Quando un gioco debutta e sui social sono i giocatori stessi a occuparsi della comunicazione di loro spontanea volontà, alimentando la nascita di una community appassionata in men che non si dica, significa che quel titolo potrebbe davvero conquistare il cuore di migliaia di persone. È stato il caso di Baldur’s Gate 3 prima e di Palworld poi – nonostante il recente declino di giocatori su Steam. Ora, invece, tocca a Helldivers 2.
Non si tratta di un assioma, bensì di un trend recente che l’ultimo sparatutto co-op firmato Arrowhead Game Studios e edito da Sony Interactive Entertainment sta confermando. La trasformazione da twin-stick shooter a shooter live-service in terza persona è stata quasi radicale ma, a pochi giorni dal lancio su PlayStation 5 e PC, si sta rivelando un successo su tutti i fronti. Analizziamolo nella recensione di Helldivers 2.
Per la difesa della Super Terra
Il team di sviluppatori svedesi già noto anche per Magicka non ha badato alla presentazione di un universo complesso né nel primo titolo lanciato nel 2015, né in questo poderoso sequel dai connotati quasi totalmente differenti. Siamo Helldivers, carne da cannone inviati dalla Super Terra per la difesa della galassia; o meglio, per la tutela della democrazia mediante esportazione. Tra citazioni a Starship Troopers ed evidenti frecciatine allo Zio Sam, l’unica informazione che ci è data sapere è che la minaccia alieno-cibernetica è onnipresente e il nostro obiettivo è debellarla.
Un contesto ironico presentato in maniera semplice, immediata, con un’evidente satira che filtra la crudezza del conflitto e la rende esilarante. Non aspettatevi pertanto una lore complicata, almeno per il momento. Pensate soltanto allo sterminio delle bestiacce e dei Terminator armati di motoseghe che vi vogliono solo morti e sepolti. Quella è la vostra missione, quella è la storia che dovete costruirvi.
Tra due fuochi (e forse più)
La scelta del fronte sul quale combattere dipende sì dal gusto personale, ma in primis dalle necessità della Super Terra. Dalla nostra nave spaziale, nella comodità della sala di controllo, possiamo visionare la mappa galattica e osservare quali pianeti sono più sotto la pressione delle mostruosità extraterrestri. Muniti di statistiche come percentuale di occupazione di un pianeta e Helldivers impegnati nel conflitto, è doveroso pensare alla salvezza della galassia prima ancora che al proprio diletto. Il piacere è incluso nella esportazione della democrazia, del resto.
Al momento le due fazioni opposte sono Automaton e Terminidi, ergo robot e insetti mutanti. Da un lato Star Wars, dall’altro Starship Troopers. È facile sentirsi alle strette tra due fuochi, ma sul lungo termine potrebbero aumentare chiedendo uno sforzo maggiore alla community, già rapita dal concept live-service PvE. Più che di progressione personale, limitata al potenziamento del proprio incrociatore e allo sblocco di armi, armature e caschi, si deve discutere quindi dell’idea di progressione della community. Tutti contro un’unica minaccia. Quattro Helldivers contro orde di nemici. Questo è Helldivers 2.
Se non fosse già sufficientemente chiaro, lo ribadiamo: affrontare le missioni in solitaria è altamente sconsigliato. Non tanto per la difficoltà – selezionabile tra nove livelli, dal più triviale all‘Helldive definitivo – quanto per il focus del gioco stesso: unire la community verso uno scopo comune.
Helldivers 2, tra divertimento e satira
La sensazione più importante è quindi quella di giocare per uno scopo maggiore, per l’ascesa nell’olimpo degli Helldivers, per la protezione della specie umana. E bisogna sempre farlo, tra divertimento e satira, con un party completo di 4 giocatori quando possibile. A incentivarlo è la condivisione delle risorse sbloccate in missione, dai campioni necessari alla ricerca di moduli aggiuntivi per la nave, alle medaglie per accedere ad armature e armi più potenti, spesso con bonus passivi da non sottovalutare.
Dai fucili a pompa a quelli a precisione, la scelta oculata del proprio arsenale è doverosa e, spesso, conviene anche confrontarsi con i membri del party affinché la squadra sia bilanciata. L’armatura può essere leggera, media o pesante e offrire vantaggi come la protezione migliorata degli arti o del torace – ebbene sì, i danni sono localizzati e lo smembramento è sempre attivo, come anche il fuoco amico. Al contempo, certe armi possono avere munizioni esplosive, penetrare corazze leggere e medie, o funzionare a raggi laser anziché a proiettili.
I moduli per la nave servono invece a sbloccare Stratagemmi, ovvero metodi di assistenza orbitale da chiamare sul pianeta durante le operazioni. Ci sono bombardamenti provenienti dall’incrociatore, incursioni aeree rapide e letali, equipaggiamenti aggiuntivi e torrette per affrontare qualsiasi nemico. Per chiamarli serve una sequenza di tasti, ovvero le frecce del D-pad su controller o WASD su tastiera.
Un gioco di destrezza che viene riproposto nelle missioni locali, principali e secondarie. Le operazioni planetarie si compongono infatti di più incarichi: lanci di testate nucleari, evacuazione di scienziati e cittadini, distruzione di basi nemiche e altro ancora. Il numero è attualmente limitato, ma soddisfacente e comunque abbastanza variegato, complice la loro generazione procedurale sul pianeta in cui ci si lancia.
È questa variabilità di Helldivers 2, combinata alla continua sensazione di pericolo, a rendere l’esperienza di gioco esilarante e gloriosa. Può diventare stantia? Affatto: proprio alla luce della apertura progressiva dei pianeti, ergo nuovi ambienti, diventa difficile potersi definire annoiati da un pacchetto ludico di questo calibro. A ciò si aggiunge la bellezza dei livelli di difficoltà più elevati. Aumentandola, cresce il numero di nemici e la loro resistenza, trasformando una operazione nella “guerra più totale”. L’adrenalina, di conseguenza, sale a livelli stellari.
Tecnicamente impeccabile, o quasi
I succitati fattori determinano perciò un gunplay frenetico e pressoché immacolato. La cura di Arrowhead Game Studios nella realizzazione dell’armamentario e nell’ottimizzazione dei controlli sia per console che per PC con mouse e tastiera è lampante. La mira in terza persona gode, tramite interfaccia, di indicatori aggiuntivi per mostrare la stabilità dell’Helldiver e della sua arma, ovvero dove andrà effettivamente il colpo sparato. Il passaggio alla mira in prima persona con iron sight o mirini ad hoc per le varie armi è facile e permette invece di focalizzarsi sui nemici, senza guardare l’ambiente circostante.
Si deve poi tenere conto della stamina, che diminuisce con la pesantezza dell’armatura e si può recuperare in un istante con uno shot di Stimolante. Trattandosi però del nostro medikit, meglio gestire le dosi con cautela. Gettare un caricatore mezzo pieno è altrettanto sconsigliato, quindi dite addio alla maledetta abitudine della ricarica compulsiva. Ricordatevi poi di cambiare il rateo di fuoco dei vostri fucili per gestire meglio il rinculo, quando necessario.
In questa meravigliosa minuziosità si rimane infine estasiati dalla freneticità di Helldivers 2, minata esclusivamente dai server messi in crisi dal numero di giocatori in costante aumento, e da qualche raro bug che blocca il giocatore tra texture e modelli di oggetti, strutture e terreno. Si tratta comunque di piccolissimi passi falsi in un gioco che, in tutto il resto, eccelle.
Graficamente e sul fronte performance si è rivelato ottimo. Helldivers 2 su PC in 1080p Ultra con una RTX 3070 non mostra cali di prestazioni durante la quasi totalità delle missioni. Risulta in crisi soltanto dinanzi a immense ondate di nemici vittime di bombardamenti orbitali ripetuti. I 60 FPS si superano agilmente e il colpo d’occhio resta notevole. Se si paragona il titolo al suo predecessore, si tratta di due galassie agli antipodi dell’universo.
Helldivers 2 sarà un live-service di successo?
Con un sistema di progressione apparentemente eterno, un battle pass accessibile in via del tutto gratuita grazie ai Super Crediti da raccogliere sui pianeti, e contenuti aggiuntivi in arrivo a costo zero per l’intera esistenza del gioco, Helldivers 2 appare capace di affrontare il lungo termine senza paura alcuna. Si attendono i Mech, nuove fazioni e nuove minacce, metodi inediti per diffondere democrazia. Arrowhead Game Studios ha le idee chiare e sta anche ascoltando la community, trattandosi con la stessa ironia degli Helldiver.
Può questo diventare un punto di riferimento nell’industria? Forse è ancora troppo presto per dirlo; eppure, resta al momento la dimostrazione più evidente che un videogioco live-service può divertire e conquistare il pubblico.
Versione testata: PC
La recensione in breve
Esportare democrazia causa dipendenza: Helldivers 2 non sarà immacolato allo stato attuale, complici bug da risolvere e server messi in crisi dai giocatori, ma ora e sul lungo termine può confermarsi tra i giochi live service può intriganti da provare e spolpare per decine di ore. Combattere per la Super Terra con il ricco arsenale a disposizione e un sistema di combattimento così sublime è un’esperienza altissima. L’evoluzione dal twin stick shooter originale è chiara e divina: Arrowhead Game Studios ha scelto la strada giusta e sta continuando a rispondere come si deve alla community. Il futuro è sempre incerto, ma le carte in tavola per prosperare ci sono tutte.
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Voto Game-eXperience