Gli investimenti nei videogiochi sono sempre più difficili e rischiosi per gli esperti del settore. Ne parlano i diretti interessati, analizzando la situazione globale e lo stato dell’industria.
Come riporta Games Industry, le circostanze mondiali sono confluite a generare una situazione davvero esplosiva, che si è concretizzata nel 2023. Da un lato ci sono le conseguenze della pandemia, dall’altro fenomeni come l’inflazione e la crisi economica mondiale, senza contare le destabilizzazioni politiche legate alle guerre in corso.
Tutto questo ha portato dapprima a sopravvalutare alcuni investimenti nel settore videoludico che poi si sono rivelati fallimentari. Da un lato escono sempre più giochi, dall’altro i costi di sviluppo sono sempre più alti e dall’altro ancora alcuni progetti non vedono mai la luce, causando perdite economiche e tagli al personale o chiusure di studi.
Eliana Oikawa, COO di Wings, un fondo specializzato negli investimenti videoludici, ha dichiarato:
Questo potrebbe essere uno dei periodi peggiori che l’industria dei videogiochi abbia mai conosciuto. La coincidenza della fine del COVID, della crisi, dell’inflazione e dell’aumento dei tassi di interesse hanno condotto a una situazione macroeconomica nella quale investitori e publisher sono estremamente cauti.
Il problema non riguarda solo i grandi studi, ma anche e soprattutto i team che si dedicano allo sviluppo di giochi indie. L’analista Patrick O’Donnell ritiene che il 2023 sia stato l’anno peggiore da molto tempo per gli indipendenti. I problemi potrebbero continuare anche per tutto il 2024.
La conseguenza è che, prima di finanziare un progetto che potrebbe non vedere la luce o non rispecchiare le attese, gli investitori hanno bisogno di molte più certezze. Gli sviluppatori devono avere trailer, materiale esplicativo, una fan base consolidata e report da aziende terze che si occupano dei test su un videogioco in modo da rassicurare chi deve investire del denaro.