Nei momenti di bisogno, i buoni emergono sempre, e Elon Musk ha più volte dimostrato di avere un grande cuore. Lo ha fatto ancora, in relazione alla terribile guerra scoppiata in Ucraina, dove le forze d’invasione russe nel loro incedere hanno strappato ai civili ucraini ogni diritto. Hanno strappato loro le case, bombardato le loro città, congelato rifornimenti e quant’altro. Tra queste cose, l’armata di Putin ha anche messo “offline” buona parte del paese, privando i civili ma anche il governo di uno strumento di comunicazione al giorno d’oggi fondamentale come la rete web.
Il vice primo ministro ucraino, Mykhailo Fedorov, ha pubblicamente chiesto aiuto a Elon Musk e questi ha prontamente risposto
“Mentre cerchi di colonizzare Marte – La russia cerca di occupare l’Ucraina! Mentre i tuoi missili raggiungono lo spazio con successo – i missili russi attaccano i civili ucraini! Ti chiediamo di fornire all’Ucraina stazioni Starlink e d’invitare i russi sani di mente a reagire”, queste le parole affidate alla rete da Mykhailo Fedorov, vice primo ministro e ministro della trasformazione digitale d’Ucraina.
La risposta del buon Elon Musk si è fatta attendere, ma solo di poche ore, e quindi è giunta la risposta via Twitter: “I servizi Starlink sono ora attivi in Ucraina. Più terminali saranno presto a disposizione”. Cosi, l’Ucraina ha potuto tornare online facilitando enormemente la comunicazione interna al governo; elemento fondamentale in una situazione di crisi come quella attuale.
Ciò garantisce una certa stabilità garantita alla rete ucraina, poiché, come fa notare un’utente, ora “la gente ucraina ha accesso al più veloce sistema d’internet satellitare mai creato. La Russia non può disabilitare l’accesso internet ucraino completamente senza lanciare un cyber attacco a centri dati stranieri”. Insomma, se la Russia di Putin intende nuovamente fermare la connessione, dovrà a tutti gli effetti entrare in guerra, o quantomeno in cyber guerra, con paesi attualmente non coinvolti nel conflitto.
Il mondo occidentale, sebbene rimamendo (almeno per il momento) fuori dal conflitto in senso diretto, si è subito attivato per supportare il popolo ucraino. Anche il settore videoludico si è attivato, come nei casi di Ubisoft, Bungie e Techland, che si sono dichiaratamente schierati con il popolo invaso, o Bloober Team, che offre lavoro ai profughi di guerra.