Arezzo, 16 maggio 2020 – Una tragedia colpisce una giovane famiglia nel capoluogo regionale toscano. Jacopo Bacis, 8 anni, figlio dell’ex calciatore della Fiorentina Michele Bacis, precipita dal terzo piano del condominio in cui abitava, perdendo quanto di più caro si possa possedere nella nostra breve permanenza terrena; la vita.
Una notizia da cronaca nera, che vede la procura di Arezzo impegnata nelle indagini preliminari. Da subito noi di Game-eXperience abbiamo preferito non riportare sulle nostre pagine questa disgrazia, seppur legata in modo al quanto forzato al nostro settore. Tuttavia vista l’evoluzione della vicenda sentiamo il bisogno di dare un nostro punto di vista.
In poche ore dalla vicenda infatti, l‘ipocrisia nazionale di una parte della stampa generalista si sta scagliando ancora una volta contro un settore che fondamentalmente non ha nessuna colpa, ma tantè. Il nostro settore negli anni è infatti divenuto il capro espiatorio perfetto.
In questo modo però si sta evitando di far fronte al vero problema ovvero la nostra società fatica ad affrontare la mancanza di attenzione dei genitori verso i propri figli.
Cosa dice la Stampa nazionale?
Secondo quanto riportato sulle pagine dell’Huffingtonpost, il piccolo Jacopo sarebbe precipitato dal terzo piano dalla finestra di camera sua mentre giocava con il tablet. Il tutto, sarebbe da collegarsi all’inseguimento di alcuni ipotetici alieni del famoso Battle-Royale di Epic Games “Fortnite“.
Cambia versione, seppur rimanendo in tema, il Corriere della Sera il quale, ricostruendo l’accaduto – similmente a quanto fatto da Il Mattino – collega la disgrazia trascorsa ad un videogioco inerente alla realtà virtuale. Secondo il giornale diretto da Luciano Fontana dunque, la causa del decesso potrebbe essere collegata al male utilizzo di un videogioco virtual reality (VR). Videogioco di cui però non viene specificato il nome.
Torna prepotentemente protagonista Fortnite nella ricostruzione de La Nazione, il quale incalza notevolmente l’argomento puntando il dito senza mezze misure (e senza le adatte conoscienze) contro il settore videoludico, incolpando in particolar modo il noto free-to-play di casa Epic Games Fortnite, ritenuto dal principale giornale fiorentino un gioco che crea “assuefazione a forme pesanti di combattimenti e missioni di salvataggio, con balzi spettacolari da 007, anche se senza l’ironia che non manca mai nei film dell’agente segreto più famoso del mondo”.
Il quotidiano diretto da Agnese Pini spende inoltre più di un articolo per commentare il triste accaduto. Definendo Fortnite un videogioco in cui si vedono “figure che sparano, figure che saltano da un palazzo all’altro, da un angolo all’altro, in stile 007 cartonato e senza ironia”.
Spostandoci sulle pagine de Il Messaggero, storico quotidiano romano facente parte del gruppo Caltagirone Editore, troviamo una ricostruzione alquanto bizzarra. Secondo il giornale più venduto di Roma, il piccolo Jacopo potrebbe essere morto giocando ad un videogioco che simula la realtà virtuale. Anche in questo caso, l’oggeto della discordia sembra essere Fortnite. Ricostruzione potenzialmente credibile, se non fosse che Fortnite, non è un videogioco per la realtà virtuale.
Il Corriere dello Sport, riporta la notizia dell’apertura di un fascicolo da parte del pubblico ministero Roberto Rossi, senza ipotesi di reato e senza indagati, nel quale però si indaga sull’eventuale pericolosità del gioco. Secondo tale ricostruzione, il movente sembrerebbe essere il videogioco, ignorando la mancata attenzione da parte dei genitori, che lasciarono un minore di 8 anni solo in cameretta davanti al proprio tablet.
Infine, citiamo anche Fanpage il quale, rispetto alle precedenti ricostruzioni, aggiunge che “dal punto di vista giudiziario il caso è stato chiuso: si è trattato di un incidente”. Il giornale napoletano facente parte del gruppo Ciaopeople Media Group riporta anche un macabro dettaglio: “nessuno si è accorto di niente fino a quando non hanno sentito un tonfo e affacciandosi si sono ritrovati la straziante scena davanti agli occhi”.
Ovviamente, il nostro rispetto per le testate giornalistiche sopra menzionate è indiscutibile. È infatti cosa certa che tutte le testate da noi menzionate siano giornali di prim’ordine, affidabili e che difficilmente steccano le notizie. Ci viene però soltanto rabbia, e tanta tristezza quando, nella probabile consapevolezza degli autori degli articoli di cronaca nazionale a sfondo videoludico, vengano presi di mira i videogiochi, alimentando così facili e sterili polemiche anziché focalizzare l’attenzione sul vero movente dell’accaduto: la mancata attenzione da parte dei genitori verso i propri figli.
Come riportato anche dai nostri colleghi di Eurogamer.it, è infatti assurdo pensare di incolpare un videogioco per la tragica morte di un ragazzino che giocava da solo nella propria cameretta con il proprio tablet. Le cause della rovinosa caduta potrebbero essere molteplici, come si domanda anche il portale di Everyeye: “quanto è alta la finestra dal quale è caduto? Era davvero possibile precipitare senza rendersene conto? Come al solito, tuttavia, è più semplice attirare l’attenzione delle masse ipotizzando subito che sia stata colpa dei videogiochi, che agli occhi di tante (troppe) persone continuano ad essere solamente dei mezzi che alienano in bambini”.
Ad 8 anni, riteniamo che un bimbo abbia bisogno ancora di sufficienti attenzioni onde evitare disgrazie di questa portata. Probabilmente, con un occhio di riguardo in più da parte dei genitori, questo tristissimo epilogo si poteva evitare, ed il piccolo campioncino di Karate poteva essere oggi ancora tra noi, a ridere e scherzare con il suo fratellone maggiore.
Una tragedia immane per la città di Francesco Petrarca e soprattutto, per la famiglia del piccolo Jacopo. La quale probabilmente, impiegherà tutta la vita prima di dimenticare l’accaduto, sempre che sia possibile farlo.
In ogni caso teniamo molto, nonostante le forti parole utilizzate, ad esprimere tutta la nostra vicinanza e le più sentite condoglianze alla famiglia Bacis. Nel rispetto loro e dei coetanei del piccolo Jacopo, abbiamo ritenuto necessario riportare la notizia indicando il probabile movente reale dell’accaduto. Nella speranza che in futuro, una maggiore attenzione da parte dei genitori, possa salvare le vite umane dei nostri piccoli bambini.
Avete mai sentito una notizia analoga che incolpasse un film, oppure un libro, di un evento accaduto di cronaca nera?
I videogiochi non sono differenti da un qualsiasi film, commedia horror o d’azione. Esistono Enti nazionali ed internazionali, come ad esempio il PEGI (Pan European Game Information), che ne certificano l’età del possibile utilizzo e della consigliata visione. Sta ai genitori, poi, farne rispettare le linee guida ai propri figli. Per correttezza, data la grave accusa nei confronti del Battle-Royale di Epic Games, è importante segnalare come il PEGI riportato sulle confezioni di Fortnite sia 12. Ciò significa che l’utilizzo di Fortnite, è raccomandato per i bambini superiori all’età di 12 anni.
La città della Giostra di Saracino ha perso una giovane vita innocente. E tutti noi, non possiamo che essere tristi per quanto successo. Unendo le nostre forze però, e affrontando le reali cause dell’incidente, potremmo evitare che questa disgrazia venga ripetuta in futuro, “distruggendo” altri nuclei familiari. Rispettate sempre le linee guida consigliate dagli Enti superiori, e state vicini ai vostri figli. Non c’è nulla di più sicuro per un bambino, dell’avere i propri genitori seduti al proprio fianco.
Nel rispetto assoluto della morte del piccolo Jacopo Bacis e della sua famiglia vittima di questa disgrazia, ci uniamo al cordoglio e chiediamo ai nostri cari lettori di esprimere una sincera e rispettosa opinione a riguardo. Secondo voi, qualè stata la reale causa? quando un videogioco può essere veramente pericoloso?
La cerimonia funebre del figlio di Michele Bacis si è svolta la mattina del 19 maggio 2020 alle ore 11:00 in duomo ad Arezzo. La famiglia ha voluto celebrare il rito del funerale in forma strettamente privata. Ciao piccolo gamer, i videogiochi ti seguiranno anche da quaggiù.
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