L’ex general manager di BioWare, Aaron Flynn, ha recentemente discusso in un’intervista di come avrebbe voluto che proseguissero i lavori sulla serie di videogiochi di Dragon Age, ritenendo che la direzione migliore sarebbe stata mantenere una visione più focalizzata sul mondo PC e sulle mod create dagli utenti, rimanendo fedele a quanto iniziato con Neverwinter Nights.
Flynn ha parlato della questione sul numero 389 di Edge, discutendo della sua carriera dall’assunzione in BioWare fino al raggiungimento del suo ruolo finale, poi abbandonato per diventare CEO e fondatore di Inflexion Games e lavorare sul suo gioco di sopravvivenza e creazione in arrivo, Nightingale. Flynn ha menzionato che tra i suoi primi lavori a BioWare c’era stato lo sviluppo del toolset per Neverwinter Nights che è stato poi utilizzato da sviluppatori e giocatori. Secondo l’ex manager, l’azienda voleva costruire qualcosa che potesse essere ampliato da chiunque.
Si tratta, ovviamente, di un obiettivo non semplice da raggiungere, e Dragon Age: Origins ha portato nuove domande sul come procedere: continuare con un nuovo gioco basato su tool e mod o portare un grande GDR per giocatore singolo come Oblivion (che, tra l’altro, potrebbe star per ricevere una remaster da parte di Bethesda)? La risposta, come ormai sappiamo, è stata la prima: Origins è uscito con toolset dedicato e un grande supporto da parte della community, che ha prodotto un gran numero di mod che hanno aggiunto membri del party, modifiche estetiche e alle meccaniche e molto altro.
Malgrado già Dragon Age 2 avesse riscosso un successo inferiore, a livello di mod, è stato Inquisition a dichiarare fine a quel periodo. Il passaggio al Frostbite Engine di DICE, infatti, ha reso molto più difficile per i giocatori modificare il gioco, legando le mani ai fan.
“Avrei voluto avessimo continuato in quel modo”, ha detto Flynn, riferendosi ai tool condivisi con il pubblico. “Sfortunatamente siamo diventati, direi, troppo omogenei tra Mass Effect e Dragon Age. Vorrei che per quest’ultimo avessimo continuato con un’identità più legata a PC e mod come Neverwinter”. L’ex manager ha poi continuato parlando di come BioWare ha voluto standardizzare i tool interni tra i suoi studi per creare un vocabolario comune.
Per ora non sappiamo molto riguardo Dreadwolf, il quarto capitolo della serie che è stato recentemente rimandato al 2024 inoltrato, ma è probabile che sarà ancora molto distaccato dalla visione che avrebbe desiderato Flynn.