Nel lontano 1992 il gigante nipponico Sunsoft, noto nell’universo NES soprattutto per Batman e Fester’s Quest, presentò Mr. Gimmick al pubblico, un platform molto accattivante,uno degli ultimi videogiochi pubblicati per Nintendo Entertainment System. Arrivato anche in Europa a metà 1993 grazie alla svedese Bergsala, il suo successo, sfortunatamente, rimase prevalentemente confinato in Giappone, anche vista la piccola tiratura in Scandinavia. Considerate la sua bellezza e la sua unicità fu un grande peccato, e a oggi solo l’emulazione ha permesso alle nuove generazioni di giocatori di provarlo.
Sunsoft e City Connection hanno pensato proprio ai gamer più giovani (e a quelli più nostalgici) con l’annuncio, nel 2022 di una remaster per PlayStation 4, Xbox, Nintendo Switch e PC. Inoltriamoci dunque in un viaggio carico di nostalgia con la recensione di Gimmick! Special Edition!
Il ritorno di Mr. Gimmick
Sunsoft non sarà tanto famosa quanto Konami nella “nuova guardia”, ma per i giocatori dell’epoca NES è un’istituzione. Tutti ricordano il design sbalorditivo di Batman, di cui abbiamo ripercorso la storia videoludica, e i traguardi tecnici raggiunti con Batman: Return of the Joker. Mr. Gimmick, invece, resta tutt’oggi una gemma poco conosciuta, dal motore fisico sorprendentemente avanzato per una console a 8 bit. Il progetto Gimmick! Special Edition si pone come obiettivo quello di riproporre all’incirca il medesimo pacchetto ludico con un tocco più moderno, applicando modifiche essenziali affinché anche i più giovani possano apprezzare l’avventura della simpatica creaturina verde.
Mr. Gimmick narra le vicende di Yumetaro, un essere erroneamente regalato come giocattolo a una ragazzina. La creaturina dovrà intraprendere un breve ma intenso viaggio tra deserti, mari e monti per salvarla, dopo che altri giocattoli hanno preso vita e l’hanno portata in un’altra dimensione. Esplorando molte località, Yumetaro dovrà riportare la sua amata padroncina nel mondo reale, sconfiggendo una serie di temibili creature.
La storia viene quasi omessa nell’esperienza della Special Edition. Alcuni indizi si possono notare nell’artwork che circonda la schermata di gioco, o dalle scansioni dei manuali in giapponese e svedese riproposte in una sezione nostalgia ad hoc. Quella che potrebbe apparire una simpatica vicissitudine dedicata ai più piccoli, però, cela un grado di difficoltà considerevole, piuttosto discordante con l’innoqua apparenza di Mr. Gimmick.
Tanto difficile, ma non invecchiato male
Gimmick a prima vista sembra un tipico platform alla Kirby’s Adventure, ma non fidatevi del vostro primo giudizio. Il gameplay vi farà capire immediatamente le differenze con i classici per NES dell’epoca. La meccanica principale è l’attacco stellare: tenendo premuto il pulsante apposito sopra Yumetaro si caricherà una stella che, una volta sprigionata, diventa un proiettile rimbalzante su schermo.
È l’unico attacco a disposizione, ma è anche micidiale. L’apparentemente imprevedibile traiettoria porterà la stella su qualsiasi superficie, che si tratti di pavimenti, pareti o soffitti. Per di più, è utilizzabile come piattaforma per raggiungere luoghi troppo elevati o distanti. Ancora, raccogliendo due tipologie di power-up (una bomba e una fiamma) la stella si trasforma in un bolide dal percorso diretto o in un esplosivo pronto a sconfiggere anche la creatura più resistente.
Il tutto viene gestito da un motore fisico che calcola in tempo reale il movimento di Yumetaro e l’interazione con tutte le superfici e creature, influenzando il moto della stella. Facendola cadere su un pendio guadagnerà velocità, mentre una caduta da un’altezza elevata la farà rimbalzare ancora più in alto. Giocare con la stella e la fisica è estremamente piacevole per quanto possa risultare banale; bisogna sempre ricordarsi che si tratta di un titolo degli anni Novanta.
La difficoltà appagante di Gimmick
Queste dinamiche non convenzionali rendono Gimmick! Special Edition un gioco tosto da affrontare, dal level design che stupisce ma non sempre capace di colpire nel segno. Le sequenze di platforming sono intricate e controllare la stella per liberarsi dei nemici è, talvolta, problematico. Per esplorare i livelli e scoprire tutti i segreti, che permettono di sbloccare il vero finale del gioco, il giocatore dovrà maturare una certa padronanza dei controlli e munirsi di molta pazienza. Solo dopo una prima partita estesa, raggiungendo il finale “non canonico”, Gimmick divenrrà una sfida dilettevole.
Mentre imparare i controlli risulta pressoché immediato, la montagna da scalare per conoscere i nemici, prevedere il loro posizionamento e setacciare ogni mappa è davvero alta. Al contrario della maggior parte dei platform, in Gimmick ogni creatura ostile è aggressiva, attacca in gruppo ed è tanto agile quanto Yumetaro. Colpirle con la stella richiede un tempismo perfetto per allineare un tiro e indurle a spostarsi dove noi desideriamo.
Allo stesso modo, i boss sono gradualmente più difficoltosi: i loro attacchi e le aree di combattimento perdonano sempre meno, e la frustrazione cresce a dismisura man mano che si avanza nel gioco. Fortunatamente, prima di affrontare la modalità Seria e la Speedrun si può accumulare esperienza nella modalità Normale, dove il salvataggio rapido e il Rewind permettono di riavvolgere il tempo e recuperare vita o una posizione per noi vantaggiosa durante la boss fight.
Peccato solo per la presenza di alcuni problemi tecnici dovuti presumibilmente all’introduzione del riavvolgimento. Se lo si utilizza più volte di seguito, infatti, si manifestano alcuni artefatti e glitch che potrebbero compromettere sezioni platform o battaglie con i boss, costringendo a un Rewind più lungo o al caricamento del salvataggio precedente.
Le aggiunte della Special Edition
La nuova Special Edition, oggetto di questa recensione, celebra proprio la storia di questa piccola perla, inserendo una modalità Galleria ricca di contenuti extra.
ùLe altre aggiunte includono la suddivisione in tre modalità per approcciarsi alla spedizione di Yumetaro verso lidi inesplorati con gradi di difficoltà sempre maggiori, soluzione perfetta per nuove leve e veterani dei tempi NES/Famicom. Il Rewind salva i giocatori da circostanze difficili, mentre gli Achievements rendono ancora più soddisfacente il superamento di ciascun livello e il raggiungimento di punteggi elevati. Infine, il Ranking online alimenta la competitività di Gimmick! Special Edition, che potrebbe facilmente diventare un punto di riferimento nella community di speedrunners.
Complessivamente si tratta di novità sostanziali che rendono il pacchetto firmato Sunsoft più accessibile. Questa edizione rappresenta il ritorno, la celebrazione e l’evoluzione di un’avventura tristemente dimenticata con gli anni, rarissima nella sua versione originale e stellare nella sua relativa elementarità.
La recensione in breve
Gimmick! Special Edition è "carino e coccoloso"... ma non perdona.
Le meccaniche di gameplay sono agevoli e davvero divertenti, ma mettete in conto di impazzire per superare alcuni boss.
Il lavoro svolto da City Connection è pulito e lodevole nella sua semplicità, riproponendo il pacchetto ludico originale nei suoi pregi, nei suoi difetti e nella sua difficoltà.
L’adattamento più moderno del classico per NES e Famicom porta l’esperienza autentica alle nuove generazioni con successo, migliorandosi nel modo giusto affinché chiunque possa apprezzare la gentile creatura creata da Sunsoft.
-
Voto Game-Experience