Xbox Game Pass è dannoso per gli sviluppatori indie. A sostenerlo è un diretto interessato, che con una lunga disamina su ResetEra ha esposto la sua teoria argomentandola con diversi esempi pratici.
Parliamo di uno sviluppatore dello studio Vertigo Gaming, che ritiene che per tutti gli studi indie che riescono a posizionare un loro gioco nel Game Pass ce ne sono molti altri che non riescono ad entrare in catalogo. Proprio questi soffrono delle scarsissime vendite tradizionali tramite lo store, che già in passato era stato definito come “cannibalizzato” dal servizio in abbonamento.
È sempre più difficile vendere giochi su Xbox, quindi l’unica possibilità di fare un porting per Xbox è ottenere un accordo per il Game Pass. Ma ottenerne uno è estremamente difficile. Ci sto provando da più di un anno e mezzo. A volte sei fortunato e ottieni un successo incredibile e entri facilmente nel Game Pass. Ma per la maggior parte degli sviluppatori si tratta di una lotta una contro l’altro per una fetta di torta che diventa sempre più piccola.
Sempre secondo le parole dello sviluppatore le possibilità non mancano con altre piattaforme di gioco e con altri servizi in abbonamento. Lo stesso interessato ammette anche che riuscire a entrare nel Game Pass è in ogni caso una vittoria, perché questo non danneggia le vendite su altre console e anzi costituisce una vetrina importante.
Il problema è che l’estremo successo del Game Pass a lungo andare diventa dannoso perché rende l’acquisto tradizionale sempre più raro. Ecco perché l’utente si schiera contro l’acquisizione di Activision-Blizzard, che porterebbe nuovi contenuti di qualità sul servizio rendendolo ancor più appetitoso ed esacerbando la guerra tra piccoli sviluppatori per conquistare un posto nel catalogo.
Intanto Phil Spencer ha definito il Game Pass come una sorta di fondo di investimento in videogiochi.