Non è un mistero che i videogiochi superino spesso il confine videoludico per approdare nel mondo di libri, film e di altre forme di intrattenimento. Se abbiamo visto film tratti da World of Warcraft, Assassin’s Creed e Final Fantasy, passati però spesso inosservati, nessun videogioco è riuscito a entrare nella cultura popolare e ha spaziare quanto Tomb Raider, con la sua celebre protagonista Lara Croft. Quella di Tomb Raider è la storia di un piccolo studio che ha avuto l’idea giusta al momento giusto, in grado di innovare il mondo dei videogiochi e di portare il mito di Lara Croft sul grande schermo, sulla carta e nelle nostre case facendo così conoscere questa realtà anche a coloro che non sono appassionati di videogiochi.
La storia di un successo lungo più di vent’anni
Sebbene gli ingredienti del successo della serie di videogiochi di Tomb Raider siano molti, tutti derivano dalla mente innovativa dei suoi creatori, che hanno saputo creare un gioco che, mantenendo quegli elementi da sparatutto molto amati negli anni ‘90, ha implementato diverse novità mai viste prima. Tra queste spicca prima di tutto la protagonista stessa: Lara Croft. Resa donna per evitare di copiare il format di Indiana Jones, l’archeologa inglese protagonista dei giochi della Eidos Interactive e Square Enix, prodotti da Core Design e Crystal Dynamics, è stata progettata con cura fino all’ultimo dettaglio, incluso l’ormai inconfondibile abbigliamento. Altra novità fu l’utilizzo di una grafica 3D in concomitanza con un punto di vista in terza persona, inusuale per i giochi di azione dell’epoca che utilizzavano principalmente la prima persona. Uscito nel 1996, Tomb Raider ebbe subito un successo incredibile con ben sette milioni di copie vendute. La richiesta di un sequel dopo l’altro divenne sempre più pressante tanto che le case di produzione, per rendere il prodotto il più bello e funzionale possibile, arrivarono a creare dei programmi specifici per la sua progettazione.
Sebbene ora le azioni di Lara siano catturate tramite motion capture, la ricerca di un prodotto di qualità portò lo studio a optare per i primi anni per animazioni fatte a mano, in quanto la tecnologia della motion capture non era ancora ben sviluppata. A partire da Tomb Raider II: Starring Lara Croft il gioco divenne disponibile anche su altre console come la PlayStation e l’Xbox e con il passare degli anni la qualità grafica del gioco fece passi da gigante, senza però dimenticarsi della storia e dei protagonisti. Con l’avanzare della tecnologia il gioco ha visto infatti anche uno sviluppo della complessità della trama e del carattere di Lara, reso man mano più umano e vulnerabile lungo le quattordici edizioni uscite dal 1996 fino al 2018.
Anche la colonna sonora sembra aver accompagnato questo sviluppo: se la musica inizialmente era solo digitale, nel 2002 il capitolo Tomb Raider: Angel of Darkness vantò l’accompagnamento musicale della London Symphony Orchestra.
Non solo videogiochi: l’influenza di Lara Croft negli altri media
Se Tomb Raider si è espanso nel mondo dei videogiochi andando incontro agli gli amanti delle console portatili e perfino per smartphone come le app Lara Croft: Relic Run e Lara Croft Go del 2015 scaricabili da Google Play o sull’Apple Store, è altrettanto notevole l’influenza ha avuto sugli altri media.
Se pensiamo alla presenza di Tomb Raider al di fuori del mondo dei videogiochi i primi a venirci in mente sono sicuramente il film del 2001 con protagonista Angelina Jolie intitolato Lara Croft: Tomb Raider e il suo sequel del 2003 Tomb Raider-La culla della vita, che fu però un flop. Ma non tutto è perduto: Hollywood ha voluto dare un’altra chance sul grande schermo a Lara Croft con Tomb Raider, il film del 2018 con protagonista Alicia Vikander e distribuito in Italia da Warner Bros. di cui è in produzione un sequel previsto per il 2021.
Anche se minori, i prodotti non cinematografici ispirati a Tomb Raider possono essere presi sul serio e considerati parte del canon in quanto le case di produzione del videogioco sono sempre attentamente coinvolte nella produzione. Ad esempio Square Enix ha collaborato con Microgaming nella creazione della slot Lara Croft: Temples and Tombs, ambientato durante una delle imprese dell’archeologa.
Anche i fumetti della Top Cow Productions pubblicati dal 1999 al 2005, sono stati scritti sotto lo sguardo attento della casa di produzione, contribuendo così allo sviluppo della personalità e del carattere di Lara.
Altri spin-off dei videogiochi su carta, che offrono agli appassionati l’opportunità di scoprire ancora più informazioni su Lara e vivere le sue avventure in modo alternativo, sono i diversi libri tratti dalle sue avventure che raccontano storie inedite come Lara Croft: The Amulet of Power e Lara Croft: Man of Bronze disponibili in lingua inglese su Amazon. Tomb Raider ha infine trovato il suo posto anche nel mondo dei gadget e delle action figure. Sono infatti disponibili diverse varianti dei celebri pupazzetti Funko acquistabili su GameStop ritraenti Lara Croft in cui Lara appare in diversi costumi ispirati a quelli indossati nei videogiochi.
Lunga treccia scura e pistole alla mano: la figura di Lara Croft è ormai riconoscibile da parte di tutti grazie non solo al grande successo dei videogiochi di cui è la protagonista, ma anche di film, libri e altre forme di intrattenimento che hanno contribuito ad allargare la sfera di influenza e il numero dei fan dell’archeologa più famosa del mondo.