In un periodo in cui si sente parlare quasi quotidianamente di licenziamenti nell’industria videoludica, quando giunge la notizia di una ristrutturazione aziendale si inizia a temere il peggio per altri lavoratori. Nel caso di Don’t Nod, però, sembra che i cambiamenti in corso non prevedano tagli del personale, ma una semplice riorganizzazione interna.
Come leggiamo su Game Developer, lo sviluppatore francese reso noto dalla serie Life is Strange e dal recente Banishers: Ghosts of New Eden ha annunciato una serie di misure per rivedere il proprio organigramma. Il team verrà suddiviso in tre rami, uno dedicato ai giochi di ruolo, uno alle avventure narrative e uno alle avventure action.
La notizia arriva dopo voci poco rassicuranti che si sono diffuse il mese scorso. Un sindacato, infatti, aveva raccontato di una gestione pessima di Don’t Nod, con un vero e proprio sfruttamento dei dipendenti e con una situazione caotica che aveva richiamato alla necessità di una riorganizzazione. La mossa appena annunciata sembra essere il risultato di questo momento difficile.
La nuova organizzazione sarà fondamentale per portare avanti nel modo migliore i progetti su cui Don’t Nod è attualmente impegnata. Si tratta di sette nuovi videogiochi, di cui non si sa molto se non che si tratta di cosiddetti doppia A. Uno è sicuramente Lost Records: Bloom & Rage, a cui sta lavorando il team di Montreal, mentre il team parigino sarebbe impegnato con un action-adventure.
L’executive producer Sophie Filip ha voluto precisare che questi lavori sono stati progettati per rispondere realisticamente alle possibilità dello studio, in modo da non dover arrivare in futuro a prendere “decisioni difficili”, che possiamo identificare con tagli al personale per incapacità di contenere i costi.
Anche questa affermazione rappresenta un passo avanti, visto che una delle accuse mosse a Don’t Nod dal sindacato riguardava proprio la gestione di lavori senza un obiettivo e una visione precisi. Ora sembra che si voglia sfruttare al massimo il talento degli sviluppatori, rilasciando un massimo di due giochi all’anno, un target abbastanza ragionevole.