scorso che può imitare una conversazione umana, scrivere ed effettuare il debug di programmi informatici, comporre musica e poesie, produrre saggi scolastici e decifrare messaggi in codice su Fortnite.
Tuttavia, si tratta di una tecnologia che deve affrontare i suoi limiti, come quando, nei suoi tentativi di produrre una risposta che non sia ingannevole o offensiva, si ritrova a generare risposte incorrette ma che suonano plausibili, in un fenomeno noto come allucinazioni delle intelligenze artificiali.