Dopo diversi ritardi e rinvii, la visual novel con protagonisti un gruppo di dinosauri “teen” tanto chiaccherata durante gli ultimi eventi digitali di PlayStation è finalmente disponibile. Goodbye Volcano High utilizza l’espediente dei dinosauri e della loro estinzione per parlare di cambiamenti, di amicizie, sentimenti e di drammi adolescenziali e altre problematiche decisamente umane, il tutto condito con una vena indie rock statunitense.
Ci troveremo dunque di fronte ad un nuovo fenomeno alla Life is Strange, oppure si rivelerà unicamente un concentrato di stereotipi teen drama style? Scopritelo assieme a noi nella recensione di Goodbye Volcano High!
Dinosaurs are strange
KO_OP non ha una storia conosciutissima. Il piccolo studio fondato a Montreal nel 2012, si è maggiormente occupato di giochi mobile, poco noti al grande pubblico, nel corso della sua striminzita esistenza. Goodbye Volcano High ha invece avuto parecchia risonanza e spazio durante le conferenze di Sony a partire dal 2020, anno il cui il titolo è stato svelato all’interno del Future of Gaming show. Rinviato più volte per evitare il rischio del crunch dovuto alla pandemia del COVID-19, Goodbye Volcano High ha finalmente fatto il suo debutto su PlayStation 4, PlayStation 5 e PC.
Una visual novel “atipica”, per via dei dinosauri antropomorfi scelti come protagonisti, Goodbye Volcano High condivide parecchie tematiche con la serie di Life is Strange, tornato di recente con una collection dei primi capitoli. Si parla infatti di turbe adolescenziali, amori e rapporti complicati e altri aspetti decisamente umani nonostante il bizzarro aspetto dei vari protagonisti. Competere con una serie di successo come quella realizzata da Don’t Nod non è semplice. Andiamo quindi ad approfondire nel dettaglio come se la cava questo Goodbye Volcano High.
Chiamatemi col mio nome
La protagonista è Fang, un dinosauro dalle ali angeliche, leader e bassista di una rock band chiamata Worm Drama, fondata al liceo Volcano High, Assieme ai compagni di classe Trish, una triceratopo chitarrista e a Reed il batterista, Fang dovrà affrontare un travagliato percorso di crescita, che la vedrà affrontare tutte le insidie della adolescenza, dei primi amori ma anche dei primi litigi.
Sullo sfondo, l’imminente schianto di un asteroide che minaccia l’intera specie. Un espediente geniale quello utilizzato da KO_OP che dona un tono ancor più drammatico alle vicende narrate in Goodbye Volcano High, una storia che mescola la melanconia e il senso di angoscia scaturito dall’inizio dell’ultimo anno di liceo, a quello dell’ultimo anno di esistenza sulla Terra.
Non mancano naturalmente tematiche di natura sociale, soprattutto quella LGBTQ+, qui affrontata in maniera accurata e sapiente, come dimostrato anche dal FAQ stilato dagli sviluppatori, pronto a rispondere a ogni curiosità circa i contenuti trattati. Fang infatti è una dino-ragazza transgender, la cui consapevolezza riguardo al proprio genere si scontrerà con la difficoltà della propria famiglia di accettare un simile cambiamento. Pregiudizi, discriminazione, deadnaming, ansia sociale: per quanto possa sembrare l’ennesimo titolo con protagonisti “furry” che strizza l’occhio al relativo fandom, Goodbye Volcano High è invece un prodotto di rara maturità capace di parlare in maniera seria di argomenti così delicati.
Paleontologic Indie Rock
Se siete avvezzi al genere delle visual novel, caratterizzato da scelte multiple che influenzano la trama e da narrativa che prevale sul gameplay, non faticherete a ritrovare gli stessi elementi che contraddistinguono questa categoria anche in Goodbye Volcano High. Potremo quindi indirizzare l’andamento dell’avventura a nostro piacimento scegliendo un’opzione piuttosto che un’altra ogni volta che si paleserà l’occasione. Il destino di Fang e della sua rock band è quindi nelle vostre mani, o meglio, nel vostro pad.
Talvolta sarete chiamati a cimentarvi in alcuni minigame, per lo più incentrati sulla musica. Il dualismo Fang/Worm Drama sarà inscindibile per tutta la durata dell’avventura, visto che la principale passione della giovane protagonista è proprio quella della musica e della vita da frontman. La transizione di Fang passa anche dalla sua passione, un cambiamento di stile necessario per raggiungere quello che è il suo sogno da tempo immemore: partire in tour ed esplorare il mondo grazie alle proprie canzoni. Un sogno che però incontrerà non pochi ostacoli lungo il percorso.
Se le canzoni che impreziosiscono il gioco sono di ottima fattura, Goodbye Volcano High soffre un po’ della ripetitività degli stessi minigame in cui dovremo cimentarci. La centralità del tema della musica fa si che le sezioni simil-rhythm game prendano inevitabilmente il sopravvento, sezioni che però ci sono sembrati piuttosto abbozzate e poco coinvolgenti. Del resto non siamo di fronte alla complessità di un rhythm game che si rispetti e l’impressione è quella che si sarebbe potuto fare qualcosina in più.
Dinosauri animati
A brillare indiscutibilmente in Goodbye Volcano High è invece l’aspetto visivo e, complessivamente, artistico. Il titolo è, infatti, contraddistinto da una deliziosa veste grafica a mo di serie animata, a metà strada fra lo stile nipponico tipico degli anime e quello di matrice statunitense. Il character design è certamente ispirato e le animazioni contribuiscono alla riuscita dell’effetto cartoon ricercato per il gioco, in un tripudio di colori ed emozioni visive.
Grazie anche alla sua splendida colonna sonora, Goodbye Volcano High è da considerarsi a tutti gli effetti un piccolo gioiello dal punto di vista artistico. Anche la scrittura, seppur priva di quei picchi che hanno reso indimenticabili altre produzioni del genere delle visual novel, è da ritenersi di buona fattura. A mancare è forse un certo tipo di mordente e di pathos, che avrebbe certamente reso alcuni eventi meno prevedibili e scontati.
Come facilmente ipotizzabile, Goodbye Volcano High pone particolare attenzione al mondo dei social e alla cosiddetta Gen-Z, ovvero la generazione di persone nate a cavallo fra gli anni 90′ e i duemila. Il gruppo di amici di Fang si confronta spesso tramite chat di gruppo utilizzando costantemente il linguaggio figlio della internet culture e dei meme. Il team di KO_OP ha svolto un lavoro encomiabile per rendere credibili le conversazioni e le chat fra i comprimari del gioco evitando così l’effetto “cringe” di un’eventuale scimmiottamento, buon risultato ottenuto anche nella versione italiana grazie all’ottimo lavoro di localizzazione.
Social, Gen-Z e inclusività
Al pari di Life is Strange e delle altre fatiche di Don’t Nod e Deck Nine Games, Goodbye Volcano High si getta a capofitto nelle tematiche sociali, scelta che ancora oggi appare divisiva per una schiera di giocatori che considera trattare determinati argomenti come un semplice cavalcare l’onda. Goodbye Volcano High ha già fatto parlare di sé, scatenando l’odio di chi si oppone all’avanzare della cosiddetta ondata “woke” o di chi considera il gioco un banale espediente per accalappiare qualche appassionato del furry.
Goodbye Volcano High si dimostra invece un titolo maturo e coraggioso, che forse trova più difetti nel gameplay che non in stupide questioni attribuibili alle tematiche affrontate nel corso della sua trama. L’inesperienza di KO_OP, purtroppo, si vede e si sente e forse la spinta eccessiva sull’acceleratore da parte di Sony ha giocato un brutto scherzo al team canadese.
Lo stare un po’ troppo a metà strada fra la visual novel e il rhythm game oltre che l’assenza di sezioni particolarmente avvincenti sono forse i veri difetti di questa produzione che, seppur ben al di sopra della sufficienza, difficilmente riuscirà a lasciare il segno. Detto ciò, Goodbye Volcano High rimane comunque un titolo godibile, in grado di intrattenere per circa 6 ore e più, visto il fattore rigiocabilità derivato dalla presenza di più strade percorribili e la ricerca di alcuni collectibles come foto e flasback che approfondiranno il background degli studenti della Volcano High.
Versione testata: PS5
La recensione in breve
Goodbye Volcano High è un titolo che ci ha affascinati fin dal primo reveal, grazie alla sua art direction ispirata.
Il paragone con alcuni "mostri sacri" delle visual novel a tema adolescenziale come Life is Strange volge però è a sfavore del gioco dei KO_OP, che non riesce ad affermarsi per varietà od originalità dei suoi contenuti.
Difficile però non emozionarsi davanti a una storia del genere, tanto dolce quanto attenta a determinati argomenti, come quella di Fang e compagnia rettile.
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Voto Game-Experience