Gli investimenti di Embracer Group per lo sviluppo dei videogiochi sono inferiori alle spese sostenute per pagare le piattaforme che li ospitano. Lo ha dichiarato il CEO Lars Wingefors nel corso di una sessione di Q&A con gli azionisti.
Come riporta anche VGC, la dichiarazione è arrivata nell’ambito di alcune riflessioni sul nuovo programma Epic First Run di Epic Games. Come avevamo riportato anche noi, si tratta di un programma che garantisce il 100% dei guadagni dalla vendita di un videogioco al publisher e allo sviluppatore per sei mesi, nel caso il gioco sia esclusivo per Epic Games Store.
Questa nuova iniziativa è una mossa molto concorrenziale nei confronti di Valve e Steam, dove vige ancora la regola del 30% dei ricavi trattenuto dalla piattaforma a fronte del 70% per i creatori e gli editori del gioco. Riuscire a superare questo modello, o modificarne le percentuali, sarebbe un’ottima cosa per il CEO di Embracer Group:
In fin dei conti credo che sia una buona cosa la competizione con Steam, perché obbliga a non abbassare la guardia per garantire la migliore esperienza. Naturalmente ci piacerebbe pagare meno percentuali alle piattaforma. A dire il vero stiamo pagando più per questo che per lo sviluppo dei videogiochi e se pensi a questi numeri è una cosa folle.
Wingefors affronta anche il punto di vista dei giocatori, che hanno preferenze specifiche quando si tratta di piattaforma, e ammette che il discorso è molto complesso. In generale, comunque, il concetto di concorrenza è buono e giusto.