La storia di Fable è stata raccontata in modo dettagliato da un approfondimento a cura di Rhiannon Bevan. I nuovi dettagli emersi da diverse interviste agli sviluppatori dell’epoca hanno portato a galla aneddoti interessanti e divertenti sul capostipite della serie che si appresta a tornare su next-gen il prossimo anno.
Lo speciale arriva dalle pagine di The Gamer e ha tra le dichiarazioni usate come fonte quella di Peter Molyneux, fondatore di Lionhead:
Tutto ciò che ricordo su Jesus 2000 è che Pete lo trovava il nome più divertente del mondo. Eravamo tutti ubriachi, mettiamola così. Ma eravamo anche parecchio su di giri.
Jesus 2000, per l’appunto, è il primo nomignolo dato a Fable, per qualche oscura ragione che solo i fumi dell’alcol potrebbero spiegare. Sembra comunque che avesse a che fare con l’idea che Gesù fosse tornato, ma che questa volta fosse arrabbiato.
A questo nome seguirono Wishworld e Project Ego, che prese poi la definitiva forma di Fable. La vena ironica che aveva partorito un titolo come Jesus 2000, però, non si esaurì e si trasferì nel taglio da commedia del gioco, visto che il fantasy di quel periodo sembrava prendersi troppo sul serio. L’intero sviluppo fu portato avanti con la leggerezza d’animo dei primi brainstorming.
Altra informazione che emerge dall’approfondimento è che Activision fu il primo publisher a finanziare Fable e a consentirgli di migliorare. La svolta definitiva arrivò con Microsoft, che decise di fare di Fable una delle sue esclusive.
Ora Fable si appresta a fare il grande salto su Xbox Series X|S e probabilmente ad essere conosciuto da una più ampia fetta di pubblico. Resta da vedere se il tempo trascorso gli avrà fatto mettere la testa a posto, o se un po’ di sana follia continuerà a scorrere nelle sue vene.