Già da qualche tempo la piattaforma viola stava studiando come comportarsi riguardo al caso un po’ troppo caldo dell’ “Hot Tub“. A sorpresa arriva una nuova modalità su Twitch: Piscine, Spiagge e Hot Tub.
Questo consentirebbe agli streamer e alle streamer di poter trasmettere in piscina, in vasca da bagno, in spiaggia e con qualsiasi costume. Una mossa improvvisa e inaspettata da parte di Twitch che, probabilmente, ha dovuto arrendersi all’evidenza che il fenomeno è ormai inarrestabile, troppo diffuso e difficile da mediare.
Si è deciso di creare una zona franca all’interno di Twitch e abbattere questo tabù, così chi vorrà potrà esibirsi in spiagge, piscine, con qualsiasi costume e dedicarsi anche all’Hot Tub. Attenzione però a non esagerare, la nudità e contenuti troppo spinti portano al ban dalla piattaforma. Si è deciso di trovare una soluzione, forse temporanea, per venire incontro a tutti.
Twitch riferisce che: “Essere considerati sexy dagli altri non è contrario alle nostre regole e Twitch non prenderà provvedimenti contro donne, o chiunque sul nostro servizio, solo per la loro avvenenza percepita“.
Tutto questo metterebbe i puntini sulle “i” alle regole della piattaforma che stabilisce è possibile avere un abbigliamento adeguato al contesto di dove o cosa si trasmette. Che è il motivo per cui si è diffuso il fenomeno HotTub, si trasmetteva in vasca da bagno per giustificare e mettere in mostra il costume.
Le istituzioni per categorie di genere dovrebbero mettere un limite a chi trasmette sulla piattaforma usando la categoria “Just Chatting“, una sezione un po’ troppo generica dove si è abusato per via della caratteristica un po’ indefinita. Si è deciso quindi per una maggiore e attenta diversificazione, mentre si studia una maniera più efficace per combattere l’eccessiva nudità sulla piattaforma.
Twitch si è anche scusata con alcuni streamer per la mancata monetizzazione senza nessun avviso, spiegando che viene rilasciata da coloro che propongono la pubblicità sulla piattaforma e che devono esserci stati dei disguidi. Come è successo ad Amouranth, di cui abbiamo già parlato qui.