In questi giorni si è celebrato il 20° anniversario del Nintendo GameCube in quel del Nord America, con una nuova intervista organizzata proprio in occasione di questo importante evento che ha svelato un dettaglio, piuttosto particolare, e riguardante l’iconico colore viola dell’indimenticabile Cubo della Casa di Kyoto.
Parlando con VGC, l’ex vicepresidente del marketing e degli affari aziendali della Grande N, Perrin Kaplan, ha affermato che Nintendo of America era molto preoccupata di rilasciare sugli scaffali dei negozi una console caratterizzata dal colore viola.
“In realtà abbiamo suggerito che il viola non fosse il colore migliore per il lancio della console e [il Giappone] ha detto, ‘no, lo useremo’. Poi abbiamo spinto per il nero e l’argento, perché pensavo che negli Stati Uniti nessuno avesse mai messo in commercio una console con il colore viola prima dall’ora. Non è che non si potesse far emergere un hardware di un colore diverso, ma il punto è che si trattava solo di un colore molto… “femminile”. Semplicemente non sembrava mascolino, credo. Ricordo che all’E3 eravamo molto nervosi per il fatto che avremmo avuto una cattiva pubblicità basata esclusivamente sul colore.
L’intervista prosegue poi affermando come la divisione Americana era fermamente convinta che il viola fosse un colore sbagliato da utilizzare per il Nintendo GameCube negli Stati Uniti, ma il compianto Hiroshi Yamauchi – che ricordiamo era il Presidente di Nintendo – non era affatto come Satoru Iwata.
Kaplan ha infatti affermato che “Sotto Yamauchi, sapevamo che era il capo“, dichiarazioni queste che lasciano intendere come il buon Yamauchi fosse una persona che a cui piaceva avere il pugno fermo, senza voler tenere in considerazione il feedback di Nintendo of America.
Alla fine in Nord America il GameCube ha accolto delle versioni nere ed argentate oltre al viola, ma questo non è bastato ad evitare alla console di vendere 22 milioni di unità nel corso della sua vita, facendo meno sia della prima Xbox (24 milioni) che di PS2, che ha superato i 155 milioni di unità.