Quando si parla di tecnologie non possiamo anche comprendere il mondo della fotografia. Sabato 14 e Domenica 15 Ottobre 2023 si è tenuto a Milano il Big Event – Fiera Mercato della Fotografia. Due giorni di eventi, incontri ed esposizione sul mondo della fotografia italiana e internazionale tenutasi in una location molto suggestiva alle Officine del Volo (ex Officine Aereonautiche Caproni) in Via Mecenate 76/5 a Milano. L’iniziativa curata da Fabio Prina e Giuseppe Ferraina, responsabili di FcF Forniture Cine Foto e di Milano Sunday Photo, è stata una grande manifestazione con la collaborazione di Loredana De Pace / Studio CAOS in veste di Culture & Communication Manager. Se siete amanti della fotografia da pellicola e digitale era accessibile anche per il pubblico. E’ stato possibile toccare con mano le ultime tecnologie, parlare con oltre trenta nuovi autori in esposizione e incontrare grandi fotografi contemporanei.
Paolo Verzone, fotografo professionista
Tra i molti interventi di grandi livello, abbiamo avuto modo di intervistare Paolo Verzone fotografo con un’esperienza enorme che lavora per National Geographic, pluripremiato World Press Photo, Picture of The Year International e ambassodor Canon. Le sue opere sono visibili al Victoria & Albert Museum, the Bibliothèque Nationale de France, and the Istituto Nazionale della Grafica a Roma. Un curriculum invidiabile e una persona che ha girato il mondo. Paolo Verzone ha presentato il suo ultimo lavoro chiamato “Arctic Zero” mostrando una selezione di scatti mentre ha visitato le isole Svalbard, un arcipelago a nord della Norvegia quasi isolato dal resto del mondo e le sue esplorazioni in ghiacciai e nave. Non entreremo nel dettaglio dell’intervento ma possiamo dirvi che è stato il racconto di un viaggio e l’incontro di persone in una galleria fotografica dove ogni scatto è stata una porzione di vita.
Parlando di fotografia e digitale
A fine presentazione siamo riusciti a incontrarlo e abbiamo fatto una bellissima chiacchierata sulla fotografia e il mondo dei videogiochi. Una delle cose che ha ribadito più e più volte è come sia un grande fan del digitale e la ritiene una grande conquista per il mondo attuale. Paolo Verzone ritiene come nel mondo attuale e nel suo lavoro, il digitale sia uno strumento fondamentale e un’evoluzione della tecnologia. Prende l’esempio di Leonardo Da Vinci che se oggi prendesse in mano uno smartphone presumibilmente inizierebbe a fare arte tramite esso. A differenza di molti fotografi, non tornerebbe mai indietro alla pellicola e rinunciare alla possibilità di poter fotografare senza un limite. Durante il suo intervento dice: “Le macchine fotografiche digitali permettono di scattare dove prima non era possibile e penetrare il buio: non è mai stato possibile prima” prosegue dicendo “lo posso ad oggi entrare al buio e aggiungere una luce quasi infinitesima e ti tiro fuori il mondo ma soprattutto fotografare dove prima non era possibile.”
Ti interessano i videogiochi? La risposta è sì
Paolo Verzone è anch’esso un’amante dei videogiochi anche se ha un lavoro che lo tiene fuori casa molti mesi all’anno. “E’ affascinante ma mi devo limitare perché so che mi piace e non il contrario. Per i videogiochi ho una grande attrazione perché sono cresciuto con Space Invaders e mi chiudevo fino alle 2 di notte. Mi mancano e so che mi chiuderei in quei mondi e mi ci perderei”.
Ci racconta un simpatico aneddoto: “Second Life, 15 o 20 anni fa abbiamo fatto una mostra e agli inizi era un po’ il Far West: è arrivato uno e ha ucciso tutti. Non era teoricamente possibile e ci ha fatto sorridere per l’idea”. Ritiene che quella dinamica strana verificatasi e non possibile gli ha mostrato realmente la tecnologia fino a che punto si era spinta.
La Photo Mode per un fotografo
Abbiamo chiesto a Paolo Verzone se fosse informato della Modalità Fotografica presente nei videogiochi “Non ne sono a conoscenza ma ha senso e ora che lo so la trovo super affascinante”. Spiega il suo concetto se dovesse utilizzarla per scattare: “Devi operare una scelta nel mondo visivo, devi fare un’inquadratura, devi ragionare e non c’è differenza. La challenge è la stessa e vediamo chi è più bravo. Troverai qualcuno che non ha saputo tirare fuori nulla e qualcuno che ha saputo vedere qualcosa.”
Prosegue e parla di Call of Duty, avendo fotografato i cadetti dell’accademia militare e la difficoltà di creare scatti di guerra in tempo reale. “La foto è nella mente di chi la sta vedendo che sia in un videogioco o che sia in una piazza o sia nel nulla, quello è” parlando di come non ci sia alcuna differenza nel fotografare ma l’importante è farlo.
Qualche consiglio pratico
Da un consiglio su come migliorarsi. “Una cosa che può aiutarti e limitarti. Prova a fare una follia: una foto per trenta giorni. Ti limiti ma tu ogni giorno devi fare una foto, una solo foto, una foto buona al giorno dello stesso soggetto. Ci ragioni e ti assicuro che è molto difficile” fa un esempio per spiegare meglio il concetto “tu hai un quartiere dove abiti piazzi la macchina fotografica e devi cercare di tirare fuori una foto buona al giorno. Tu non hai idea della difficoltà”.
Questo approccio dice di averlo imparato scattando per National Geographic perché tutte le foto devono avere un trafiletto. Dopo un’intera giornata a fotografare ha tirato le cinque del mattino a scrivere cercando di ricordarsi cosa lo ha spinto a fare.
In conclusione
Paolo Verzone non ha parlato tanto di tecniche fotografiche ma anche di cosa non gli piacciono nei suoi scatti, come la tecnologia sia uno strumento da utilizzare per andar a fotografare dove nessuno l’ha fatto e non di riproporre le stesse cose già viste.
Parlando di come è cambiato il suo modo di fotografare negli anni “E’ il tuo rapporto che cambia con la fotografia quindi per me non è mai cambiato. Mi piace, continua a piacermi e continuo a pensare di non aver capito niente. Cerco di imparare ogni giorno e mi diverto come un pazzo a farlo.”