Joseph Rubino, ex sviluppatore di Rockstar Games, ha confermato che inizialmente erano in sviluppo dei DLC dedicati alla storia di GTA 5, ma il team americano ha deciso alla fine di cancellare i lavori per concentrarsi su GTA Online, ovviamente per un fattore puramente economico.
Rubino, che ha lavorato per ben 6 anni presso il team di sviluppo americano in qualità di editor specializzato in gestione di telecamere e inquadrature, ha condiviso delle nuove informazioni in merito al chiacchierato contenuto aggiuntivo a pagamento dedicato alla componente single player di Grand Theft Auto 5.
Ricordiamo infatti che nel corso del 2023 è stato effettuato un datamining al codice di GTA 5, scoprendo dei riferimenti a ben 3 DLC incentrati sulla storia del giuoco, proponendo inoltre dei collegamenti più o meno diretti con Trevor, uno dei tre protagonisti del gioco.
E Rubino ha deciso di commentare proprio questa notizia con un nuovo video su YouTube, dove ha confermato l’esistenza dei contenuti aggiunti a pagamento riguardanti Trevor, aggiungendo che Rockstar Games ha deciso di bloccarne lo sviluppo per concentrare tutti i propri sforzi su GTA Online, una modalità ritenuta troppo redditizia per non supportarla a piene risorse.
Leggiamo le dichiarazioni condivise da Joseph Rubino:
“Era un po’ una cosa che mi riguardava. Questo perché ero uno dei principali editor e camera artist e svolgevo diversi compiti. Ricordo che ci dividemmo in due team ed io andai avanti su GTA Online, ma c’era questo DLC nel quale era coinvolto Steven Ogg (si tratta dell’attore che ha interpretato Trevor, ndr) in maniera importante, e poi alcuni del team si sovrapposero e passammo anche a Red Dead Redemption 2 più avanti.
Preciso che quello che successe è che quando GTA Online uscì si dimostrò subito una tale gallina dalle uova d’oro e la gente lo amava così tanto da rendere difficile portare avanti il progetto di un DLC standalone, che sarebbe sicuramente sovrastato in popolarità dal multiplayer. Ripensandoci credo che si sarebbero anche potute fare entrambe le cose, ma quella fu la decisione presa all’epoca sul fronte del business.”