I videogiochi fanno bene a tutta la famiglia. A rilevarlo è uno studio di Horizon Psytech, pubblicato oggi in occasione della Giornata Internazionale della Famiglia. Le esperienze videoludiche, spesso criticate, sarebbero invece un toccasana in termini di salute psicologica e fisica per genitori e figli.
Il concetto sembrerebbe applicarsi bene ai party game o ai videogiochi cooperativi con cui sfidarsi o collaborare fianco a fianco, ma in realtà lo studio parla anche di altri generi. Nello specifico, visto che lo studio è stato promosso da Nintendo, si fa riferimento a Splatoon 3, che appartiene al campo degli sparatutto, anche se di fatto è esente da violenza.
Va da sè che tutti i ragionamenti legati al benessere derivante dai videogiochi sono da rapportare a un utilizzo consapevole. Ecco allora che Horizon Psytech elargisce anche alcuni consigli per i genitori. È importante, ad esempio, conoscere il sistema di classificazione PEGI, utilizzare il parental control ove disponibile, educare i bambini ai possibili rischi connessi ai videogiochi e sfruttare il momento videoludico in ottica socializzante.
Splatoon 3, pur rientrando nella categoria di giochi sparatutto, comprende delle dinamiche che attenuano fortemente l’impatto dei propri contenuti, in linea con l’utenza di bambini (PEGI 7) cui è dedicato. Ad esempio, il mondo di gioco è presentato in formato cartone animato, non si sparano proiettili, ma vernice e non è possibile morire o ferire gli altri giocatori. Pur comprendendo una dinamica a squadre competitiva, è molto orientato al lavoro di squadra.
In generale, i videogiochi appartenenti alla categoria “Sparatutto” sono comunemente noti per la diretta associazione a rappresentazioni virtuali di contesti o comportamenti violenti. La ricerca scientifica ha tuttavia dimostrato che non sono i videogiochi la causa di comportamenti aggressivi (Greenfield, D.N., 2018). Studi recenti, hanno inoltre aggiunto che giocare ai videogiochi porterebbe, anzi, a un ispessimento a lungo termine della corteccia cerebrale nelle regioni somatosensoriali, paraippocampali e nel lobulo parietale superiore (Momi, D., et al., 2018). Queste aree sono notoriamente interessate nel processamento della conoscenza spaziale, abilità visuo-spaziali, esecuzione motoria, inibizione degli stimoli, movimenti oculari.
Sono state inoltre individuate delle correlazioni tra il videogioco e il benessere psicologico poiché questi soddisfano alcuni bisogni umani fondamentali: competenza, relazione e autonomia. Secondo una ricerca recente, condotta dall’Istituto Nazionale per la Salute degli USA analizzando 2000 bambini, coloro i quali giocano abitualmente ai videogiochi hanno performance cognitive superiori ai coetanei che non hanno mai giocato (Chaarani, B et al., 2022).