Celeste è il titolo di cui vi parliamo in questo primo articolo della rubrica “Un Indie al mese”, una serie in cui cerchiamo di farvi scoprire un titolo indie da recuperare assolutamente.
Inauguriamo, quindi, questa nuova linea editoriale consigliandovi il titolo di Maddy Makes Games uscito nel lontano 2018 (vi lasciamo la nostra recensione), gioco che questo mese compie ben 5 anni
Celeste, o come mettersi alla prova
Per chi non avesse assolutamente idea di cosa stiamo parlando, questo titolo è un platform in cui impersoneremo una giovane ragazza di nome Madeline, insoddisfatta della propria vita, che si è prefissata l’obiettivo di scalare il Monte Celeste, in Canada, per sentire di avere la capacità di riuscire a portare a termine qualcosa. La trama, che analizzeremo meglio più avanti, ci fa già capire che ci troveremo davanti a una sfida molto impegnativa. E il gameplay non sarà da meno.
Questo titolo si potrebbe definire un piccolo inferno sotto mentite spoglie. Non fatevi infatti ingannare dagli scenari bellissimi che vi troverete davanti o dall’adorabile grafica in pixel-art, spesso vi ritroverete di fronte a dei quadri veramente frustranti e fuori di testa.
La difficoltà del gioco, infatti, parte già da una base elevata, per andare poi ad aumentare con l’avanzare della storia e lo sblocco di nuovi tipi di meccaniche e piattaforme. Proprio la sua difficoltà però lascia anche tanta soddisfazione al completamente di ogni capitolo di storia, una sensazione impagabile. E se questo non dovesse bastarvi potrete sempre sbloccare il Lato B del capitolo e rigiocarlo al contrario.
Inoltre, i completisti non potranno non impazzire giocando a Celeste. In questo indie sono infatti anche presenti dei collezionabili, più precisamente delle fragole. Il titolo ci offre un totale di circa 200 fragole da raccogliere sparse per tutti i livelli, alcune potremo trovarle facilmente, per altre dovremo esplorare a fondo gli scenari e spesso svolgere delle manovre particolarmente difficili. Insomma, in questo titolo ce n’è per tutti i gusti.
Un art design prezioso
L’art direction di questo titolo è veramente un piccolo diamante. Non è la prima volta che vediamo usare la pixel-art per un videogame indie, ma bisogna ammettere che in Celeste è stato svolto un lavoro da maestri.
Oltre alla caratterizzazione fisica dei personaggi, che sono adorabili sia in versione pixel che nei meravigliosi artwork che incontreremo durante la nostra scalata, anche gli scenari di gioco sono veramente pazzeschi.
Questi sono infatti curati nei minimi dettagli: sfondi incredibili, piattaforme simpatiche e tantissimi particellari renderanno la nostra avventura ancora più memorabile.
Un altro plauso importante è da fare alla colonna sonora, composta da Lena Raine (artista che già conosciamo per il suo lavoro in Deltarune, Chicory: A Colorful Tale o anche il famosissimo Minecraft). I brani si adattano perfettamente a ogni ambientazione, aiutando l’immedesimazione nel personaggio e caricandoci durante le parti più difficili del gioco. Fidatevi, non è né un caso né un errore che questa soundtrack sia stata nominata ai Game of the Year del 2018.
Arrivare al cuore della montagna
Siamo arrivati a rivelare il reale motivo per cui dovreste giocare questo indie meraviglioso. Non per lo stile artistico incredibile, non per il gameplay molto challenging ma soddisfacente. Dietro Celeste c’è molto di più. Nel gioco accompagniamo Madeline nell’affrontare le sue paure e le sue insicurezze. Non è solo l’ansia, non sono solo gli attacchi di panico, questo titolo parla del terrore di non farcela, di quella vocina nella testa di ognuno di noi che ci blocca prima ancora di provare a raggiungere il nostro obiettivo.
Durante il nostro viaggio incontreremo tanti amici, apparentemente felici ma che in realtà nascondono un animo turbato quanto il nostro. Che sia l’insoddisfazione lavorativa, l’aver visto un proprio progetto andare in frantumi o l’aver ricevuto una delusione amorosa o amicale, Celeste tratta tutti questi temi in maniera eccellente e delicata.
Parliamo di un indie che guarda dentro il giocatore, ci mette davanti a uno specchio e ci porta a riflettere sui problemi che ci affliggono quotidianamente, chi più chi meno. Non è la prima volta che un piccolo videogioco indipendente si spinge così avanti, basta infatti pensare a titoli come Omori o l’ancora più famoso Undertale, ma ciò non significa che Celeste non sia a suo modo estremamente speciale.
Sarà in realtà la protagonista ad accompagnarci nella riscoperta di noi stessi e nell’arrivare alla consapevolezza che siamo capaci di tutto. A Madeleine non importa se riuscirà o meno ad arrivare alla vetta della montagna, vuole soltanto mettersi alla prova e a guardare in faccia il terrore di fallire per dirgli “non oggi”.
Il titolo ci porta a scoprire che il nostro lato negativo, quello che ci ferma e ci causa un blocco allo stomaco ogni volta che abbiamo voglia di tentare qualcosa di nuovo, non è da eliminare. Fa parte di noi ed è tanto valido quanto il nostro lato che prova gioia e allegria e che ci aiuta a dire “ce la posso fare”. Senza i nostri difetti e le nostre paure siamo un essere incompleto, una mela a cui manca uno spicchio (o una fragola, se vogliamo restare in tema). Dobbiamo “solo” imparare a gestire la complessità emotiva che contraddistingue l’essere umano, senza però trascurare il nostro bisogno di riposo e di tempo per noi stessi.
Questa è soltanto una delle letture che si possono dare di Celeste, in quanto è un titolo formato da tantissime sfaccettature e che ognuno di noi, a seconda del proprio vissuto, può interpretare in maniera differente.
Vi abbiamo riportato probabilmente l’interpretazione in cui si potranno rivedere il maggior numero di videogiocatori, dato che vede la metafora “della scalata” di Madeline come un superamento di delle paure che riguardano tutti (o almeno la stragrande maggioranza delle persone).
Cosa aspettate quindi a immergervi in un’avventura grande e impegnativa, che però vi porterà ad arrivare al cuore della montagna e di voi stessi?
Concludiamo rinnovando l’invito a giocare Celeste, lo trovate su PC, Nintendo Switch, Playstation e Xbox. La nostra rubrica “Un Indie al mese” per ora termina qui, vi diamo appuntamento a febbraio per consigliarvi un altro videogioco indipendente che dovete assolutamente recuperare. E chissà, forse potrà farvi scoprire qualcosa su voi stessi.