L’intelligenza artificiale nel doppiaggio è qualcosa di inevitabile, ora ne è convinto anche il doppiatore di Arthur Morgan in Red Dead Redemption 2. Roger Clark, comunque, non è per niente contento di questa evoluzione tecnologica.
Parlando in una nuova intervista con IGN, l’attore è tornato ad affrontare un argomento molto spinoso. Esplosa nel 2023, l’intelligenza artificiale applicata anche al doppiaggio dei videogiochi è una questione controversa. Per dirla con Roger Clark, però, è evidente che questa innovazione è destinata a rimanere.
Il mio problema è quando l’IA viene usata per copiare quel che è già stato fatto prima. Se non puoi assumere Troy Baker e puoi usare un programma di intelligenza artificiale per fargli dire quello che vuoi che dica, questo mi sembra profondamente immorale. Ma ci sono anche molte applicazioni per l’IA che aiuteranno questo settore. Mi duole dirlo, ma credo sia una verità inevitabile. Per puro egoismo, voglio continuare a lavorare, capite?
Secondo Clark il doppiaggio tradizionale mantiene un vantaggio, ossia quello delle sfumature umane che nessun programma di intelligenza artificiale è in grado di replicare, almeno per il momento. In ogni caso, il punto principale della sua avversione contro questa tecnologia sta proprio nel rischio etico di poter far pronunciare a chiunque parole che magari non condivide.
I prossimi mesi e anni sono destinati a creare una relazione sempre più stretta tra il doppiaggio tradizionale e quello generato da IA. Bisogna solo capire se le due realtà coesisteranni pacificamente o se quella umana rischia di essere soppiantata.