I contenuti generati dall’intelligenza artificiale sono finiti sotto il mirino di Valve, che ora sottopone a maggiori controlli i videogiochi che li includono. Non si tratta di una censura indiscriminata, ma di una serie di controlli volti a tutelare il più possibile il copyright.
Come spiega PC Gamer, la questione è emersa dopo il post di uno sviluppatore su Reddit, in cui si sostiene che un videogioco con contenuti generati dall’IA non è stato approvato per Steam perché gli autori non avevano tutti i diritti necessari:
Dopo una revisione, abbiamo identificato nel gioco alcune proprietà intellettuali che a quanto pare appartengono a una o più terze parti. In particolare, il gioco contiene asset generati dall’intelligenza artificiale che sembrano collegati a materiale protetto da copyright di proprietà di terze parti. Dal momento che la proprietà di questi contenuti, in termini legali, non è chiara, non possiamo distribuire il vostro gioco finché continua a includere questi materiali, a meno che voi non possiate dimostrare inconfutabilmente che possedete i diritti per tutte le IP utilizzate.
Per quanto riguarda il caso specifico, lo sviluppatore non è riuscito a farsi pubblicare neanche dopo aver apportato alcune correzioni. Il caso dimostra comunque l’attenzione di Valve a una nuova evoluzione che porta il mondo videoludico in un terreno instabile in termini legali.
La stessa Valve ha specificato che, siccome legalmente ci si muove sul filo del rasoio, è responsabilità degli autori dimostrare di avere tutti i diritti necessari per i propri videogiochi. Anche la legge si sta evolvendo di giorno in giorno riguardo all’intelligenza artificiale e Valve non fa altro che adattare il proprio approccio per tutelarsi il più possibile.