L’importanza raggiunta dall’hardware dell’ecosistema streaming è una di quelle cose che, soltanto un lustro fa, difficilmente avremmo saputo prevedere. Dai microfoni alle webcam (sì, sta cosa mi fa un sacco vecchio), passando per diavolerie tecnologiche come gli Stream Deck, per immancabili schede di acquisizione o per qualsiasi cosa si traduca in una corretta illuminazione della postazione, garantire un servizio di qualità in termini di fedeltà audiovisiva, vista la concorrenza spietata, non è certo un affare semplice.
Non lasciatevi trarre in inganno: di “piccolo”, nella nuova Key Light Mini di Elgato, c’è solo il nome.
Ad aiutare aspiranti streamer – e non solo – ci pensa da tempo Elgato, indiscussa autorità del settore che, nonostante la giovane età (Elgato System viene fondata in Germania nel 2010 per poi essere acquisita, soltanto nel 2018, da Corsair), in soli dodici anni è riuscita a piazzare sul mercato set di soluzioni all’avanguardia da rendere non certo una passeggiata, ma decisamente più confortevole il lavoro del content creator, a prescindere dalla piattaforma d’utilizzo. In quello che rappresenta senza dubbio il contesto più dinamico del mondo dell’intrattenimento, sono i dettagli a far la differenza: e se nulla si può dar per scontato quando l’obiettivo è aumentare visual, follower o sub, figuriamoci quanto una “ovvietà” come l’illuminazione possa diventare cruciale nel determinare la qualità di video o streaming. Ecco perché le Key Light sono diventate compagne fedeli di moltissime scrivanie, con proposte non solo sempre più “ad alte prestazioni” in termini di lumen, ma abili nello strizzar l’occhio a praticità, versatilità e utilizzo ibrido multipiattaforma. Gli stessi elementi che caratterizzano l’ottima Key Light Mini di Elgato, ultima nata di una linea produttiva di successo affermatasi come scelta primaria da molti addetti al settore. E non serve sottolinearlo: non lasciatevi ingannare dal suo nome.
Mini, ma solo di nome
Key Light Mini è l’ultima arrivata della famiglia Key Light di Elgato, una linea che già da tempo si è imposta come punto di riferimento nel segmento della content creation, offrendo alternative di varie fasce nate per coprire le più svariate esigenze dell’utenza. Seppur il paragone con i 2800 lumen del top di gamma, i 2500 della Ring o i 1400 del modello Air possa sembrare un po’ indelicato, chiariamo da subito quanto sia importante non lasciarsi trarre in inganno dai “soli” 900 lumen con cui è equipaggiata Key Light Mini. Alla matematica non si scampa, ok, ma il calo della luminosità erogata rappresenta solo una delle variabili che compongono l’equazione di questo modello, che pur strizzando l’occhio ad un utenza ai primi passi “nel settore” vanta un paio di accorgimenti che lo rendono appetibile anche a chi, nella propria postazione, ha lumen da vendere. E, primo ed indiscutibile, è sicuramente la portabilità.
Molte delle Key Light ad alte prestazioni più diffuse richiedono solitamente alimentazione fissa tramite connessione alla rete domestica – un prerequisito atto a garantire la corretta erogazione di elevate quantità di lumen. Discorso del tutto diverso per Key Light Mini, che sacrifica una porzione ragionevole di potenza in favore sia di un design accattivante e compatto, sia – e soprattutto – dell’introduzione di una batteria ricaricabile con supporto fast charge che garantisce, al 50% della luminosità massima, un utilizzo ininterrotto on-the-go di circa quattro ore. Il che, per quanto ovvio sembri, apre al dispositivo Elgato uno ventaglio di use case pazzesco, che spaziano dal tradizionale uso domestico (per cui è inoltre prevista un’apposita modalità Studio) alla possibilità di sfruttare una luce addizionale in outdoor, che si tratti di realizzare foto/video di qualità per contenuti social o che l’obiettivo sia lo stream in tempo reale dai luoghi più interessanti con un’illuminazione più decisamente più reale e convincente.
Basta giochicchiare pochi minuti con questa Key Light Mini per accorgersi di come Elgato abbia pensato a tutto per rendere il proprio dispositivo quanto più comodo e versatile, specie nelle situazioni di setup improvvisato. Peso contenuto, controllo delle modalità di illuminazione tramite app iOS e Android (oltre che, ovviamente, da PC/Mac), compatibilità con la maggior parte dei cavalletti e treppiedi/aste con filettatura da ¼ disponibili sul mercato e, molto gradito, supporto magnetico sul dorso per un posizionamento immediato a contatto su superfici metalliche: un biglietto da visita che trasforma questo dispositivo in un perfetto assistente allo scatto o ripresa in ogni situazione – fermo restante che, quanto elencato, garantisce personalizzazione invidiabile e, soprattutto, istantanea a chiunque sia già in possesso di uno postazione attrezzata e voglia comunque sperimentare con la luce.
Un po’ di tecnicismi…
Come dicevamo in apertura, Key Light Mini offre una luminosità massima di 800 lumen, grazie ad un set di LED premium OSRAM rigorosamente dimmerabili – per i meno esperti, questo si traduce nella possibilità di regolare l’intensità della luce per setuppare la scena al meglio, in relazione alla specifica luminosità ambientale. Posto che sull’efficienza dei LED OSRAM c’è poco di cui discutere, il pannello utilizza una tecnologia Edge-Lit (un sistema di illuminazione che utilizza i bordi come sorgenti luminose) supportata da materiali costruttivi di elevata qualità, studiati per garantire una diffusione a più strati per una luce indiretta e morbida – un’accortezza non da poco quella di Elgato, che evita di indurre fastidi o affaticamenti visivi all’utente qualora vi fosse necessità di illuminazioni “a regime massimo”. Sarà inoltre possibile variarne la temperatura, muovendosi in un range di 2900-7000K per alternare luci più ambrate e calde tipiche di un tramonto ad altre, diametralmente opposte, fredde come i ghiacci polari. Il tutto, garantendo in ogni situazione un indice di resa cromatica maggiore del 94%.
Stretta tra le mani, Key Light Mini trasmette un feeling positivo in termini di robustezza e compattezza. Molto contenuto il peso, si sfiorano i 300 grammi, a fronte di un pannello 14,7x10cm spesso 1,7cm – a ribadire ancora una volta quanto la portabilità sia driver fondamentale nel design del dispositivo. A tal proposito, la piccolina di Elgato monta una batteria Litio-Polimero da 4000 mAh, ricaricabile tramite cavo USB-C con supporto Fast Charge: il software di alimentazione promette una gestione intelligente delle risorse da parte dell’hardware, il cui utilizzo indoor è comunque raccomandato nell’utile Modalità Studio. Quest’ultima, che richiede il collegamento ad una fonte di alimentazione esterna, permette di bypassare l’utilizzo della batteria sia per ridurne l’usura, sia per migliorare le prestazioni generali sul lungo termine: una volta scaricato Control Center (disponibile per PC/Mac e Mobile) basta raggiungere l’opzione relativa e attivarla, per sfruttare al massimo le potenzialità senza limiti di tempo – o energia.
Setup e prova sul campo di Elgato Key Light Mini
Conseguenza della sua natura portatile, la configurazione di Key Light Mini può essere ultimata sia lato software, sia utilizzando un controller integrato a scatti su/giù in stile ghiera posto sul lato del pannello. Una volta acceso, il dispositivo si trova di default in Modalità Luminosità: agire sul controller andrà a modificarne l’emissione luminosa (verso l’alto per una maggior erogazione di lumen, verso il basso per ridurla), lasciando inalterata la temperatura. Premendo tale ghiera a mo’ di tasto centrale del mouse attiva la Modalità Temperatura: le azioni descritte per la luminosità vanno ora a variare il totale in kelvin della luce emessa – fosse necessario tornare alla Modalità Luminosità, basta ripetere il click. In termini di interfacce I/O, Elgato è stata tanto parsimoniosa quanto arguta: tasto interno per il reset, pulsante di accensione, porta USB-C di alimentazione e controller che, se premuto per cinque secondi, permette di gestire il WiFi del dispositivo per la connessione a PC/Mac o a dispositivi mobile. Key Light Mini supporta il tradizionale protocollo WiFi (standard 802.11 a/b/g/n) a doppia banda 2.4GHz e 5GHz. L’informazione sullo stato del WiFi viene mostrata da un indicatore LED collocato sul retro del pannello, che si affianca ad un altro indicatore multi-LED a cinque livelli per lo stato di carica della batteria.
A questo punto possiamo spostarci su Control Center, l’app di Elgato con cui orchestrare una o più Key Light correttamente censite in modo semplice ed intuitivo. Poche le differenze che intercorrono tra le versioni desktop e mobile, laddove solo la prima permette di aggiornare direttamente il firmware del device installato. Per il resto, la schermata in ambo le situazioni è perfettamente auto-esplicativa: un tasto per accendere o spegnere Key Light Mini, uno primo slider per selezionare la luminosità e un secondo per la temperatura. A latere sono presenti altre funzioni (la possibilità di rinominare un dispositivo, di nasconderlo dalla lista, di identificarlo nel caso di setup più articolati), ma nulla di trascendentale o propedeutico all’utilizzo dell’hardware. Una volta acceso il device (con WiFi attivo), si tratta semplicemente di aprire Control Center e cliccare sul tasto + per la ricerca del nuovo dispositivo: basterà selezionare la nostra Key Light Mini e la rete WiFi a cui agganciare il dispositivo. Inserita la password della rete WiFi (anche qui, il supporto agli standard di encryption è pressoché totale), nel caso PC Windows la connessione alla rete verrà persa per qualche secondo – il PC si connette alla Key Light Mini per ultimarne il processo di pairing. A questo punto vedremo il dispositivo lampeggiare un paio di volte e, finalmente, potremo gestirne le feature direttamente da app. Processo identico su Mac, persino più semplice su iOS e Android: inutile dire che, in ciascun caso, sarà possibile configurare un numero arbitrario di Key Light, gestendone singolarmente i vari settaggi.
Abbiamo utilizzato Key Light Mini per lo più in indoor, sia in modalità portatile – e possiamo confermare un’ottima gestione della batteria anche a livelli di luminosità medio/alti – sia in Studio Mode. Posto che l’habitat naturale del dispositivo è la creazione di contenuti (che si stratti di streaming su Twitch o di altri content sulle più svariate piattaforme social), Key Light Mini si rivela interessante anche per attività meno entusiasmanti, come una call di lavoro o, visti i tempi, un colloquio su Teams. Nel corso delle nostre prove abbiamo notato come, rispetto ad una normale trasmissione via webcam, siamo apparsi più luminosi e realistici: colore degli occhi, della pelle e dei vestiti sono risultati più vividi e precisi, con una maggior attenzione a dettagli che, di solito, difficilmente una webcam riesce a cogliere. Per le dimensioni che vanta e per le feature offerte (ambedue ottime), i 900 lumen sparati da Key Light Mini si comportano in modo eccellente, offrendo una sorgente di luce più che sufficiente ad un neofita per creare il giusto ambiente di registrazione ma, allo stesso tempo, una fonte secondaria da piazzare strategicamente, da un utente esperto, per enfatizzare un dettaglio specifico nella composizione generale. Posto che, seppur ridotta, l’escursione in termini di lumen viene soppesata dalla natura del prodotto, è parimenti positivo il comportamento del device quando si modifica la temperatura. La predilezione di chi vi scrive per le luci fredde ha pressoché incollato lo slider dei kelvin verso il basso, con risultati ben al di sopra della soddisfazione: innegabile, tuttavia, che anche alle alte temperature la resa cromatica è calda e intensa, con una diffusione della luce naturale e convincente. La completa integrazione con Stream Deck completa l’elenco delle feature di Key Light Mini, disponibile sullo store di Elgato a 99,99€: un cartellino che può mettere a disagio chi entra per la prima volta in questo universo, ma che riteniamo ben più che giustificato da quanto di buono questa variante Mini porta sul tavolo, portabilità in primis. Del resto, l’abbiamo ribadito più volte, nel mondo dell’hardware la qualità ha sempre il suo prezzo: e in questo caso, l’avrete capito, sulla qualità non c’è ombra di dubbio.
La recensione in breve
Key Light Mini di Elgato è un prodotto estremamente interessante, ricco di spunti e di peculiarità che compensano in larga scala una potenza emissiva “ridotta” se paragonata a quella dei restanti membri della famiglia. Figlia di una nuova filosofia, che introduce il concetto di portabilità in un device che di norma vive esclusivamente confinato in uno studio di registrazione, questa variante Mini apre le porte ad una content creation senza barriere, dove versatilità, immediatezza d’uso e praticità dettano legge – anche in quelle situazioni in cui, normalmente, dar via alle riprese potrebbe essere problematico. L’affidabilità dei LED OSRAM, una batteria dal comportamento notevole e la possibilità di modificare, sia da device che da app, i parametri principali dell’illuminazione, fanno di Key Light Mini un prodotto adatto tanto ad un utente desideroso di approfondire la materia, quanto ad uno più esperto. Il tutto ulteriormente facilitato dalla vasta compatibilità con gran parte dei supporti o aste disponibili sul mercato o dalla possibilità di fissare il pannello magneticamente. Quindi sì, ce n’è a volontà per iniziare, e ce n’è ragionevolmente abbastanza per rendere ancor più luminosa la propria postazione.
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Voto Game-Experience