La rivolta in Iran con cui la popolazione sta cercando di opporsi al regime governativo conservatore, scatenata dall’uccisione di Mahsa Amini per il semplice fatto di non aver indossato correttamente il velo, diventa un videogioco per dispositivi mobili. Zahak ci rende protagonisti degli eventi tragici che stanno riempiendo le pagine di cronaca estera e dimostra come il medium videoldico possa diventare strumento di supporto alla rivendicazione dei diritti del popolo iraniano.
Zahak è sviluppato dalla software house Swedenmark Studios, di cui effettivamente non si sa nulla a parte il nome. Quello che propone per dispositivi Android, disponibile su Google Play Store, è una sorta di picchiaduro a scorrimento orizzontale nel quale possiamo impersonare donne e uomini iraniani contro i funzionari del governo.
La trama del gioco segue in ordine cronologico gli eventi che si sono susseguiti in Iran dall’uccisione di Mahsa Amini ai primi focolai di rivolta di settembre 2022 e che si protraggono tutt’oggi. Lo scopo è eliminare i rappresentanti governativi e vedersela contro boss rappresentati da reali esponenti della politica iraniana, come l’Ayatollah Ahmad Jannati, un politico iraniano conservatore e apertamente anti LGBTQI+.
Il boss finale, però, è la guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei. La sua eliminazione è lo scopo ultimo di Zahak ed è l’unico modo per rovesciare il regime di Teheran e vincere il gioco. Simbolicamente, i personaggi femminili possono combattere a colpi di capelli, il che richiama quanto accaduto proprio con Mahsa Amini.