Il futuro è il cloud. E’ solo che di norma non si conoscono le modalità e i tempi di quando il futuro accadrà. Forse nemmeno Google ha le idee così chiare, almeno stando a quanto dichiarato a luglio di quest’anno che il suo servizio cloud per il gaming, denominato Stadia, non chiuderà.
A luglio dichiarava pubblicamente infatti Google in merito al suo servizio di cloud gaming,
Non chiuderemo Stadia. State sereni, stiamo lavorando a incrementare il numero dei giochi sulla piattaforma e su Stadia Pro.
A differenza di quanto dichiarato qui sopra, Google recentemente ha specificato che i giocatori avranno tempo di divertirsi con Stadia fino al 18 gennaio 2023, dopo di che il servizio troverà il suo spazio nel già affollato cimitero di prodotti dismessi.
Google afferma di non essere intenzionata a chiudere Stadia, poi si smentisce e chiude ufficialmente il suo servizio cloud dedicato al gaming
Insomma Google chiuderà, malgrado quanto dichiarato pubblicamente a luglio. Stadia muore dopo tre anni dal lancio.
Se da un lato le comunicazioni ufficiali delle multinazionale vanno sempre prese con beneficio del dubbio, va anche detto che la decisione di chiudere il servizio Stadia potrebbe non essere stata condivisa con tutti dipendenti, e chi ha postato quel tweet avrebbe potuto non essere al corrente della situazione, cosa che troverebbe conferma nella notizia posta qui, secondo cui i dipendenti sarebbero stati avvisati qualche ora prima dell’ufficializzazione della chiusura del servizio.
Ricordiamo che Phil Harrison, vicepresidente di Stadia e GM, ha commentato questo importante annuncio, la chiusura di Stadia, con la seguente dichiarazione:
Alcuni anni fa, abbiamo lanciato un servizio di gaming denominato Stadia. E mentre l’approccio di Stadia allo streaming dedicato al gaming per i consumatori è stato costruito su solide fondamenta tecnologiche, non ha guadagnato la trazione con gli utenti che ci aspettavamo, quindi abbiamo preso la difficile decisione di chiudere il nostro servizio di streaming Stadia
Google ha affermato che i dipendenti del team Stadia verranno distribuiti presso altre parti dell’azienda. Harrison ha affermato che nell’azienda vedono l’opportunità per applicare la tecnologia di Stadia ad altre parti dell’azienda, come YouTube, Google Play ed il settore AR, e l’azienda prevede anche di “renderla disponibile ai nostri partner del settore“.
Rimane il rimpianto di un servizio, quello di Stadia, che funzionava piuttosto bene dal punto di vista tecnico, consentendo di giocare in remoto a giochi esigenti dal punto di vista delle richieste hardware con la sola necessità di un joypad e di un televisore (al netto dei bundle richiesti).