A distanza di meno di un’anno, arriva la versione PS5 Indiana Jones e l’Antico Cerchio. La nostra prima volta è avvenuta su console Xbox Series X, con un esperienza che ha soddisfatto le nostre aspettative “a metà”. Se non lo avete già fatto vi invitiamo a recuperare la nostra recensione, fatto sta che il nostro lato fanboyista venne ampiamente appagato, quello da gamer un po’ meno. L’attesa, dunque, è valsa la pena per vedere come questa versione “ad hoc” abbia sfruttato i potenti mezzi di nuova generazione per ravvivare la ricetta.
L’approdo su PS5 arriva con delle novità che puntano a migliorare sensibilmente il livello di immersione, con delle feature che sorridono al feedaback aptico e allo sfruttamento ottimale dei trigger adattivi. Su PS5 Pro vi sono anche dei sensibili miglioramenti sulla componente grafica, ma sulla versione “liscia” nulla che ci porta ad urlare al miracolo. Lato contenuti, non si segnala nulla di diverso sotto il profilo narrativo, mentre il gameplay riceve una piccola spinta innovativa per via delle presenza di alcuni inserimenti che riguardano la componente ruolistica. Non abbiamo spiccato per lunghezza dei contenuti, anche perchè l’esperienza di gioco non cambia moltissimo rispetto a quella vissuta con la concorrenza. Piuttosto siamo andati dritti al punto, motivo per cui vi lasciamo alla nostra recensione di Indiana Jones e l’Antico Cerchio giocato, vi ricordiamo, su console PS5.
Gli stimoli che mancavano
Bethesda supera il confine dell’esclusiva temporale e si presenta alla corte di mamma SONY che apre le porte della sua prima figlia prediletta, lasciando ampio margine di intervento grazie alla presenza della nuova PS5 Pro. Il potenziale offerto dalla master race del colosso nipponico ha permesso agli sviluppatori di confezionare un prodotto che si configura, a tutti gli effetti, come esclusivo se guardiamo quelle che sono le novità ad uso e consumo dell’utenza PS5 e che, per ragioni puramente oggettive, non possono essere altrimenti. Feature che non riguardano solamente il gameplay ma anche il comparto grafico.
Procedendo con ordine, sul fronte meccaniche di gioco, Bethesda ha potuto esplorare al meglio quelle che erano le mancanze sotto il profilo immersione, approfondendo tutto l’aspetto che riguardava lo sfruttamento “a dovere” del feedback aptico. Il Dualsense, infatti, restituisce degli stimoli tattili idonei a seconda della situazione. Giusto a titolo di esempio, in fase di risoluzione di un rompicapo, il sollevamento di blocchi e pesi piuttosto che il semplice girare una maniglia fornisce un “ritorno” diverso lato controller, con una conseguente parametrazione del livello di immersione. Un discorso analogo riguarda anche i movimenti e le superfici su cui essi avvengono, con delle vibrazioni che cambiano a seconda della densità di quello che si trova sotto i piedi del buon Indy.
Accanto a questi stimoli che possiamo definire come “passivi” troviamo quelli “attivi” insiti nei trigger adattivi, individuabili in quella specie di resistenza che si trova nella corsa a vuoto dei tasti L2 ed R2. Nell’utilizzare le varie armi a disposizione si percepisce questa “forza contraria” in maniera diversa a seconda che degli strumenti offensivi equipaggiati in quel momento. La corsa a vuoto del grilletto del revolver, ad esempio, restituisce uno stimolo tattile diverso dall’oscillazione della frusta. Discorso analogo per il combattimento “corpo a corpo” con l’utilizzo di oggetti che appare diverso dallo sferrare un pugno.
Novità non solo tattili, ma anche visive
I feedback tattili rappresentano, sicuramente, una delle più grandi novità di questa versione PS5 di Indiana Jones e l’Antico Cerchio, ma anche il comparto grafico è stato interessato nuovo sbarco, anche se il grosso lo si vede con le feature esclusive PS5 Pro. Su tutte la risoluzione 4K nativa sembra rubare la scena, ma anche il rinnovato Ray Tracing aiuta a condire l’esperienza con degli ingredienti inediti. A chiudere il piatto ci pensa la gestione dell’audio 3D, che promette di regalare delle emozioni esclusive.
Noi, che purtroppo siamo a secco di versione “Pro”, ci siamo accontentati delle nuove abilità inserite nella progressione dello skill tree e dei caricamenti che, a nostro avviso, sono apparsi leggermente più rapidi della versione Xbox Series X. Magari, la nostra, è stata solo una sensazione, ma è facile che in questo (quasi) anno di preparazione allo sbarco su PS5 quelli di Bethesda siano riusciti ad ottimizzare ulteriormente questo aspetto.
Sul fronte narrativo siamo a secco di novità, e magari l’occasione di questo nuovo sbarco poteva essere anche propizia per lanciare qualche perla per estendere la storia dopo l’endgame. Ed invece tutto è taciuto, un vero peccato.
La recensione in breve
L'approdo su PS5 arriva con delle novità che puntano a migliorare sensibilmente il livello di immersione, con delle feature che sorridono al feedaback aptico e allo sfruttamento ottimale dei trigger adattivi e che vanno, in effetti, a fornire uno spunto di interesse non da poco. Lato contenuti, non si segnala nulla di diverso sotto il profilo narrativo, mentre il gameplay riceve una piccola spinta innovativa per via delle presenza di alcuni inserimenti che riguardano la componente ruolistica.
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Voto Game-Experience