Quando si parla di giochi “city builder” il primo titolo che balza nella testa degli appassionati è Cities: Skylines, di cui ora il pubblico attende il sequel Cities: Skylines II annunciato nel marzo 2023. La bellezza del progetto Paradox è innegabile; tuttavia, la complessità iniziale può costituire un muro invalicabile per chi desidera approcciarsi al genere senza fare salti mortali. Fortunatamente esistono numerose alternative, tra le quali figurano anche iniziative anche troppo semplici, focalizzate sull’esperienza arcade e accogliente, rilassante, come ISLANDERS.
Fondendo strategia e minimalismo, il team ha realizzato un piacevole city builder senza troppe pretese, e ora lo ha portato alla realtà virtuale. Ecco a voi la recensione di ISLANDERS: VR Edition.
Poche pretese, tanta passione
Chi ha già provato il costruttore di città pubblicato nel 2019 o apprezzato titoli come Dorfromantik e Townscaper si sentirà a casa. Già quattro anni fa il team di Coatsink propose una formula casual vincente, dalla rigiocabilità infinita e condita da musiche e colori perfetti per provocare assuefazione. Un pacchetto che non ha necessitato di cambiamenti per definirsi come una piccola gemma (grezza, come vedremo di seguito) anche in VR.
Il puzzle/city builder richiede al giocatore di colonizzare un’isola con strutture di vario genere, creando da zero un villaggio. Si parte, naturalmente, dal centro città, seguito da casupole per eremiti e pescatori, fattorie con annessi campi coltivati e altro ancora. Ogni tassello posizionato sul terreno e in acqua attribuisce una determinata quantità di punti. Raggiunta una certa soglia si sbloccano ulteriori edifici, ciascuno con bonus e penalità in base alle costruzioni circostanti. Infine, superato il traguardo prefissato dal gioco, si sblocca una nuova isola da colonizzare; altrimenti, è game over.
Nulla di esaltante, insomma. Una ricetta caratterizzata da poche pretese e tanta passione, focalizzata sul garantire una mezz’ora di relax anche in realtà virtuale, dove ISLANDERS è approdato da poco tempo. Con i suoi difetti sa convincere tanto quanto il modello autentico visto su PC, PS4, PS5 e Nintendo Switch?
Il problematico uso delle mani
Nel tentativo di spiccare e sfruttare a pieno le capacità del visore Meta Quest 2, ISLANDERS: VR Edition propone al giocatore di vivere l’esperienza senza controller, esclusivamente con il tracciamento delle mani. La feature dell’hand tracking è ancora acerba nonostante sia in sviluppo da più di un anno, e le problematiche ancora esistenti si fanno sentire fin troppo.
La costruzione di città dovrebbe avvenire senza pressione ma, nonostante un tutorial esauriente e di immediata comprensione, il processo di selezione e posizionamento degli edifici è impreciso e frustrante, e non è solo colpa di una possibile implementazione scadente. Sfortunatamente, il team del colosso di Mark Zuckerberg continua a inciampare in bug che rendono poco gradevole l’uso di questa avveniristica funzionalità, e le seccature alle fondamenta si ripercuotono sul gioco stesso.
Di conseguenza, ISLANDERS in realtà virtuale è scomodo senza l’uso del controller. Usando questa periferica, però, la questione si risolve solo parzialmente. L’utilizzo quasi esclusivo dei grilletti al posto delle levette e dei pulsanti principali rende fastidiosa la navigazione attorno all’isola e tra i vari menu. In definitiva, sussistono problemi di fondo senza rimedio alcuno, almeno fino a una possibile risoluzione con patch future.
ISLANDERS è una gemma da rifinire
Eppure, prima abbiamo definito ISLANDERS: VR Edition una gemma grezza, da rifinire: per quale ragione? Inquadrate e accettate le criticità che presenta sin dai primi minuti di gioco, il gameplay sa toccare le giuste corde e rivelarsi amabile, sia nella modalità Arcade che in quella Sandbox.
La seconda è quella più permissiva, nella quale è possibile costruire ciò che si vuole in qualunque isola, senza limiti. È sufficiente impostare i parametri per la località esotica desiderata, per poi gettarsi a capofitto nella creazione di un piccolo quadro minimalista, tra case, mulini a vento e rilievi isolati. Si tratta peraltro del metodo ideale per comprendere le poche e fondamentali meccaniche di ISLANDERS prima di passare alla sfida offerta dalla modalità Arcade. Peccato per l’assenza di una funzione di salvataggio delle isole per visitarle in un secondo momento, possibile invece in alternative come Dorfromantik.
La prima modalità citata costituisce l’esperienza autentica di ISLANDERS, con il conteggio dei punti e piazzamento strategico delle varie risorse già illustrato in precedenza. I connotati non variano, l’incremento della difficoltà nel riempimento dell’isola è evidente e graduale, ma nulla di snervante. Il rilassamento minato dai discutibili controlli è, purtroppo, il vero tallone di Achille di questa altrimenti piacevole traslazione in VR.
Altri elementi caratterizzanti
ISLANDERS VR appare quasi come un’occasione non sfruttata a pieno, poiché il comparto grafico con i suoi dettagli ridotti non stanca mai, resta incantevole anche dopo diverse ore di gioco. Sul fronte audio è arduo notare lacune, in quanto anche qui gli artisti e sviluppatori si sono limitati a un minimalismo efficace, prevalentemente composto da suoni naturali, dolci armonie strumentali e morbidi effetti sonori per il piazzamento delle strutture e il raggiungimento dei vari traguardi.
La fluidità dell’esperienza VR è altrettanto chiara e inconfutabile e contribuisce a risollevare il desiderio di esplorare e riempire nuove isole nonostante le pecche viste poc’anzi. La UI è sobria, non distoglie l’attenzione dal fulcro di ISLANDERS: un pacchetto ludico lineare e genuino.
La recensione in breve
ISLANDERS: VR Edition è una buona trasposizione in realtà virtuale del progetto originale. Un gioco semplice, rilassante, ma non eccelso: trasla egregiamente dinamiche elementari ma squisite, in un approccio sia arcade, sia sandbox che soddisfa. Il tutto avviene sfruttando nei limiti del possibile una tecnologia ancora imperfetta. Non mancano problemi occasionali con il tracciamento delle mani e dei gesti e bug con l’interfaccia utente; nonostante ciò, sa intrattenere, sebbene soltanto per sessioni moderate.
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Voto Game-Experience