Sviluppato da soli 5 ragazzi, Hypercharge Unboxed sta riscuotendo un successo incredibile su Steam, e grazie al notevole interesse che il gioco sta riscuotendo arriverà anche su Xbox nel corso del prossimo anno.
Di FPS e di TPS, soprattutto negli ultimi anni, ne sono usciti a iosa e tutti, più o meno, con le medesime caratteristiche, variando solo ambientazioni e periodi storici (Call of Duty o Battlefield anyone?). Hypercharge: Unboxed si inserisce, di prepotenza, in ambo questi segmenti (vi spiegherò poi come…) portando una ventata di aria fresca, in un genere che, a dispetto dei molteplici interpreti, inizia seriamente a puzzare di stantio.
Quello degli FPS, in particolare, non è mai stato il mio campo di applicazione preferito, prediligendo prodotti come racing game, puzzle game o RPG, capaci di mettermi maggiormente a mio agio e, soprattutto, che mi invogliassero a dedicare il mio tempo al completamento del playthrough, cosa che con qualsiasi Call of Duty mi ha visto impattare con il muro dell’ora netta, impedendomi di portare a termine, volta dopo volta, le peripezie del soldato di turno. Non parliamo poi del multiplayer, che mi vede abbandonare, per via della tossicità dell’ambiente, le lobby dopo ben poco. Beh… Hypercharge Unboxed è riuscito nell’impresa di farmi piacere questo genere ibrido FPS/TPS, facendomi godere anche di sporadiche incursioni nel (da me) tanto vituperato multiplayer. Vediamo dunque di cosa si tratta.
Sviluppato da un team di sole cinque persone, Hypercharge Unboxed riesce nell’impresa di accendere la macchina del tempo e di riportarci indietro di 35-40 anni, in un periodo in cui, qualsiasi bambino entrava nel negozio di giocattoli (nel mio caso, nel supermercato di quartiere) per acquistare i mini soldati di plastica per allestire, nel piccolo della sua cameretta, un terreno di guerra in miniatura dove ambientare battaglie decisive per la sorte del mondo. Partendo da questa base, i ragazzi di Digital Cybercherries ci mettono al comando di una di queste micro-action figures, dando fondo a tutte le loro risorse per creare campi di battaglia domestici tanto verosimili quanto appetibili ai più.
Hypercharge Unboxed è una meraviglia per gli occhi
Ed è così che ci troveremo ad impersonare un soldato in miniatura, in un mondo dalle dimensioni “umane, costretti a battagliare, contro giocattoli vari e variegati, per il predominio della camera da letto o, talvolta, di negozio di giocattoli in disuso. Già dalla descrizione, capirete che le potenzialità di gameplay di questo gioco son pressoché infinite, visto e considerato che il tutto non si limiterà a reiterare le dinamiche di un Battlefield a caso, microminiaturizzate, fondendo elementi da FPS con altri da TPS, inserendo nel tutto un pizzico di strategia grazie all’implementazione di meccaniche tower defense che andranno ad aumentare, esponenzialmente, il coefficiente di gradimento (ed il divertimento derivante dalla fruizione) di questo titolo.
Il breve tutorial ci permette di familiarizzare con i comandi e le modalità di Hypercharge: Unboxed. Dopo svariati test, fatti tanto con il Sony Dualsense, quanto con il pad Xbox, mai come in questo caso, mi sento di consigliarvi CALDAMENTE l’utilizzo del binomio Tastiera-Mouse, almeno per non incappare in una imprecisione nella mira che potrebbe risultare fatale nei momenti topici. Sin dal tutorial ci imbatteremo in una cura realizzativa che rappresenterà la tara distintiva ultima dell’ultima fatica dei Digital Cybercherries.
Ci troveremo infatti a battagliare talvolta con dei soldatini, altre volte con dei robot o con delle trottole che potranno essere colpiti in varie parti del corpo, causando danni anatomici (e reazioni specifice) compatibili con quello che vedremmo compiendo la stessa operazione nella realtà. Potremo dunque gambizzare soldatini, vedendoli cadere rovinosamente e trascinarsi per continuare la loro missione, sparare dritto nella cella energetica di alcuni robottini, vedendoli esplodere dopo poco o far loro saltare la testa e vederli vagare vagabondando per il livello. Potrei continuare ancora ma vi garantisco che val la pena provare ogni singola soluzione, anche solo per il gusto di verificare l’applicazione delle leggi fisiche sul campo (di combattimento), il tutto fruibile tanto in prima persona quanto, perfettamente ottimizzato, anche in terza persona.
Esplorazione, combattimento e costruzione difese: WHAT ELSE?
Tornando al gameplay, quale delle tante modalità si scelga, il tutto si divide nelle fasi di esplorazione, combattimento e costruzione difese, non necessariamente in questo ordine, al fine di mantenere scevri da danni i nostri tre nuclei centrali. Dopo aver predisposto le difese, sotto forma di torrette o trappole, sarà nostro compito esplorare il terreno di gioco al fine di trovare, ad esempio, lo spot migliore per realizzare “cecchinaggio d’autore” o per riuscire a supervisionare le tattiche difensive da noi impostate.
Al contempo, l’esplorazione ambientale ci permetterà di trovare altre batterie, utili per ricaricare i power core e continuare a fornire, dunque, energia alle torrette o ai vari ammennicoli difensivi da noi allestiti: menzione di merito va fatta ai ragazzi di Digital Cyberberries riguardo la gestione della verticalità. La cura riposta nella costruzione delle mappe di gioco, ci permette infatti di realizzare molteplici approcci alle battaglie, tanto in ottica di classica frontalità quanto, scalando (mediante il doppio salto) le strutture ivi presenti e donando un dinamismo inedito per il genere, regalandoci inoltre la sensazione di essere all’interno di un mini sketch di un Toy Story qualsiasi.
Tutto questo ben di Dio è disponibile tanto in single player, quanto in multiplayer locale gestito mediante split screen quanto in multiplayer tout-court, facendo però i conti con dei server mai affollatissimi, in cui si potranno passare anche svariati minuti prima di riuscire a combinare un match online. Tra le varie modalità presenti spicca, ovviamente, il Deathmatch che, mai come in Hypercharge Unboxed risulterà iperdinamico anche per via della ristrettezza del campo di gioco; in aggiunta potermo goderci una modalità orda, grazie alle quale affrontare, volta dopo volta, ondate di nemici via via più aggressivi e letali.
Per impratichirsi nei vari livelli, la cui pedissequa conoscenza farà la differenza tra vittoria o sconfitta, sarà possibile impegnarsi nella modalità Freeroam: potremo dunque esplorare, senza limitazioni di sorta i vari campi di battaglia per identificare, nella loro totalità, i migliori punti dove arroccarsi ed esaminare, contestualmente, i varchi da cui entreranno i nemici, al fine di pre-allestire una difesa ad-hoc o per capire dove piazzare marchingegni utili a rallentarli e a darci il tempo necessario per imbastire una tecnica difensiva di successo.
Una macchina del tempo che ci riporta indietro di quaranta anni…
Graficamente Hypercharge Unboxed è una piccola meraviglia per gli occhi. La cura riposta nella realizzazione delle animazioni è la medesima utilizzata nel concepimento dei modelli poligonali, la cui legnosità non è frutto di approssimazione o di coding a basso budget ma, bensì, di una accurata ricostruzione del set di movimenti che dovrebbero avere questi “soldati giocattolo” se esistessero nel mondo reale.
Il comparto sonoro, parimenti, è un piacere per le orecchie: sentire il rumore dei “pezzi” che cadono, separandosi dal corpo principale, è una goduria non da poco, così come ascoltare il ticchettio dei proiettili produrre differenti effetti a seconda del nemico colpito. Chapeau, davvero chapeau.
Ora sarò io a fare a voi una domanda: Quanti di voi avevano sentito parlare di Hypercharge Unboxed prima di oggi? Ben pochi, credo. Il neonato prodotto dei Digital Cyberberries sta godendo di una seconda giovinezza grazie all’inserimento all’interno del Game Pass ma è disponibile, su Pc e Nintendo Switch da ben due anni, si… avete letto bene, DUE ANNI. Il potere del marketing fa si che torni di attualità ora che Hypercharge Unboxed è finalmente disponibile su home console: bene, molto bene, perché di questo prodotto se ne deve parlare, e nemmeno poco, visto il valore assoluto di questa produzione “quasi casalinga”, tanto come ambientazione, quanto come esiguità dei componenti della software house.
La recensione in breve
Hypercharge: Unboxed si inserisce di prepotenza nel cosmo FPS/TPS, lasciando il segno con una naturalità propria solo dei piccoli capolavori, programmati con idee, amore e con una accuratezza realizzativa che traspare da ogni singolo dettaglio presente in questo gioco. Una modalità single player gradevolissima, giocabile anche in split screen fa da apripista ad un multi online che soffre però a causa di una scarsa presenza di giocatori sui server di gioco. Le modalità presenti mettono in risalto tutti i pregi di questa produzione, regalandoci un gioco gradevole, frenetico ma mai approssimativo.
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Voto Game-Experience